Televoto show o trucchi mentali? Chi decide davvero il finalista: pubblico o narrativa di programma?

Pubblicato: 23/09/2025, 17:49:38 ·
Analisi del ruolo del televoto e delle strategie narrative nei programmi televisivi di competizione

Il televoto è uno strumento centrale nei reality e nei talent show per coinvolgere il pubblico nella scelta dei finalisti. Tuttavia, spesso si discute se il voto popolare sia l’unico fattore decisivo o se la narrazione costruita dal programma influenzi in modo determinante l’esito finale. Questo articolo esplora il funzionamento del televoto, il suo impatto reale e il ruolo della regia e della produzione nella costruzione della storia del concorrente.

Il funzionamento del televoto nei programmi televisivi

Il televoto è un sistema di votazione che permette al pubblico di esprimere la propria preferenza tramite telefono, SMS o internet durante la trasmissione di un programma televisivo. È particolarmente diffuso nei reality show e nei talent show, dove il pubblico da casa può decidere chi eliminare o chi portare in finale, rendendo la partecipazione attiva e diretta uno degli elementi di maggiore coinvolgimento del pubblico stesso.

Ad esempio, nel Festival di Sanremo o in programmi come Amici, il televoto funziona tramite codici associati ai concorrenti, con limiti precisi sul numero di voti per spettatore e costi definiti per ogni chiamata o SMS. Le regole variano da programma a programma, ma in generale il televoto è regolamentato per garantire trasparenza e correttezza, anche se la sua incidenza nel risultato finale può variare a seconda delle serate e delle modalità di voto adottate.

Il ruolo della narrativa di programma nella scelta dei finalisti

Oltre al voto del pubblico, la costruzione narrativa del programma gioca un ruolo cruciale nel determinare chi arriva in finale. La regia, la selezione delle clip, le interviste e il montaggio sono strumenti con cui la produzione orienta la percezione del pubblico, creando un racconto che può influenzare le preferenze degli spettatori. In questo senso, il programma non è solo un contenitore di voti, ma un vero e proprio racconto costruito per guidare l’attenzione e l’empatia verso determinati concorrenti.

Questa strategia narrativa può essere vista come una forma di ‘trucco mentale’, in cui il pubblico viene indirettamente indirizzato a votare in un certo modo, anche senza rendersene conto. La scelta dei finalisti, quindi, non dipende esclusivamente dal televoto, ma è il risultato di un equilibrio tra preferenze reali e manipolazioni sottili operate dalla produzione per mantenere alto l’interesse e la coerenza della storia raccontata.

Pubblico o produzione: chi decide davvero il finalista?

Sebbene il televoto dia al pubblico la sensazione di avere un ruolo determinante, la realtà è più complessa. I regolamenti spesso prevedono un mix di votazioni tra pubblico e giurie tecniche o di qualità, e la produzione può intervenire in vari modi, ad esempio modificando i tempi di apertura del voto o scegliendo quali momenti mostrare in diretta. Questi elementi combinati fanno sì che la decisione finale sia il risultato di un processo articolato, non solo di un semplice conteggio di voti.

In definitiva, il finalista è scelto attraverso un equilibrio tra la volontà popolare espressa dal televoto e la costruzione narrativa del programma, che insieme creano un prodotto televisivo coinvolgente e coerente. Il pubblico vota, ma la produzione orienta e modula il contesto in cui quel voto viene espresso, rendendo la scelta finale un risultato condiviso tra spettatori e creatori del format.