Anche la piazza di Roma risponde alla chiamata per Gaza. Migliaia di persone invadono Piazza dei Cinqucento
Lunedì 22 settembre, l’appuntamento era in molte piazza d’Italia e il grido unanime: “Basta genocidio in Palestina“, “basta invio di armi“.
Non solo una manifestazione, ma uno sciopero indetto dall’Unione sindacale di base e che ha coinvolto il personale impiegato nelle scuole, nei porti e negli aeroporti e nei trasporti urbani.
A Roma l’appuntamento era a piazza Dei Cinquecento, di fronte a stazione Termini. I primi manifestanti si sono riuniti sotto la statua dedicata a Giovanni Paolo II già dalle 8 del mattino. Alle 11, orario di convocazione effettivo, una marea umana riempiva la piazza antistante la stazione e le vie limitrofe.
Famiglie, giovani, anziani… La piazza è variegata, segno che l’interesse per la questione palestinese è intergenerazionale. Incontriamo una famiglia con due bambini, li portano sulle spalle con un cartello con scritto “definisci bambino”, riprendendo la frase pronunciata nei giorni scorsi da Eyal Mizrahi, presidente dell’associazione “Amici di Israele” in diretta tv.
“Siamo qui per tutte le famiglie che non possono esserci. Abbiamo portato i nostri figli con noi perché così un giorno sapranno che noi c’eravamo“, ci dicono.
Molti gli studenti dei licei romani e cortei di studenti dei collettivi universitari.
Pochi invece i disagi sul fronte dello sciopero. Le metropolitane hanno proseguito il servizio regolarmente, ad eccezione delle fermate interrotte per consentire lo svolgimento del presidio.
Anche per quanto riguarda i treni i disagi sono stati molto minori rispetto a quelli che ci si aspettava. A tal proposito, Matteo Salvini ha commentato: “Grazie al senso di responsabilità dei lavoratori e al grande impegno di tutto il gruppo Ferrovie dello Stato, lo sciopero di oggi sta causando la soppressione di un numero limitato di convogli. La mobilitazione politica di sindacalisti di estrema sinistra non può danneggiare milioni di lavoratori.”
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Claudio Messora