
Il 1° novembre 2007 Meredith Kercher, studentessa britannica in Erasmus a Perugia, fu brutalmente assassinata nella sua abitazione. Il caso ha attirato l'attenzione internazionale per la sua complessità, le accuse incrociate e le controversie giudiziarie che hanno coinvolto Amanda Knox e altri sospettati. L'autopsia ha rivelato segni di violenza sessuale e numerose ferite, mentre le indagini e i processi hanno diviso l'opinione pubblica per anni.
Il ritrovamento del corpo e la scena del crimine
Il corpo di Meredith Kercher fu scoperto il 1° novembre 2007 nell'appartamento di Perugia dove viveva. La scena del crimine fu involontariamente alterata da una persona presente, Romanelli, che cercava oggetti mancanti e trovò i telefoni di Meredith in un giardino vicino, preoccupandosi per la loro sparizione.
Nonostante la richiesta di Romanelli, la polizia inizialmente rifiutò di forzare la porta della camera da letto di Meredith. Fu un amico di Romanelli a entrare forzando la porta intorno alle 13:15, trovando il corpo della giovane disteso sul pavimento e coperto da un piumone.
La scena del crimine mostrava segni evidenti di violenza e disordine, elementi che avrebbero poi alimentato le indagini e le successive controversie giudiziarie.
L'autopsia e le cause della morte
L'autopsia, eseguita dal patologo Luca Lalli, rivelò che Meredith presentava 16 contusioni e sette tagli, tra cui una ferita letale al collo. Le lesioni includevano lividi sul naso, sulle narici, sulla bocca e sotto la mandibola, compatibili con una mano che le tappava bocca e naso.
Furono inoltre riscontrate ferite nella zona genitale, interpretate come tentativi di immobilizzare la vittima durante un'aggressione sessuale. La causa della morte fu identificata come asfissia dovuta al sangue che le riempì i polmoni.
Il rapporto autoptico fu esaminato da altri tre patologi che confermarono l'interpretazione delle ferite come segno di violenza sessuale e aggressione fisica.
Le indagini e le accuse principali
Le indagini si concentrarono inizialmente su Amanda Knox, coinquilina di Meredith, e sul suo fidanzato Raffaele Sollecito, insieme a Rudy Guede, un altro sospettato che fu condannato in primo grado.
Secondo l'accusa, Amanda Knox avrebbe inferto il colpo mortale mentre gli altri due avrebbero immobilizzato Meredith. Tuttavia, il caso fu caratterizzato da numerose controversie, con accuse incrociate, revisioni processuali e un acceso dibattito mediatico.
Patrick Diya Lumumba, un altro sospettato inizialmente coinvolto, fu scagionato e le indagini si concentrarono definitivamente sui tre principali imputati.
Il processo e le sentenze
Nel 2008 Rudy Guede fu condannato a 30 anni di carcere con rito abbreviato, mentre Amanda Knox e Raffaele Sollecito affrontarono un processo ordinario. La Corte Suprema respinse la richiesta di libertà provvisoria per i due, citando rischi di fuga e manipolazione delle prove.
Il processo fu lungo e complesso, con numerose fasi di appello e revisione. Amanda Knox fu infine assolta in via definitiva nel 2015, dopo anni di detenzione e dibattiti pubblici intensi.
Il caso rimane uno dei più discussi e controversi della cronaca giudiziaria italiana, con implicazioni importanti sul sistema giudiziario e mediatico.
L'impatto mediatico e sociale del caso
Il caso Meredith Kercher attirò l'attenzione internazionale, diventando un simbolo delle difficoltà e delle contraddizioni del sistema giudiziario italiano, ma anche della pressione mediatica su processi delicati.
Amanda Knox, in particolare, divenne una figura polarizzante, vista da alcuni come vittima di un errore giudiziario e da altri come colpevole, alimentando un acceso dibattito pubblico.
La vicenda ha inoltre sollevato riflessioni sul trattamento delle vittime di violenza sessuale e sull'importanza di una corretta gestione delle indagini e delle prove.