I bianconeri passano il turno pareggiando contro il Cisano in 9 contro 11. Il tecnico applaude lo spirito dei suoi, meno l'altalena dalle troppe emozioni
Cisano. L’Albingaunia si è portata a casa la qualificazione al prossimo turno di Coppa Liguria riacciuffando il Cisano in 9 contro 11.
Un segnale importante del grande spirito dei bianconeri che non hanno mollato sino all’ultimo istante. Tuttavia mister Daniele Poggi, oltre ad applaudire l’attaccamento dei suoi ragazzi e sottolineare una prova comunque ordinata, sottolinea come non gli sia piaciuta la gestione emotiva e mentale che ha portato a rimanere in doppia inferiorità numerica. Un fattore su cui lavorare per portare il suo giovane gruppo ad un’ulteriore crescita.
“Non è stata sicuramente la nostra miglior partita, non sono contento della prova dei miei, i ragazzi penso ne siano consapevoli”, nonostante il passaggio del turno, non c’è da esultare troppo secondo l’allenatore ingauno: “Non possiamo terminare il primo tempo con quattro ammoniti e terminare in 9 uomini. Ci siamo complicati la vita da soli. Questa squadra ha attributi, attaccamento, ha dimostrato il suo valore”.
“Sono molto contento, questo pareggio se lo sono preso con orgoglio tutti questi ragazzi – continua Poggi -. Abbiamo comunque giocato contro un’ottima squadra, in un campo dove era molto difficile giocare, sarà difficile tornare qua. Dobbiamo abituarci a questi manti erbosi e a fare questo tipo di partite trovando le soluzioni. È stata difficile da giocare questa partita, molto bloccata. Non dobbiamo perdere la testa e cadere nelle emozioni. Bisogna essere più lucidi, cadiamo troppo in questo errore, prima o poi la paghiamo. Oggi bravi e fortunati, la prossima non voglio più sbagliare sotto questo punto di vista”.
Ottimi segnali in queste prime tre gare, da riportare sul campo in campionato secondo l’allenatore ingauno: “Sono state due ottime partite. Abbiamo disputato una partita di orgoglio, ordine, abbiamo concesso veramente poco anche in inferiorità numerica. Ci sono sicuramente diversi aspetti positivi per continuare a lavorare”.