Nuove regole Premier neopromosse: negli ultimi due anni le tre promosse nel massimo campionato sono subito tornate in Championship
La prima riunione stagionale in Premier League avrà come argomento principale quello delle retrocessioni pressoché immediate delle squadre neopromosse alla prima stagione nella massima divisione del calcio inglese.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, la discussione verterà sulle regole economico-finanziare da mettere in campo per mettere alle neopromosse di poter battagliare fin da subito per rimanere in Premier. Per fare un esempio concreto, Ipswich, Southampton e Leicester, promosse dal Championship nella stagione 2023-24, sono tutte retrocesse la scorsa stagione e si tratta di una circostanza che si avvera per il secondo anno consecutivo. E proprio per questo, negli organi del calcio inglese si inizia ad avvertire sempre di più la sensazione che le società neopromosse non siano adeguatamente aiutate dalle regole di Redditività e Sostenibilità (PSR) e che il divario stia aumentando.
Le neopromosse Sunderland e Leeds avranno perdite massime consentite dalle PSR pari a 61 milioni di sterline (quasi 70 milioni di euro, al cambio attuale) per questa stagione 2025-26, poiché hanno militato in Championship nei due anni precedenti, mentre per i club già presenti in Premier League il limite è di 120,5 milioni di euro.
Se l’orientamento prevalente sarà quello di mantenere le PSR anche nella prossima stagione — e difficilmente ci sarà un voto prima del nuovo anno — una delle idee che circolano è che i premi ai calciatori legati alla promozione vengano esclusi dai calcoli delle PSR. Questi bonus possono essere anche ingenti: l’ultimo bilancio annuale del Leeds rivela che il club ha dovuto pagare 22 milioni in bonus ai giocatori dopo la vittoria in Championship. Tuttavia, mentre alcuni club ritengono che sarebbe più sano per la lega se le squadre promosse fossero più competitive, altri — che rischierebbero maggiormente la retrocessione — potrebbero essere riluttanti a modificare le regole.
Il dibattito sul futuro delle norme finanziarie dovrebbe inoltre includere la proposta della Squad Cost Rule, che limiterebbe la spesa dei club per stipendi, trasferimenti e agenti all’85% del fatturato. La UEFA applica già una regola simile, ma con una soglia più bassa, pari al 70%.
Infine, i club di Premier League hanno già fatto sapere di voler conoscere in anticipo le eventuali sanzioni previste in caso di violazione del limite prima di introdurla dalla prossima stagione: ad esempio, l’entità delle multe in base alla violazione commessa e il momento in cui scatterebbero eventuali sanzioni sportive.