Rai e Comune di Sanremo si sono accordati, dall'aspetto economico all'addio all'Ariston: come sarà il nuovo Sanremo
Finalmente è stato posto un punto alla questione Festival di Sanremo. Ora è possibile dire ufficialmente che la kermesse musicale italiana resterà sulla Rai. È stato siglato un accordo ed ecco tutti i dettagli del documento siglato.
Sanremo resta alla Rai
Il Consiglio d’amministrazione della Rai ha dato il grande annuncio: il Festival di Sanremo non cambierà rete o città. Tante le ipotesi nel corso dei mesi, come l’idea di una kermesse itinerante. E invece lo status quo permane, per la soddisfazione di tutti.
Il 18 settembre si è riunito il Consiglio, sotto la presidenza del consigliere facente funzioni Antonio Marano, e alla presenza dell’amministratore delegato Giampaolo Rossi. La decisione di avviare una nuova convenzione con il Comune di Sanremo è stata approvata all’unanimità e, dunque, non ci saranno stravolgimenti nelle edizioni 2026, 2027 e 2028.
Ma non solo, dal momento che l’accordo stipulato prevede anche la possibilità di una proroga. Non si esclude, dunque, un rinnovo annunciato nei prossimi anni, valido per un biennio. Potenzialmente, dunque, questo passo cruciale potrebbe aver legato il grande festival della musica italiana alla città di Sanremo fino al 2030.
L’accordo economico
Il prossimo step è il passaggio del testo alla giunta comunale, il che porterà all’approvazione definitiva. Tutto ciò è figlio dell’intesa raggiunta lo scorso 3 settembre, con largo anticipo rispetto alla seconda edizione di Carlo Conti in questo suo ritorno all’Ariston.
Numeri alla mano, sappiamo che la Rai si è impegnata a versare 6,5 milioni di euro all’anno al Comune di Sanremo. A questa somma si aggiungerà poi l’1% degli introiti pubblicitari generati dal Festival.
Nessun dubbio poi sulla produzione del grande e attesissimo spettacolo, che vede la rete nazionale conservare la titolarità del format. Il Comune invece mantiene la proprietà del marchio “Festival della canzone italiana”. Un compromesso che ha di fatto evitato anni di beghe legali e la totale insoddisfazione da parte del pubblico. Un lieto fine, dunque.
Le novità del nuovo Sanremo
Dopo tante difficoltà, non si fa fatica a descrivere come storico questo accordo. Ci sono svariate novità che sono state introdotte, a partire dalla creazione di un osservatorio permanente tra Rai e Comune di Sanremo.
L’obiettivo in questo caso è monitorare l’attuazione dell’accordo, ponendosi l’obiettivo di valutare possibili miglioramenti. Spazio poi alla chance di trasferire la kermesse in un’altra sede. Ciò vuol dire che l’ipotesi itinerante si concretizzerà? Niente affatto. Si parla infatti di un possibile abbandono dell’Ariston, con passaggio altrove all’interno però del territorio comunale.
Tutto ciò parte dalle lamentele dei discografici, che ritengono inadeguato ormai da molto tempo il Teatro Ariston. È infatti troppo piccolo e poco funzionale per le esigenze moderne.
Da Carlo Conti a Stefano De Martino
Tutto bene quel che finisce bene, dunque, con il Festival di Sanremo che si svolgerà, regolarmente, nel mese di febbraio 2026. Nello specifico, al fine di evitare sovrapposizioni con le Olimpiadi di Milano-Cortina, andrà in onda dal 24 al 28 febbraio. Tutto bene per Carlo Conti, dunque, che completerà il proprio secondo ciclo senza intoppi.
La Rai, inoltre, avrà ora modo di programmare serenamente il prossimo futuro della kermesse, ragionando sulle edizioni ’28, ’29 e ’30, magari con Stefano De Martino alla guida del grande spettacolo. Anche se l’ipotesi della coppia con Geppi Cucciari continua ad affascinare il pubblico (forse meno la politica).