Tre portate d'ispirazione francese e una selezione di vini pregiati scelti con precise motivazioni: nulla è stato lasciato al caso nel menu del banchetto organizzato dal sovrano per la visita del presidente americano
Donald Trump ama sopra ogni cosa gli hamburger e le patatine fritte, e non ne ha mai fatto un mistero. Ma, per quanto i reali inglesi siano soliti accogliere i loro ospiti omaggiando le loro tradizioni e le loro preferenze (basti pensare alla cena reale di qualche tempo fa per omaggiare l'Italia), era assai difficile che il cibo da fast food rientrasse nel menu ufficiale della cena organizzata da Re Carlo e dalla Regina Camilla per la seconda visita ufficiale del presidente degli Stati Uniti nel Regno Unito.
Il banchetto tenutosi nel Walled Garden del Castello di Windsor in onore di Donald Trump e la First Lady Melania è stato grandioso, con una lunghissima tavolata imbandita che accolto 160 invitati, tra cui i principi di Galles, William e Kate, la principessa Anna, il Primo Ministro Sir Keir Starmer, vari politici britannici ma anche Tim Cook, amministratore delegato di Apple (seduto accanto alla figlia del presidente, Tiffany Trump) o l'imprenditore televisivo Rupert Murdoch, invitato nonostante i suoi rapporti non siano buoni né con l'ospite d'onore, il presidente Trump, né con il secondogenito di Re Carlo, Harry, che ha intentato una causa contro il magnate e il suo gruppo editoriale. Non pervenute le star del cinema o del jet set, che solitamente partecipano a questo tipo di eventi (i Beckham, per dire, sono ormai di casa negli eventi della Royal Family britannica).
Il menu del banchetto per Donald Trump
Il sontuoso e scenografico banchetto, con argenteria e una sala incredibile ad accogliere gli ospiti, prevedeva un menu (inspiegabilmente scritto in francese) di poche ma elaborate portate, accompagnate da una selezione di vini pregiati.
L'inizio è stato affidato a una Panna cotta al crescione dell'Hampshire con pasta frolla al parmigiano e insalata di uova di quaglia, per poi proseguire con delle polpettine di pollo di fattoria in crosta di zucchine, servite con una salsina al timo e accompagnate da una serie di verdure di contorno: fagiolini, zucca piccante con semi tostati, bietola al burro, patate «fondenti, ovvero preparate alla maniera francese che prevede di dorarle molto nel burro durante la cottura.
Chiusura in dolcezza con una «Bomba di gelato alla vaniglia con interno di sorbetto al lampone del Kent con prugne Victoria leggermente cotte.
Ad accompagnare le tre portate quattro vini molto diversi tra loro: apertura con una bollicina locale, del Regno Unito, il Wiston Estate, Cuvée, 2016. Poi dritti in Francia, con uno Chardonnay della Côte de Beaune, il Domaine Bonneau du Martray, Corton-Charlemagne, Grand Cru, 2018. Omaggio alla terra dell'ospite d'onore Donald Trump con il terzo vino, il californiano Vigneti Ridge, Monte Bello, 2000, prodotto nelle Santa Cruz Mountains e chiusura con un classico ed elegantissimo Champagne, il Pol Roger, Extra Cuvée de Réserve, 1998.
Nel dopo cena, poi, sono stati proposti spirits di grandissimo pregio, nonostante il 45esimo presidente degli Stati Uniti non beva alcolici: un Porto d'annata del 1945 e un cognac del 1912, scelto per celebrare l'anno di nascita della madre scozzese (Mary Anne MacLeod era originaria di Lewis, nelle isole Ebridi) di Donald Trump.
Anche il cocktail servito a fine cena era un omaggio al presidente e all'America: il Transatlantic Whisky Sour, creato per l'occasione, era a base di Johnnie Walker con agrumi, noci pecan e un marshmallow tostato come guarnizione.