Fondi Europei: Tra Opportunità e Sprechi, Un Bilancio Controverso

Pubblicato: 18/09/2025, 14:36:38 ·
L'Italia e l'Europa alle prese con progetti finanziati ma spesso inefficaci o inutilizzati

Nonostante l'ingente disponibilità di fondi europei destinati a sostenere sviluppo, innovazione e coesione territoriale, una parte significativa di queste risorse resta inutilizzata o impiegata in progetti di dubbia utilità. L'Italia, in particolare, mostra difficoltà nella gestione e nell'assorbimento dei fondi, alimentando un dibattito acceso sulle cause e sulle conseguenze di questo spreco.

Un patrimonio di fondi poco sfruttato

L'Unione Europea ha stanziato per il 2025 un bilancio di quasi 200 miliardi di euro, integrato da 72 miliardi nell'ambito del NextGenerationEU, con l'obiettivo di finanziare priorità strategiche come la transizione verde, digitale e la coesione sociale.

Tuttavia, in Italia, circa 153 miliardi di euro destinati a colmare divari territoriali e creare lavoro rischiano di rimanere inutilizzati a causa di inefficienze burocratiche e politiche, secondo un rapporto del Servizio Studi della Camera dei Deputati del 2025.

Questa situazione evidenzia una paralisi amministrativa che impedisce di sfruttare appieno le opportunità offerte dall'Europa, con conseguenze negative soprattutto per il Sud del Paese.

Le cause dello spreco: burocrazia e mancanza di cultura amministrativa

Uno dei principali ostacoli all'efficace utilizzo dei fondi europei è la complessità burocratica che caratterizza la gestione delle risorse, spesso percepita come un labirinto da amministrazioni e beneficiari.

Secondo Eurispes, il problema non è solo esterno ma anche culturale: manca un adeguato grado di preparazione e responsabilità nella gestione dei fondi, con una tendenza a delegare senza un controllo efficace.

Inoltre, l'arrivo del PNRR ha distolto l'attenzione da altri finanziamenti europei disponibili, che sono stati in parte dimenticati o trascurati.

Progetti inutili o sovrabbondanti: il rischio della dispersione

L'Italia è il primo Paese europeo per numero di progetti finanziati con fondi strutturali, con oltre 740mila iniziative approvate nel ciclo 2014-2020, ma questa frammentazione può tradursi in una dispersione delle risorse e in progetti di scarso impatto.

Altri Paesi come Polonia e Spagna hanno preferito concentrare i fondi su un numero più contenuto di iniziative, ottenendo risultati più efficaci e visibili.

La moltiplicazione di piccoli progetti spesso non risponde a una strategia coerente, alimentando critiche sulla reale utilità di molti interventi finanziati.

Le conseguenze sociali ed economiche dello spreco

Il mancato utilizzo o l'uso inefficiente dei fondi europei rallenta lo sviluppo economico e sociale, soprattutto nelle aree più svantaggiate che avrebbero maggiormente bisogno di investimenti.

La percezione di uno spreco sistematico alimenta sfiducia nei confronti delle istituzioni europee e nazionali, minando il consenso verso i progetti comunitari.

Questo scenario rischia di compromettere anche la credibilità futura dell'Italia nell'accesso e nella gestione di risorse europee, con effetti negativi a lungo termine.

Verso una gestione più efficace: sfide e opportunità

Per invertire la tendenza è necessario semplificare le procedure burocratiche e rafforzare la cultura amministrativa, investendo in formazione e competenze specifiche per la gestione dei fondi.

Una maggiore trasparenza e controllo può aiutare a indirizzare le risorse verso progetti strategici e di impatto reale, evitando la dispersione e gli sprechi.

Solo con un impegno condiviso tra istituzioni europee, nazionali e locali sarà possibile trasformare i fondi europei da occasione mancata a volano concreto per lo sviluppo.