Sanità privata: opportunità o sfruttamento delle carenze pubbliche?

Pubblicato: 18/09/2025, 12:37:41 ·
Quando le inefficienze del sistema pubblico alimentano il business della salute privata

Negli ultimi anni la sanità privata italiana è cresciuta a ritmi sostenuti, trainata dalle difficoltà del sistema pubblico. Tempi di attesa insostenibili e sottofinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale spingono sempre più cittadini verso soluzioni a pagamento. Questo fenomeno solleva interrogativi su equità, accessibilità e sostenibilità del diritto alla salute.

Un mercato in rapida espansione

La spesa sanitaria privata in Italia ha raggiunto nel 2023 i 43 miliardi di euro, pari al 26% della spesa sanitaria totale nazionale. Questo settore cresce 3,5 volte più velocemente rispetto al pubblico, segno di una trasformazione strutturale nelle abitudini di cura degli italiani.

L’88,6% della spesa privata è sostenuta direttamente dalle famiglie, mentre solo l’11,4% passa attraverso fondi sanitari o assicurazioni. Il fenomeno è particolarmente accentuato in regioni come Lombardia, Lazio e Puglia, dove la mobilità sanitaria privata supera il 60%.

Liste d’attesa infinite: il motore della fuga verso il privato

Il principale vantaggio competitivo della sanità privata risiede nei tempi di attesa: giorni o settimane contro una media di 105 giorni nel pubblico per visite ed esami specialistici. In alcune aree, le attese superano i 600 giorni per determinate prestazioni.

Questa inefficienza spinge circa il 30% dei pazienti a rivolgersi al privato dopo esperienze negative con il pubblico. Il risultato è un sistema a doppia velocità, dove chi può permetterselo paga per avere cure tempestive, mentre gli altri restano in coda.

Sottofinanziamento pubblico e carico sulle famiglie

Dal 2012, tagli e definanziamenti hanno eroso la capacità del Servizio Sanitario Nazionale di rispondere ai bisogni di salute. Nel 2023, il 74% della spesa sanitaria è pubblica, ma la quota privata cresce costantemente.

L’onere economico grava soprattutto sulle famiglie, che coprono la quasi totalità della spesa privata. Questo trend solleva dubbi sulla reale universalità del diritto alla salute, sancito dalla Costituzione.

Il rischio di una sanità a due velocità

L’espansione della sanità privata rischia di accentuare le disuguaglianze sociali e territoriali. Chi dispone di risorse economiche può accedere rapidamente a cure di qualità, mentre le fasce più deboli restano penalizzate dalle inefficienze del pubblico.

Il sistema rischia così di trasformarsi da modello universalistico a modello selettivo, dove la salute diventa un privilegio e non più un diritto garantito a tutti.

Verso quale equilibrio tra pubblico e privato?

La crescente integrazione tra pubblico e privato può rappresentare un’opportunità, ma solo se regolata da politiche che tutelino l’equità e l’accessibilità. Senza interventi strutturali sul finanziamento e sull’efficienza del SSN, la sanità privata continuerà a prosperare sulle carenze del pubblico.

Il dibattito resta aperto: la soluzione non può essere solo la crescita del privato, ma un rafforzamento del sistema pubblico per garantire cure tempestive e di qualità a tutti i cittadini.