Preleva allo sportello, butta la ricevuta e le svuotano il conto

Pubblicato: 03/11/2025, 21:31:474 min
Scritto da
Redazione
Categoria: News
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Preleva allo sportello, butta la ricevuta e le svuotano il conto

Il meccanismo della truffa

Negli ultimi mesi, in diverse regioni italiane, soprattutto al Sud, si sta diffondendo una nuova forma di truffa bancaria che sfrutta un gesto apparentemente innocuo: lasciare la ricevuta del prelievo nel cestino accanto allo sportello automatico. Questo semplice pezzo di carta, che molti considerano solo un promemoria delle spese, può diventare il grimaldello per una frode devastante. Secondo quanto riportato da *La Gazzetta del Mezzogiorno* e confermato da fonti delle forze dell’ordine, la truffa si è già manifestata in decine di casi, soprattutto in Puglia, coinvolgendo soprattutto persone anziane. Lo scontrino contiene informazioni molto più sensibili di quanto si possa immaginare: oltre al numero parziale della carta, riporta il saldo residuo, il codice identificativo dell’Atm e spesso anche la data e l’ora dell’operazione. Questi dati, se finiscono nelle mani sbagliate, possono essere utilizzati per ricostruire l’identità del titolare del conto o per avviare una campagna di inganno mirata. I truffatori si appostano vicino agli sportelli, aspettando che qualcuno dimentichi la ricevuta, e in pochi secondi possono trasformare quel foglio in uno strumento per svuotare un conto corrente.

Come agiscono i truffatori

Una volta recuperato lo scontrino, i criminali possono agire in due modi principali. Il primo è diretto: abbinano i dati raccolti ad altre informazioni già in loro possesso, cercando di ricostruire l’identità della vittima e ottenere accesso al conto. Il secondo metodo è indiretto e si basa sulle tecniche di social engineering, ovvero l’inganno psicologico. I truffatori contattano la vittima fingendosi operatori della banca, spesso con una voce rassicurante e una scusa plausibile: parlano di un “accesso anomalo” al conto o di una “transazione sospetta” e chiedono conferma di alcune informazioni “per sicurezza”. In questo modo, raccolgono ulteriori dati sensibili che possono essere utilizzati per frodi successive. La Polizia Postale e i Carabinieri di Lecce hanno ricostruito diversi episodi in cui, dopo il recupero dello scontrino, i truffatori hanno lanciato campagne di phishing personalizzate. Conoscendo il nome della banca, la cifra esatta presente sul conto e il numero parziale della carta, inviano e-mail o sms contraffatti, spacciandosi per l’istituto di credito e chiedendo l’accesso al conto per “bloccare un tentativo di accesso non autorizzato”. In alcuni casi, i dati vengono rivenduti nel dark web o utilizzati per clonare carte di pagamento, effettuare acquisti fraudolenti o iscriversi a servizi online a nome della vittima.

Conseguenze e rischi per le vittime

Le conseguenze di questa truffa possono essere devastanti. Da un semplice pezzo di carta può nascere un furto d’identità completo, con ripercussioni economiche, legali e psicologiche per la vittima. In alcuni scenari, i dati ottenuti con lo scontrino vengono utilizzati per creare profili digitali falsi che consentono l’accesso a servizi di credito, finanziamenti o piattaforme di trading. L’effetto domino può sfociare in un danno finanziario ingente, ma anche in problemi burocratici e legali difficili da risolvere. Le autorità e gli esperti di sicurezza sottolineano che la truffa è particolarmente efficace perché un singolo frammento di verità, come l’importo o l’ora del prelievo, rende la comunicazione social-engineered molto più convincente. Le vittime, spesso persone anziane o poco esperte di tecnologia, si fidano della voce rassicurante del finto operatore e forniscono informazioni sensibili senza rendersi conto del rischio. In alcuni casi, i truffatori chiedono anche di installare app di “supporto remoto” o di fornire codici OTP, PIN o codici di sicurezza, accelerando il processo di svuotamento del conto.

Come proteggersi e cosa fare in caso di sospetto

Di fronte a questi rischi, la Polizia Postale ha diffuso una serie di raccomandazioni per proteggersi. È fondamentale non lasciare mai lo scontrino al bancomat, distruggerlo o conservarlo in luogo sicuro. È altrettanto importante attivare le notifiche SMS o push per ogni operazione bancaria, in modo da essere immediatamente informati di eventuali movimenti sospetti. In caso di dubbi, è consigliabile rivolgersi direttamente agli sportelli o ai numeri ufficiali della banca, evitando di cliccare su link sospetti o di fornire dati personali o bancari via telefono o email. Controllare regolarmente l’estratto conto e segnalare immediatamente qualsiasi anomalia è un altro passo fondamentale per prevenire frodi. In caso di sospetto, è necessario bloccare immediatamente la carta e denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine. La consapevolezza e la prudenza sono le armi migliori per difendersi da questo tipo di truffa, che sfrutta la distrazione e la fiducia delle persone per colpire i loro risparmi.

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