Melissa, uragano da record: Jamaica si prepara al peggior impatto della storia

Pubblicato: 27/10/2025, 15:38:214 min
Scritto da
Redazione
Categoria: Esteri
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Melissa, uragano da record: Jamaica si prepara al peggior impatto della storia

Un mostro meteorologico senza precedenti

Nelle ultime ore, la comunità scientifica internazionale ha rivolto la propria attenzione verso il Mar dei Caraibi, dove Melissa si è rapidamente trasformata in uno degli uragani più potenti mai osservati nella regione. Secondo i dati del National Hurricane Center statunitense, il ciclone ha raggiunto la categoria 5 sulla scala Saffir-Simpson, con venti sostenuti di oltre 250 km/h. La traiettoria prevista indica che il nucleo del sistema colpirà la costa meridionale della Jamaica entro le prossime 24 ore, con un impatto che potrebbe superare qualsiasi precedente storico registrato sull’isola. Le condizioni ambientali sono ideali per il mantenimento, se non l’ulteriore intensificazione, di Melissa. Le acque superficiali del Mar dei Caraibi sono insolitamente calde, mentre il wind shear – il gradiente di vento che normalmente ostacola lo sviluppo degli uragani – è quasi assente. Questi fattori, combinati con la struttura compatta e ben organizzata del sistema, lasciano poco spazio all’ottimismo: Melissa potrebbe entrare nella storia non solo come il più forte uragano a colpire la Jamaica, ma anche come uno dei più distruttivi dell’intera regione caraibica.

Confronto con i disastri del passato

Per comprendere la portata dell’evento, è utile un confronto con i precedenti storici. Fino a oggi, il ciclone più devastante per la Jamaica era stato Gilbert, che nel 1988 colpì l’isola come uragano di categoria 3, causando 45 vittime e danni ingenti. Melissa, invece, si appresta a raggiungere le coste con una potenza almeno doppia, sia in termini di venti che di pressione centrale. Secondo gli esperti del Caribbean Institute for Meteorology and Hydrology, nessun altro sistema tropicale negli ultimi 150 anni di registrazioni ha minacciato la Jamaica con una simile intensità. Le autorità locali e le organizzazioni internazionali hanno sottolineato che, nonostante i progressi nella previsione e nella gestione delle emergenze, l’impatto di un uragano di questa portata potrebbe essere catastrofico. Le infrastrutture, anche quelle più moderne, non sono progettate per resistere a venti di tale violenza, mentre le inondazioni e le frane rappresentano un ulteriore fattore di rischio per le comunità costiere e quelle dell’entroterra.

Preparativi e risposta delle autorità

Il governo della Jamaica ha dichiarato lo stato di emergenza già da domenica, ordinando l’evacuazione delle zone più esposte e la chiusura di scuole, uffici pubblici e attività commerciali non essenziali. I rifugi temporanei sono stati allestiti in tutto il paese, con particolare attenzione alle aree urbane densamente popolate come Kingston e Montego Bay. Le forze armate e le organizzazioni umanitarie sono state mobilitate per assistere la popolazione e garantire la sicurezza durante e dopo il passaggio della tempesta. La Croce Rossa Internazionale ha già predisposto squadre di soccorso e forniture di emergenza, mentre l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) monitora costantemente la situazione, pronta a coordinare gli interventi internazionali. Nonostante gli sforzi, le sfide logistiche restano enormi: la Jamaica è la terza isola più grande dei Caraibi, con una popolazione di oltre 3 milioni di persone distribuita su un territorio montuoso e spesso difficile da raggiungere.

Conseguenze attese e scenari futuri

Gli esperti concordano sul fatto che Melissa lascerà il segno, indipendentemente dall’esatto percorso che seguirà nei prossimi giorni. Oltre ai danni diretti causati dal vento, si temono inondazioni diffuse, frane e interruzioni prolungate dei servizi essenziali. L’agricoltura, settore chiave per l’economia locale, rischia di subire perdite irreparabili, con effetti a lungo termine sulla sicurezza alimentare e sull’occupazione. Anche il turismo, pilastro dell’economia jamaicana, potrebbe subire un duro colpo. Le strutture ricettive lungo la costa, già messe a dura prova dalla pandemia, potrebbero non riprendersi rapidamente da un evento di questa portata. La ricostruzione richiederà anni e un impegno senza precedenti da parte della comunità internazionale, come sottolineato da più voci nel mondo della cooperazione allo sviluppo.

Lezioni e prospettive per il futuro

L’arrivo di Melissa rappresenta un monito per l’intera regione caraibica, sempre più esposta agli effetti del cambiamento climatico. Gli scienziati del National Hurricane Center e del Caribbean Institute for Meteorology and Hydrology sottolineano che eventi di questa intensità potrebbero diventare più frequenti a causa del riscaldamento globale. La necessità di investire in infrastrutture resilienti, sistemi di allerta precoce e piani di evacuazione efficaci non è mai stata così urgente. Allo stesso tempo, la risposta coordinata delle autorità jamaicane e della comunità internazionale dimostra che, nonostante le difficoltà, è possibile mitigare almeno in parte le conseguenze di tali catastrofi. La sfida, ora, è trasformare questa esperienza in un’opportunità per rafforzare la preparazione e la cooperazione regionale, riducendo il rischio per le generazioni future.

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