Travolto da un’auto pirata sulla sedia a rotelle, ma la polizia lo multa: «Doveva stare sul marciapiede»

Pubblicato: 22/10/2025, 16:32:06
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Travolto da un’auto pirata sulla sedia a rotelle, ma la polizia lo multa: «Doveva stare sul marciapiede»

L’incidente e la dinamica dei fatti

La vicenda ha avuto luogo a Grosseto la sera del 24 luglio, quando Andrea Canessa, un uomo di 42 anni costretto su una travolto da un’auto pirata mentre percorreva la carreggiata di via Giusti. Andrea stava procedendo lentamente sulla strada perché, come ha spiegato, il marciapiede era impraticabile per la sua carrozzina: mancavano rampe adeguate e lo spazio era insufficiente per passare senza rischi. L’auto lo ha urtato da dietro, facendolo cadere a terra e ribaltando la sedia a sedia a rotelle semi-elettrica a causa di un incidente precedente, è stato rotelle. Il conducente del veicolo non si è fermato, lasciando Andrea dolorante sull’asfalto. Un altro automobilista di passaggio ha prestato soccorso e chiamato la polizia municipale, che è intervenuta sul posto. Andrea ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere per i postumi dell’incidente, che hanno aggravato la sua già ridotta mobilità. Nonostante la gravità dell’episodio e il comportamento irresponsabile dell’automobilista, la situazione ha preso una piega paradossale nelle settimane successive.

La multa: una beffa burocratica

A distanza di circa due mesi dall’incidente, Andrea ha ricevuto una notifica di violazione del Codice della Strada da parte della polizia municipale di Grosseto. La sanzione ammonta a 42 euro, riducibili a 33,20 se pagati entro 15 giorni. La motivazione è che Andrea, in qualità di pedone su sedia a rotelle elettrica, avrebbe violato l’articolo 190 del Codice della Strada perché circolava sulla carreggiata invece che sul marciapiede, che era presente e dotato di scivoli per la salita e la discesa. La polizia ha quindi contestato a lui la responsabilità di non essersi spostato sul marciapiede, nonostante fosse la vittima dell’investimento. Andrea ha denunciato pubblicamente la situazione, sottolineando che il marciapiede era di fatto inaccessibile e che non aveva alternative praticabili. Ha definito la multa una vera e propria beffa, un paradosso burocratico che colpisce chi già vive una condizione di difficoltà e vulnerabilità.

Accessibilità e diritti dei disabili

Il caso di Andrea mette in luce una problematica più ampia riguardante l’accessibilità degli spazi urbani per le persone con disabilità motorie. La presenza di marciapiedi senza rampe adeguate o con ostacoli rende spesso impossibile l’utilizzo in sicurezza delle sedie a rotelle, costringendo gli utenti a spostarsi sulla carreggiata, con tutti i rischi che ne derivano. Secondo esperti di diritto e associazioni per i diritti dei disabili, la normativa dovrebbe tenere conto delle condizioni reali di accessibilità e non limitarsi a sanzionare chi, per necessità, si trova a dover utilizzare la strada. La sentenza della polizia municipale appare quindi in contrasto con i principi di tutela e inclusione sanciti dalla legge 104/1992 e successive normative europee.

Reazioni e prospettive future

La vicenda ha suscitato indignazione e dibattito a livello locale e nazionale. Molti cittadini e associazioni hanno espresso solidarietà ad Andrea, evidenziando come la sanzione rappresenti un esempio di rigidità burocratica che ignora le esigenze concrete delle persone con disabilità. Il caso ha inoltre richiamato l’attenzione delle istituzioni sulla necessità di migliorare l’accessibilità urbana, con interventi mirati per rendere i marciapiedi realmente fruibili e sicuri. Solo così si potrà evitare che situazioni simili si ripetano, tutelando la sicurezza e la dignità di tutti i cittadini. Andrea Canessa, pur amareggiato, ha dichiarato di voler continuare a denunciare queste ingiustizie, auspicando un cambiamento che metta al centro le persone e non solo le norme applicate senza flessibilità.

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