Rodrigo Paz nuovo presidente della Bolivia: una svolta politica tra speranze e tensioni

Pubblicato: 20/10/2025, 19:13:45
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Rodrigo Paz nuovo presidente della Bolivia: una svolta politica tra speranze e tensioni

Un risultato storico: la vittoria di Rodrigo Paz

La Bolivia si prepara a voltare pagina dopo la vittoria di Rodrigo Paz alle elezioni presidenziali, un risultato che segna una svolta significativa per il paese sudamericano. Secondo i dati preliminari diffusi dal Tribunale Supremo Elettorale, con il 97,53% delle schede scrutinate, il senatore centrista ha ottenuto il 54,54% dei voti, superando l’ex presidente Jorge Quiroga, fermo al 45,46%. Questo esito, definito “irreversibile” dal presidente del Tribunale elettorale Oscar Hassenteufel, rappresenta la fine di un lungo ciclo politico dominato dalla sinistra e apre una nuova fase di rinnovamento istituzionale. L’elezione di Paz, esponente del Partito Cristiano Democratico, è stata accolta con entusiasmo dai suoi sostenitori, che vedono in lui la possibilità di riaprire la Bolivia al mondo e rilanciare il dialogo internazionale. Il nuovo presidente, che entrerà ufficialmente in carica l’8 novembre, ha sottolineato nel suo primo discorso la volontà di “collaborare con tutti per uscire dalla crisi” e di garantire una maggiore presenza del paese sulla scena globale, ringraziando in particolare gli Stati Uniti per il sostegno diplomatico ricevuto.

Il profilo di Rodrigo Paz: tra eredità politica e nuove sfide

Rodrigo Paz non è un volto nuovo nella politica boliviana: figlio di Jaime Paz Zamora, presidente della Bolivia dal 1989 al 1993, ha costruito la propria carriera tra il Parlamento e il Senato, guadagnandosi una reputazione di moderazione e pragmatismo. Il suo orientamento centrista e la capacità di dialogo sono stati elementi chiave nella conquista di un elettorato stanco delle polarizzazioni ideologiche che hanno caratterizzato gli ultimi vent’anni, segnati dal dominio del Movimiento Al Socialismo (MAS) fondato da Evo Morales. Nel suo programma, Paz ha posto l’accento sulla necessità di rafforzare la democrazia e promuovere una crescita economica inclusiva, puntando su riforme istituzionali e sulla lotta alla corruzione. La sua promessa di “vento di cambiamento” ha risuonato soprattutto tra i giovani e nelle aree urbane, dove la richiesta di rinnovamento politico è stata particolarmente forte. Tuttavia, la sfida che lo attende è complessa: la Bolivia è ancora segnata da profonde disuguaglianze sociali e da una crisi economica aggravata dalla pandemia e dall’instabilità internazionale.

La reazione dell’opposizione e le proteste post-elettorali

La sconfitta di Jorge Quiroga, già presidente tra il 2001 e il 2002 e candidato dell’alleanza di destra Libertà e Democrazia, è stata riconosciuta pubblicamente dallo stesso ex presidente, che ha telefonato a Paz per congratularsi. Tuttavia, il clima nel paese resta teso: durante il discorso di Quiroga, tra il pubblico si sono levate accuse di brogli e richieste di verifiche sulla regolarità dello scrutinio. L’ex presidente ha invitato i suoi sostenitori alla calma, sottolineando che “il rifiuto di riconoscere i risultati avrebbe lasciato il Paese in sospeso” e che “in questo momento abbiamo bisogno di un atteggiamento maturo”. Nonostante l’appello alla responsabilità, in diverse città si sono registrate manifestazioni di protesta, con gruppi di cittadini che contestano la trasparenza del processo elettorale. Le autorità hanno ribadito la correttezza delle operazioni di voto e la solidità delle procedure di controllo, ma resta alta l’attenzione per eventuali sviluppi nelle prossime settimane, soprattutto in vista dell’insediamento ufficiale del nuovo presidente.

Le prospettive per la Bolivia: tra apertura internazionale e riforme interne

L’ascesa di Rodrigo Paz alla presidenza arriva in un momento cruciale per la Bolivia, che negli ultimi anni ha vissuto una fase di isolamento diplomatico e di tensioni interne. Il nuovo presidente ha dichiarato di voler “riaprire la Bolivia al mondo”, puntando su una politica estera più aperta e su una maggiore integrazione regionale. In particolare, Paz ha espresso la volontà di rafforzare i rapporti con gli Stati Uniti e con i principali partner sudamericani, nella convinzione che una Bolivia più forte sul piano internazionale possa garantire maggiore stabilità e sviluppo. Sul fronte interno, le priorità saranno la ripresa economica, la modernizzazione delle infrastrutture e la promozione di politiche sociali più eque. Paz dovrà inoltre affrontare le aspettative di una popolazione che chiede risposte concrete su lavoro, sanità e istruzione, oltre a gestire il delicato equilibrio tra le diverse componenti etniche e culturali del paese. La sua capacità di mediazione sarà messa alla prova dalla necessità di costruire un consenso ampio e di evitare nuove fratture sociali.

Un futuro incerto ma carico di aspettative

L’elezione di Rodrigo Paz segna l’inizio di una nuova fase per la Bolivia, tra speranze di cambiamento e timori per la tenuta della coesione nazionale. Il suo successo alle urne riflette il desiderio di una parte significativa della società di superare le divisioni del passato e di aprirsi a una stagione di riforme e di dialogo. Tuttavia, le tensioni emerse nelle ore successive allo scrutinio dimostrano che il percorso verso una piena stabilità democratica sarà tutt’altro che semplice. In questo scenario, la credibilità delle istituzioni e la capacità del nuovo presidente di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale saranno determinanti per il futuro del paese. La Bolivia si trova di fronte a una sfida storica: trasformare la vittoria di Paz in un’opportunità di crescita e di riconciliazione nazionale, evitando che le tensioni attuali si trasformino in nuove crisi politiche.

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