Edda, il nuovo disco “Messe Sporche”: una rabbia rock che scuote l’Italia

Pubblicato: 19/10/2025, 07:47:48 ·
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Edda, il nuovo disco “Messe Sporche”: una rabbia rock che scuote l’Italia

Un album nato dal caso, ma destinato a lasciare il segno

Nella scena musicale italiana, a volte le cose più autentiche nascono quasi per caso. È quello che è successo a Edda, nome d’arte di Cesare Rampoldi, con il suo settimo disco da solista “Messe Sporche”, appena uscito e già destinato a far parlare di sé. L’album, prodotto da Luca Bossi, non era nemmeno nei piani dell’artista, che si è lasciato convincere solo dopo settimane di insistenze da parte del produttore. Il risultato è un lavoro che sorprende per la forza dei testi e per una matrice rock ben più decisa rispetto ai precedenti, tanto che lo stesso Rampoldi lo definisce “un rabbioso ritratto rock di questa epoca”. Un disco che, secondo le prime dichiarazioni, va al di là delle sue più rosee aspettative e che arriva in un momento in cui la scena indipendente italiana sembra aver bisogno di nuove voci e nuovi linguaggi.

Il suono e il messaggio: tra rabbia e liberazione

“Messe Sporche” si distingue per un suono ruvido, diretto, che strizza l’occhio alla tradizione rock ma senza perdere di vista l’urgenza del presente. I testi, come riporta Rolling Stone Italia, sono il frutto di un lavoro artigianale, quasi maniacale, portato avanti tra studio e vita quotidiana. Edda ha dichiarato di aver “appesantito la vita” al produttore Luca Bossi per mesi, con la sua presenza costante e la ricerca ossessiva della parola giusta. Il linguaggio, in questo disco, diventa una vera e propria forma di liberazione: non c’è spazio per il politically correct, ma solo per l’urgenza di dire, gridare, condividere un malessere che è insieme personale e collettivo. La matrice rock è evidente in ogni traccia, ma non mancano incursioni in territori più sperimentali, con sintetizzatori, chitarre distorte e ritmiche incalzanti che ricordano le grandi band degli anni ‘70 e ‘80, ma con uno sguardo sempre rivolto al presente. “Messe Sporche” è un album che non si limita a raccontare storie, ma le vive sulla pelle, le urla in faccia all’ascoltatore, costringendolo a fare i conti con la realtà.

L’artista dietro il nome: Cesare Rampoldi e le sue molte vite

Cesare Rampoldi, in arte Edda, è una figura atipica nel panorama musicale italiano. Con una carriera che spazia dalla musica alla scrittura, passando per il teatro e la radio, Rampoldi ha sempre mantenuto una distanza critica dal mainstream, preferendo percorsi laterali e progetti difficili da classificare. “Messe Sporche” rappresenta forse il suo lavoro più diretto, quello in cui l’artista sceglie di togliersi la maschera e di mostrarsi senza filtri. In un’intervista rilasciata a Sky TG24, Rampoldi racconta il processo creativo dietro l’album: “Non volevo fare un disco, ma Luca mi ha ‘costretto’ e credo che sia stato un miracolo per tanto bene che è venuto. Al di là delle mie più rosee aspettative”. Una confessione che rivela tanto la vulnerabilità dell’artista quanto la sua capacità di trasformare il dubbio in energia creativa. Sul palco, Edda sarà accompagnato da una band d’eccezione: Luca Bossi al basso e ai synth, Diego Galeri alla batteria, Francesco “Killa” Capasso alle chitarre e Davide Tessari al fonico. Un gruppo che promette di portare dal vivo tutta l’intensità delle tracce registrate in studio.

Il contesto: la scena musicale italiana tra novità e tradizione

L’uscita di “Messe Sporche” arriva in un autunno particolarmente vivace per la musica italiana. Sky TG24 segnala cinque ottimi dischi da scoprire in questo periodo, tra cui anche quello di Edda, a testimonianza di una scena che non si accontenta di riproporre i soliti suoni e i soliti nomi. Accanto a progetti più sperimentali, come quelli di Selton, Ele A, Agosta, Alex Fernet e Mille, “Messe Sporche” si distingue per la sua forza narrativa e per la capacità di parlare a un pubblico ampio, senza rinunciare all’autenticità. D’altra parte, i grandi nomi della musica italiana non mancano di animare il calendario live: Marco Mengoni, Niccolò Fabi e Umberto Tozzi sono solo alcuni degli artisti che in queste settimane stanno portando la loro musica su palchi italiani e internazionali. Ma è nelle pieghe della scena indipendente che si annidano le sorprese più interessanti, quelle che rischiano di sfuggire ai riflettori dei media mainstream ma che, proprio per questo, meritano attenzione.

Prospettive e attese: il tour e il futuro di Edda

Con l’uscita di “Messe Sporche”, Edda si prepara a portare il suo nuovo sound sui palchi di alcuni dei club più prestigiosi d’Italia. Il tour debutta il 1° novembre a Bologna, una scelta non casuale per un artista che ha sempre mantenuto un legame speciale con la città emiliana, vero e proprio laboratorio culturale del Paese. L’album, disponibile solo in formato fisico (cd e vinile), con l’eccezione di due singoli presenti anche sulle piattaforme di streaming, rappresenta una scelta coraggiosa in un’epoca dominata dal digitale. Una scelta che va nella direzione di un ascolto più consapevole, più fisico, più vicino all’esperienza del concerto dal vivo. Il futuro di Edda, dopo questo disco, è tutto da scrivere. Ma una cosa è certa: “Messe Sporche” ha già segnato un punto di svolta nella carriera di un artista che non smette di sorprendere, di interrogarsi, di cercare nuove strade per raccontare il mondo che ci circonda. E, forse, proprio questa è la vera forza della musica italiana di oggi: la capacità di reinventarsi, di osare, di non accontentarsi mai.

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