Nuova minaccia alla sicurezza Android: cos’è Pixnapping
Un gruppo di ricercatori di alcune tra le più prestigiose università americane, tra cui Carnegie Mellon e le università della California, ha recentemente scoperto una nuova forma di attacco informatico denominata "Pixnapping". Questo metodo permette a un’applicazione malevola di sottrarre dati sensibili direttamente dal display di smartphone Android senza che l’utente ne abbia consapevolezza. L’attacco sfrutta una vulnerabilità che combina l’uso improprio delle API di Android con un canale laterale hardware legato alla GPU, chiamato “GPU.zip”, permettendo di catturare pixel specifici dello schermo. Tra le informazioni più a rischio vi sono i codici a due fattori di autenticazione (2FA), messaggi privati e dati finanziari, rendendo questa minaccia particolarmente insidiosa per chi utilizza dispositivi moderni come i Google Pixel dalla serie 6 alla 9 e i Samsung Galaxy S25, con versioni di Android dalla 13 alla 16. Il tutto avviene in meno di 30 secondi senza che l’app malevola necessiti di autorizzazioni particolari o mostri segni evidenti di attività sospetta Carnegie Mellon University.
Meccanismo di attacco: come Pixnapping ruba i dati sullo schermo
Il fulcro di Pixnapping risiede nell’abilità di “rubare” i pixel visualizzati da altre applicazioni o siti web attraverso una tecnica di side-channel. In pratica, il malware individua le coordinate dei pixel corrispondenti ai dati sensibili e sfrutta la differenza nei tempi di rendering grafico per dedurre il colore di ciascun pixel. Questo processo avviene aprendo finestre di attività malevole sovrapposte, che influenzano il tempo di disegno sulla GPU in modo differente se il pixel target è bianco o colorato. Ripetendo questa operazione per un insieme di pixel, è possibile ricostruire visivamente i dati mostrati dallo schermo, come i codici 2FA generati da Google Authenticator. La tecnica non si limita alle app di autenticazione, ma colpisce anche piattaforme come Gmail, Signal, Venmo e Google Maps, evidenziando la portata trasversale della minaccia The Register.
Implicazioni per la sicurezza degli utenti Android
La scoperta di Pixnapping rappresenta una svolta preoccupante nel panorama delle minacce informatiche per dispositivi mobili. L’autenticazione a due fattori (2FA) è considerata uno degli strumenti più efficaci per proteggere gli account online da accessi non autorizzati, ma questo attacco riesce a bypassarla sottraendo i codici temporanei proprio mentre vengono visualizzati sullo schermo. La rapidità dell’attacco, che può avvenire in meno di mezzo minuto, rende difficile per l’utente accorgersi di una possibile compromissione. Inoltre, dato che l’attacco non richiede permessi espliciti, risulta invisibile alle tradizionali misure di controllo delle app. Tutto ciò solleva interrogativi importanti sulla sicurezza intrinseca delle piattaforme Android e sull’efficacia delle attuali protezioni contro le minacce basate su canali laterali hardware Malwarebytes.
Risposte di Google e Samsung: aggiornamenti e mitigazioni in corso
Dopo la divulgazione della vulnerabilità ai principali produttori, Google e Samsung hanno iniziato a rilasciare patch parziali per contrastare l’attacco Pixnapping, ma la soluzione definitiva è ancora in fase di sviluppo. Le versioni più recenti di Android stanno integrando contromisure per limitare l’accesso indiretto ai dati pixel e migliorare il controllo sull’uso delle risorse grafiche da parte delle app. Tuttavia, la complessità del problema, che coinvolge sia aspetti software che hardware, impone tempi più lunghi per un intervento completo e sicuro. Nel frattempo, gli esperti consigliano agli utenti di mantenere aggiornati i propri dispositivi e di prestare attenzione alle app installate, preferendo quelle provenienti da fonti ufficiali e affidabili SecurityWeek.
Prospettive future e consigli per la protezione personale
La scoperta di Pixnapping sottolinea l’importanza di una continua evoluzione delle strategie di sicurezza informatica, specialmente per le piattaforme mobili che ormai gestiscono informazioni estremamente sensibili. Gli sviluppatori di sistemi operativi dovranno integrare controlli più rigorosi sui canali hardware e affinare le politiche di isolamento tra app, mentre gli utenti dovranno adottare pratiche di sicurezza più consapevoli, come l’uso di sistemi di autenticazione alternativi o l’adozione di soluzioni hardware dedicate per la generazione di codici 2FA. La comunità della sicurezza, inoltre, sarà chiamata a monitorare e analizzare eventuali varianti di questo attacco per anticipare nuove minacce. La prudenza e l’aggiornamento costante rimangono la miglior difesa contro minacce avanzate come questa.