Il Premio Nobel per la Fisica 2025 è stato assegnato a John Clarke, Michel Devoret e John Martinis per aver osservato e dimostrato fenomeni quantistici su scala macroscopica in circuiti elettrici superconduttori. Le loro ricerche hanno aperto nuove strade nella comprensione della meccanica quantistica e nelle sue applicazioni tecnologiche.
La scoperta premiata
John Clarke, Michel Devoret e John Martinis hanno ricevuto il Nobel per la fisica per la scoperta del tunneling quantistico macroscopico e della quantizzazione dell’energia in un circuito elettrico[1][3]. I tre scienziati hanno progettato e realizzato esperimenti con circuiti superconduttori, dimostrando che fenomeni tipici del mondo quantistico, come il tunneling e la quantizzazione dell’energia, possono manifestarsi anche su scale molto più grandi di quelle atomiche[1][3].
Questa scoperta rappresenta un ponte tra la fisica quantistica, che di solito si applica a particelle microscopiche, e il mondo macroscopico che percepiamo ogni giorno. I circuiti superconduttori utilizzati nei loro esperimenti hanno permesso di osservare direttamente comportamenti quantistici in oggetti visibili a occhio nudo, sfidando la tradizionale separazione tra mondo quantistico e classico[3].
Il percorso scientifico dei premiati
John Clarke, nato nel 1942 a Cambridge (Regno Unito) e professore all’Università della California, Berkeley, ha una lunga carriera dedicata allo studio dei materiali superconduttori e delle loro proprietà quantistiche[3]. Michel Devoret, nato nel 1953 a Parigi e professore a Yale e all’Università della California, Santa Barbara, è riconosciuto per i suoi contributi alla fisica dei dispositivi a basso rumore e ai circuiti quantistici[3].
John Martinis, nato nel 1958 e anch’egli professore all’Università della California, Santa Barbara, ha sviluppato tecnologie avanzate per la realizzazione di qubit superconduttori, fondamentali per il calcolo quantistico[3]. La collaborazione tra questi ricercatori ha permesso di unire competenze diverse, portando a risultati che hanno rivoluzionato sia la ricerca di base sia le applicazioni pratiche della meccanica quantistica.
Implicazioni e prospettive future
La scoperta premiata dal Nobel non ha solo un valore teorico, ma apre la strada a nuove tecnologie, in particolare nel campo dei computer quantistici e dei sensori ultra-precisi[2]. I circuiti superconduttori studiati da Clarke, Devoret e Martinis sono oggi alla base dei primi prototipi di processori quantistici, che promettono di risolvere problemi complessi impossibili per i computer tradizionali[2].
Inoltre, queste ricerche stimolano domande fondamentali sulla natura della realtà e sui limiti tra mondo quantistico e classico. Il lavoro dei tre fisici dimostra che la meccanica quantistica non è confinata al regno dell’infinitamente piccolo, ma può manifestarsi anche in oggetti di dimensioni quotidiane, offrendo nuove opportunità per la scienza e l’innovazione tecnologica[1][3].