Il Processo Controverso di Maja T. a Budapest: Tra Estradizione, Isolamento e Diritti Negati

Pubblicato: 07/10/2025, 13:40:17 ·
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La vicenda dell’attivista antifascista tedesca non binary in carcere in Ungheria solleva interrogativi sul rispetto dei diritti umani in Europa

Maja T., attivista antifascista tedesca di 24 anni che si identifica come non binary, è al centro di un processo giudiziario a Budapest che ha suscitato ampie polemiche. Estradata dalla Germania in Ungheria nonostante un divieto della Corte costituzionale tedesca, è detenuta in condizioni critiche e in isolamento da mesi, mentre si avvicinano le udienze decisive del suo caso.

Il Caso e le Accuse Contro Maja T.

Maja T. è stata arrestata a Berlino nel dicembre 2023 e successivamente estradata in Ungheria nel giugno 2024 per rispondere di accuse relative a scontri con gruppi di estrema destra a Budapest nel febbraio 2023. Secondo le autorità ungheresi, l’attivista avrebbe partecipato ad un’aggressione durante una manifestazione antifascista, con il rischio di una condanna fino a 24 anni di carcere.

Il processo, iniziato a febbraio 2025, è molto controverso poiché molti osservatori e gruppi per i diritti umani ritengono che le accuse siano motivate politicamente. Inoltre, l’estradizione è stata giudicata illegittima dalla Corte costituzionale federale tedesca, che ha emesso un’ordinanza provvisoria per bloccarla, ma solo dopo che Maja era già stata trasferita in Ungheria.

Le Condizioni di Detenzione e la Protesta di Maja T.

Da mesi Maja T. si trova in condizioni di detenzione estremamente dure, tra cui isolamento prolungato, sorveglianza costante e trattamenti invasivi come perquisizioni intime forzate. La cella è infestata da insetti e il cibo è giudicato insufficiente, mentre le visite sono rare e limitate, aggravando il suo stato di salute fisico e mentale.

In risposta a queste condizioni, Maja ha intrapreso uno sciopero della fame nel giugno 2025 per protestare contro quella che definisce una tortura bianca e una violazione sistematica dei suoi diritti umani. Il suo trasferimento in ospedale e il sostegno internazionale, con manifestazioni e raccolte firme, hanno acceso i riflettori sulla sua situazione.

Le Reazioni e le Implicazioni Politiche in Europa

Il caso di Maja T. ha suscitato una forte mobilitazione di attivisti e organizzazioni in tutta Europa, con proteste a Berlino, Vienna e altre città. La famiglia di Maja ha raccolto oltre 100.000 firme per chiedere giustizia e il suo ritorno in Germania, denunciando la complicità delle autorità tedesche nell’estradizione nonostante le evidenze di un processo ingiusto.

A livello istituzionale, il Parlamento Europeo ha espresso preoccupazioni riguardo alle condizioni di detenzione e al rispetto dei diritti procedurali in Ungheria, sollecitando la Commissione Europea a intervenire per garantire il rispetto degli standard europei. Il caso rappresenta un punto critico nel dibattito sul trattamento degli attivisti antifascisti e sulla tutela dei diritti umani nell’Unione.

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