Israele e Hamas verso una tregua: il nodo del rilascio degli ostaggi e le tensioni ancora vive a Gaza

Pubblicato: 05/10/2025, 13:05:30 ·
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Le trattative in Egitto e le condizioni di Netanyahu per una cessazione del fuoco mentre continuano gli attacchi nella Striscia

Le ultime ore vedono un possibile passo avanti verso una tregua tra Israele e Hamas, con negoziati in corso in Egitto e la pressione degli Stati Uniti. Tuttavia, la situazione rimane fragile a causa delle condizioni poste da Israele, in particolare il rilascio degli ostaggi, e dei continui attacchi nella Striscia di Gaza.

Le trattative per la tregua e il ruolo degli Stati Uniti

Lunedì sono previsti negoziati in Egitto con la mediazione degli inviati statunitensi Witkoff e Kushner, mentre il presidente Donald Trump esercita un forte pressing su Hamas affinché accetti rapidamente una tregua. Trump ha dichiarato che non tollererà ritardi e che la tregua entrerà in vigore immediatamente una volta che Hamas confermerà l'accordo.

Il piano statunitense prevede una prima fase di ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato che questo avverrà solo dopo il rilascio completo degli ostaggi, vivi o morti, da parte di Hamas. Finché questa condizione non sarà rispettata, l'esercito israeliano rimarrà nella Striscia per garantire la sicurezza.

La situazione sul terreno a Gaza: attacchi e vittime

Nonostante le aperture diplomatiche, gli attacchi israeliani continuano a colpire la Striscia di Gaza. Nelle ultime 24 ore, almeno 70 palestinesi sono stati uccisi in raid condotti dall'esercito israeliano, con vittime anche tra i civili nei quartieri di Gaza City come Tuffah. Le fonti ospedaliere locali confermano la presenza di feriti e la persistenza degli attacchi, seppur con una lieve attenuazione.

Hamas accusa Israele di mentire sulla riduzione delle operazioni militari e denuncia la continuazione di crimini e massacri contro il popolo palestinese. Nel frattempo, l'Idf ha intercettato un missile proveniente dallo Yemen, segnalando la complessità e la pericolosità del conflitto che coinvolge anche attori esterni.

Le prospettive di pace e le sfide future

Il Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, ha espresso cauta speranza definendo questa fase come un possibile primo passo verso una nuova pagina, sottolineando però che la fine della guerra non garantisce automaticamente la pace. La liberazione degli ostaggi e la cessazione dei bombardamenti rappresentano un segnale importante ma non definitivo.

Il premier Netanyahu ha ribadito che l'Idf rimarrà nella Striscia di Gaza anche dopo la tregua, evidenziando come la sicurezza israeliana resti prioritaria. Le trattative continueranno a essere delicate, con la comunità internazionale che osserva attentamente, consapevole che la stabilità a lungo termine richiederà un impegno ben più ampio e duraturo.

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