Il 3 ottobre 2025 Roma è stata teatro di uno sciopero generale di 24 ore che ha coinvolto il trasporto pubblico e ha visto la partecipazione di migliaia di manifestanti. La protesta nasce in risposta all’aggressione contro la missione umanitaria Global Sumud Flotilla e ha causato disagi significativi alla mobilità cittadina.
Le ragioni dello sciopero e la mobilitazione a Roma
Lo sciopero generale del 3 ottobre 2025 è stato proclamato da diverse organizzazioni sindacali, tra cui Cgil, Usb Lavoro Privato, Cub, Sgb e Confederazione COBAS. La protesta nasce in particolare come reazione all’aggressione subita il 1° ottobre dalle navi della missione umanitaria Global Sumud Flotilla, che trasportava cittadini, lavoratori e sindacalisti italiani.
A Roma migliaia di persone si sono radunate in piazza dei Cinquecento per un presidio organizzato dall’Usb, con la partecipazione di attivisti, studenti e rappresentanti sindacali come il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il corteo è partito da piazza Vittorio, con l’obiettivo di dare visibilità alle rivendicazioni e sostenere la causa umanitaria.
Impatto sul trasporto pubblico e misure di sicurezza
Lo sciopero ha interessato l’intera rete Atac di Roma Capitale, inclusi i servizi gestiti da operatori privati. Il servizio è stato garantito solo nelle fasce orarie di legge, dalle 5:30 alle 8:29 e dalle 17:00 alle 19:59, mentre nelle altre ore si sono registrati disagi e cancellazioni. La mobilità è stata ulteriormente complicata dalla presenza di blocchi e manifestazioni in punti strategici della città.
Per garantire la sicurezza, l’ingresso principale della stazione Termini è stato blindato dalle forze dell’ordine, dopo che alcuni manifestanti hanno tentato di avvicinarsi con un piccolo corteo. Pendolari e turisti sono stati indirizzati verso ingressi alternativi, mentre la polizia ha mantenuto un cordone per prevenire scontri maggiori.
Conseguenze e reazioni dopo la giornata di protesta
La giornata di sciopero ha visto anche momenti di tensione, con alcune decine di manifestanti identificati e due persone fermate a Bologna con accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. A Roma, nonostante la presenza massiccia delle forze dell’ordine, non si sono registrati scontri gravi, ma la situazione è rimasta sotto stretto controllo.
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato l’importanza della protesta come segnale di solidarietà verso la missione umanitaria e come richiesta di maggiori tutele per i lavoratori. Intanto, il servizio di trasporto pubblico ha iniziato a tornare alla normalità nelle ore serali, con un bilancio di disagi e partecipazione che riflette la complessità del momento politico e sociale.