Perché quello che sta accadendo a Gaza viene definito un genocidio

Pubblicato: 23/09/2025, 12:11:57 ·
Analisi della crisi umanitaria e militare nella Striscia di Gaza e le ragioni del dibattito sul genocidio

La situazione a Gaza è caratterizzata da un conflitto prolungato che ha causato decine di migliaia di morti, feriti e sfollati. Le condizioni di vita nella Striscia sono estremamente difficili, con gravi carenze di cibo, acqua, elettricità e assistenza sanitaria. Alcuni osservatori e organizzazioni internazionali parlano di genocidio per descrivere la gravità e la sistematicità delle violenze e delle sofferenze inflitte alla popolazione palestinese. Questo articolo esplora le ragioni di questa definizione, analizzando i dati umanitari, le dinamiche militari e il quadro giuridico internazionale.

Il contesto del conflitto a Gaza

La Striscia di Gaza è teatro di un conflitto tra Israele e Hamas che dura da molti anni, ma che negli ultimi mesi ha raggiunto livelli di violenza senza precedenti. L'escalation ha provocato un numero impressionante di vittime civili e militari, con oltre 47.000 morti e più di 117.000 feriti registrati in poco più di un anno di ostilità.

La popolazione di Gaza, che conta circa due milioni di abitanti, vive in condizioni di estrema precarietà. Le infrastrutture sono gravemente danneggiate, e l'accesso a beni essenziali come acqua potabile, cibo e assistenza sanitaria è fortemente limitato.

Questa situazione è aggravata dal blocco imposto da Israele e dall'Egitto, che limita fortemente l'ingresso di materiali e aiuti umanitari, contribuendo a una crisi umanitaria di proporzioni drammatiche.

Le condizioni umanitarie a Gaza

Le testimonianze raccolte da organizzazioni come Emergency descrivono una popolazione al limite della sopravvivenza. Molti abitanti soffrono la fame, con prezzi di beni di prima necessità come carne e uova che sono diventati proibitivi.

L'accesso alle cure mediche è insufficiente e spesso impossibile per chi ha bisogno di trattamenti urgenti o complessi. Le strutture sanitarie sono sovraccariche e mancano di risorse fondamentali, mentre i feriti aumentano di giorno in giorno a causa dei bombardamenti e degli scontri.

Le condizioni nelle tendopoli per gli sfollati sono estremamente precarie, con carenza di acqua potabile, elettricità e servizi igienici, aumentando il rischio di malattie e peggiorando ulteriormente la qualità della vita.

Perché si parla di genocidio?

Il termine genocidio è utilizzato per descrivere atti compiuti con l'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Nel caso di Gaza, alcuni osservatori ritengono che le azioni militari israeliane, accompagnate dal blocco e dalla crisi umanitaria, configurino questa definizione.

La sistematicità dei bombardamenti su aree densamente popolate, la distruzione delle infrastrutture civili e la negazione di accesso agli aiuti umanitari sono interpretate come tentativi di annientare la popolazione palestinese o di costringerla a una resa totale.

L'alto numero di vittime civili, la sofferenza prolungata e la mancanza di vie di fuga sicure rafforzano questa visione, che è tuttavia oggetto di dibattito a livello internazionale e politico.

Il dibattito internazionale e le posizioni ufficiali

La comunità internazionale è divisa sulla definizione di genocidio per quanto accade a Gaza. Alcuni Stati e organizzazioni umanitarie denunciano la situazione come una catastrofe umanitaria con caratteristiche di genocidio, mentre altri sottolineano la complessità del conflitto e la necessità di distinguere tra azioni militari e crimini di guerra.

Molti paesi sostengono la soluzione di due stati come unica via per una pace duratura, auspicando un dialogo che porti alla cessazione delle ostilità e al rispetto del diritto internazionale.

Nel frattempo, le Nazioni Unite e altre organizzazioni chiedono l'apertura di corridoi umanitari, il rilascio degli ostaggi e la fine degli attacchi contro i civili, sottolineando l'urgenza di evitare un ulteriore peggioramento della crisi.

Le conseguenze per la popolazione civile

La popolazione civile di Gaza è quella che paga il prezzo più alto del conflitto. Oltre alle vittime dirette dei bombardamenti, milioni di persone vivono in condizioni di estrema precarietà, con accesso limitato a cibo, acqua, energia e assistenza sanitaria.

L'evacuazione forzata di centinaia di migliaia di persone dalle loro case, spesso senza alternative sicure, aumenta il rischio di ulteriori sofferenze e perdite di vite umane.

La distruzione delle infrastrutture e la mancanza di servizi essenziali compromettono il futuro della Striscia, con effetti a lungo termine sulla salute, l'istruzione e lo sviluppo economico della popolazione.

Il ruolo delle organizzazioni umanitarie

Organizzazioni come Emergency sono presenti sul campo per fornire assistenza medica e supporto alla popolazione colpita. Nonostante le difficoltà, cercano di costruire strutture sanitarie e di garantire cure anche in condizioni estremamente difficili.

Il loro lavoro evidenzia la gravità della crisi e la necessità di interventi urgenti per salvare vite e alleviare le sofferenze.

La comunità internazionale è chiamata a sostenere questi sforzi e a promuovere soluzioni politiche che mettano fine al conflitto e alla crisi umanitaria.