Decima MAS: patrioti o criminali?

Pubblicato: 22/09/2025, 11:07:21 ·
Un'analisi storica e controversa di una delle unità militari più discusse della Seconda Guerra Mondiale italiana

La Decima Flottiglia MAS è stata un'unità militare italiana attiva durante la Seconda Guerra Mondiale, nota per le sue azioni di guerra e per il suo ruolo controverso durante la Repubblica Sociale Italiana. Questo articolo esplora le origini, le attività, le motivazioni e le controversie legate alla Decima MAS, cercando di offrire una visione equilibrata tra il riconoscimento delle imprese militari e le accuse di crimini di guerra.

Origini e natura della Decima MAS

La Decima Flottiglia MAS nacque all'inizio della Seconda Guerra Mondiale come reparto speciale della Marina Militare Italiana, specializzato nell'utilizzo di mezzi d'assalto subacquei come i "maiali" (piccoli sommergibili biposto), barchini esplosivi e motoscafi siluranti. Inizialmente era composta da poche centinaia di soldati impegnati in missioni ad alto rischio, distinguendosi per la loro abilità e coraggio in operazioni navali segrete.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, la situazione mutò radicalmente: una parte della Decima, guidata dal principe Junio Valerio Borghese, decise di continuare a combattere al fianco della Germania nazista, entrando a far parte della Repubblica Sociale Italiana (RSI). Questa scelta segnò l'inizio di una fase controversa della Decima, che si trasformò da reparto navale d'élite in una vera e propria divisione di fanteria di marina con compiti anche di polizia militare e repressione.

La Decima MAS sotto la RSI si caratterizzò per un'organizzazione interna rigorosa, con regolamenti che prevedevano l'unicità del rancio, divise uguali per tutti, e pene severe per furto, diserzione o codardia. Questi elementi riflettevano l'intenzione di creare un corpo militare non solo efficiente ma anche ideologicamente e moralmente distinto dal Regio Esercito precedente.

Il ruolo militare e le imprese della Decima MAS

Durante la guerra, la Decima MAS si distinse per alcune azioni militari di rilievo, soprattutto nelle fasi iniziali come reparto d'assalto navale. Le loro missioni, spesso ad alto rischio, contribuirono a consolidare la fama di un corpo d'élite capace di operazioni speciali in mare.

Con la trasformazione in divisione di fanteria di marina sotto la RSI, la Decima ampliò il proprio raggio d'azione, includendo operazioni di terra e attività di polizia militare. Il corpo arrivò a contare circa 18.000 uomini, suddivisi in vari battaglioni e reggimenti, tra cui i Nuotatori Paracadutisti e il Reggimento San Marco.

Nonostante le capacità militari e la disciplina interna, la Decima MAS fu coinvolta in azioni contro la Resistenza italiana e nella repressione di civili, attività che hanno alimentato le accuse di crimini di guerra e collaborazionismo con i nazisti.

Le controversie e le accuse di crimini

La decisione della Decima MAS di schierarsi al fianco della Germania nazista dopo l'armistizio ha segnato profondamente la sua reputazione. L'unità è stata accusata di aver partecipato a crimini efferati contro partigiani e civili, contribuendo alla repressione della Resistenza italiana.

Queste accuse si basano su episodi documentati di violenze e rappresaglie, che hanno portato a una percezione negativa della Decima MAS nella memoria storica collettiva. La sua immagine è spesso associata al fascismo più duro e alla collaborazione con le forze di occupazione tedesche.

Tuttavia, alcuni sostenitori della Decima MAS sottolineano il carattere volontario dei suoi membri e la disciplina interna, evidenziando come molti fossero motivati da un senso di patriottismo e fedeltà all'Italia, anche se in una fase storica complessa e controversa.

Il dibattito storico: patrioti o criminali?

Il giudizio sulla Decima MAS rimane uno dei più dibattuti nella storiografia italiana. Da un lato, è riconosciuta come un corpo militare d'élite, con imprese coraggiose e un'organizzazione rigorosa. Dall'altro, è criticata per il suo ruolo nella Repubblica Sociale Italiana e per le azioni contro la Resistenza e la popolazione civile.

Alcuni storici e commentatori distinguono tra la Decima MAS pre-armistizio, vista come una forza militare legittima, e quella post-armistizio, che operò sotto un regime fascista collaborazionista con i nazisti. Questa distinzione è fondamentale per comprendere la complessità del fenomeno e per evitare giudizi semplicistici.

In tempi recenti, la figura di Junio Valerio Borghese e della Decima MAS è stata oggetto di revisionismi e strumentalizzazioni politiche, che hanno ulteriormente complicato la percezione pubblica. La memoria della Decima MAS è quindi segnata da una forte ambivalenza tra onore militare e condanna morale.

L'eredità della Decima MAS nella Marina italiana contemporanea

Nonostante le controversie, la Decima MAS ha lasciato un'eredità tecnica e operativa nella Marina Militare Italiana. I moderni reparti di forze speciali della Marina, come il COMSUBIN, si considerano eredi delle tradizioni e delle competenze sviluppate dalla Decima MAS durante la guerra.

Questa continuità è spesso sottolineata per distinguere la storia militare e professionale della Decima MAS dalle implicazioni politiche e ideologiche legate alla RSI. Il richiamo al nome "Decima" nelle forze speciali odierne è inteso come omaggio alle capacità e al coraggio dei predecessori, non come espressione di nostalgie fasciste.

Tuttavia, il dibattito pubblico e storico rimane acceso, poiché la memoria della Decima MAS è ancora fortemente influenzata dalle divisioni politiche e dalle interpretazioni contrastanti del passato italiano durante la Seconda Guerra Mondiale.