RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA: L’OCCIDENTE DIVISO OSTAGGIO DI WASHINGTON

Pubblicato: 22/09/2025, 10:55:52 ·

All'Assemblea Onu molti paesi annunceranno il riconoscimento della Palestina ma l'Occidente resta ancora diviso.

Questa sera si aprirà a New York l’80esima Assemblea generale dell’Onu. Sul tavolo del palazzo di vetro ci saranno i temi centrali dall’Ucraina a Gaza, ma sarà messo in discussione il ruolo delle Nazioni Unite nel panorama globale delle relazioni internazionali. L’Occidente, che da sempre domina l’organizzazione, si presenta spaccato: dei 193 paesi membri, 145 riconoscono lo stato di Palestina e oggi anche stati occidentali di peso come Regno Unito, Canada e Australia hanno deciso di allinearsi al sud del mondo e formalizzare ufficialmente il riconoscimento della Palestina.

In Unione europea, hanno aperto la strada Spagna e Irlanda, insieme ai paesi dell’Est Europa. All’Assemblea dovrebbe essere il turno di Andorra, Belgio, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Francia. Gli unici paesi ancora che si oppongono sono Germania e Italia, che aspettano direttive dagli Stati Uniti. Berlino nei mesi scorsi aveva aperto al riconoscimento ma poi è tornata sui suoi passi. Anche Roma vacilla: Giorgia Meloni si è sempre dichiarata favorevole alla creazione dello stato di Palestina, ma reputa i tempi non maturi.

Il veto degli Stati Uniti

In questo scenario, gli Stati Uniti appaiono sempre più isolati, con il sostegno incrollabile di Trump a Netanyahu e ai piani di Israele. La Casa Bianca ha sminuito il gesto di riconoscere la Palestina da parte degli alleati occidentali come “puramente simbolico” e un “gesto di scena”. La reazione del premier israeliano invece è stata dura e li ha accusati di fomentare il terrorismo. Inoltre, Netanyahu ha affermato: “Nessuno stato palestinese vedrà la luce a ovest del Giordano”, ammettendo l’intenzione genocidaria di Israele di distruggere la Palestina e il popolo palestinese. Per Smotrich bisogna “eliminare l’idea di uno stato palestinese” e ha annunciato l’annessione della Cisgiordania.

Al Palazzo di Vetro, la Francia, insieme all’Arabia Saudita, tenterà di mostrare che esiste un fronte unito dell’Occidente che si oppone all‘unilateralismo bellicista di Trump e del suo alleato in Medio Oriente. Una dimostrazione che, però, nel concreto potrà fare ben poco e che di certo non fermerà né gli Stati Uniti né Israele dal compiere l’atto finale in Palestina. Con molta probabilità, emergerà soltanto quanto disunito è l’Occidente. Resta solo da sperare che anche per la complicità del genocidio a Gaza il senso di colpa perseguiterà l’Europa allo stesso modo di come oggi sta facendo nei confronti di Israele.

Cosa significa il riconoscimento della Palestina

L’Assemblea Onu e il riconoscimento della Palestina potrebbe non cambiare nulla nell’immediato, ma in futuro può ridisegnare i rapporti bilaterali. In concreto, dunque, cosa significa riconoscere la Palestina? Uno dei pilastri fondamentali per essere uno stato è il controllo dei territori e dei propri confini, cosa che al momento la Palestina, a causa dell’occupazione di Israele, non ha.

Sul peso politico e diplomatico però la Palestina, grazie al riconoscimento di Stato, avrebbe più peso nello scenario internazionale. Legittimando le istituzioni palestinesi, Palestina e Israele sarebbero sullo stesso piano. Inoltre, i cittadini palestinesi potrebbero godere di status di rifugiati. Stringendo rapporti commerciali con la Palestina, i paesi potrebbero cambiare le relazioni commerciali lo stato ebraico, modificando i flussi economici di tutto l’Occidente, dove Israele gioca un ruolo centrale. Però, fintanto che i territori palestinesi e le loro frontiere sono controllati da Israele, sarà difficile anche avere rapporti bilaterali con questo stato.

L’Organizzazione per la liberazione della Palestina è stata proclamata indipendente nel 1988, stato riconosciuto dal sud del mondo, circa il 75% dei paesi Onu. Mancava all’appello l’Occidente, oggi con il riconoscimento del Regno Unito qualcosa potrebbe davvero cambiare. Saranno così la maggioranza dei paesi del Consiglio di sicurezza ad avere un rapporto alla pari con la Palestina in quanto stato: Regno Unito, Francia, Cina e Russia. Seppure in minoranza e isolata, Washington purtroppo conta con il suo diritto di veto.