Dati, AI e costi operativi: le ragioni che spingono le aziende verso il cloud privato

Pubblicato: 22/09/2025, 09:54:09 ·

La conformità normativa e le nuove esigenze di intelligenza artificiale spingono le aziende a rivalutare le infrastrutture on-premise

11 Settembre 2025

22 Settembre 2025 0

Secondo le stime, 6,64 miliardi di persone nel mondo, pari all'82% della popolazione globale, sono già tutelate da una qualche forma di legislazione sulla privacy dei dati. In un contesto che abbraccia 144 Paesi, la conformità alle normative locali e alle leggi sulla sovranità dei dati rappresenta una sfida sempre più pressante per le aziende che operano su scala internazionale. È in questo scenario che Western Digital propone una riflessione sull'evoluzione delle infrastrutture cloud e sull'opportunità, per molte organizzazioni, di destinare più risorse alla reinternalizzazione dei dati all'interno di ambienti di cloud privato.

INFRASTRUTTURE CLOUD PRIVATE:

Il cloud pubblico continua a rappresentare per la maggior parte delle imprese uno strumento indispensabile grazie a flessibilità, scalabilità e portata globale. Tuttavia, vi sono situazioni in cui il cloud privato si rivela più adatto. Secondo Western Digital, esistono tre motivi principali che spingono le aziende a riportare i carichi di lavoro su infrastrutture di cloud privato sovrano.

Il primo riguarda la sicurezza e la conformità. Il report Private Cloud Outlook 2025 ha rilevato che il 92% degli intervistati si fida del cloud privato per questi aspetti, e due leader IT su tre si dichiarano molto preoccupati per l'archiviazione dei dati in ambienti cloud pubblici. Normative sempre più stringenti, come il GDPR in Europa, spingono molte imprese a optare per soluzioni on-premise per garantire il rispetto delle regole. Non a caso, Polaris Market Research prevede che il mercato globale dei cloud sovrani supererà i 100 miliardi di dollari entro il 2034.

Il secondo fattore è legato ai nuovi carichi di lavoro. L'intelligenza artificiale, in particolare la generativa, sta crescendo rapidamente: la spesa globale per la GenAI raggiungerà nel 2025 i 644 miliardi di dollari, con un incremento del 76,4% rispetto al 2024. A questa tendenza si aggiunge l'adozione sempre più diffusa dell'AI agentica. Queste tecnologie richiedono enormi quantità di dati, spesso distribuiti in più team e con elevati costi di trasferimento e capacità. Non sorprende che sette imprese su dieci indichino sostenibilità e sovranità digitale come criteri determinanti per la scelta dei sistemi cloud.

Il terzo elemento riguarda la prevedibilità dei costi. Il report State of the Cloud 2025 evidenzia che il 40% delle aziende spende oltre 12 milioni di dollari l'anno per il cloud pubblico, in crescita rispetto al 36% del 2024. Una visibilità finanziaria più chiara e la possibilità di pianificazione a lungo termine rendono il cloud privato una scelta sempre più apprezzata.

LE IMPLICAZIONI DELL'ARCHITETTURA CLOUD ON-PREMISE

Con un approccio workload-first, le aziende mirano oggi al “meglio di entrambi i mondi”: da un lato i vantaggi del modello operativo del cloud pubblico, dall'altro il controllo, la sicurezza e la prevedibilità dei sistemi on-premise. Per chi valuta di riportare in-house i carichi di lavoro più critici, gli aspetti da considerare includono scalabilità, flessibilità e costo totale di proprietà, senza compromettere conformità e resilienza. In questo senso, il cloud privato consente di adattare l'architettura IT aziendale alle esigenze specifiche, garantendo maggiore trasparenza finanziaria e velocità di risposta.

Un ulteriore vantaggio dell'approccio on-premise riguarda la disaggregazione dello storage. In passato, l'aumento della capacità di archiviazione passava dall'acquisto di nuovi server completi, con costi elevati e scarsa efficienza. Oggi il disaccoppiamento tra storage ed elaborazione consente di ridimensionare in modo indipendente le risorse, condividere pool di archiviazione tra più server e assegnare capacità in base alle necessità dei progetti. Questo modello aumenta la flessibilità e favorisce una gestione più efficiente dei dati, in linea con le esigenze in rapida evoluzione dettate da nuove applicazioni come GenAI e AgenticAI. Al tempo stesso, elimina la necessità di investimenti eccessivi e consente di scalare in modo più mirato la capacità di calcolo, GPU e storage.

È IL MOMENTO DEL CLOUD PRIVATO?

Secondo Western Digital, non esiste un approccio unico valido per tutte le aziende: sicurezza, conformità, scalabilità, costi, prestazioni e competenze devono essere valutati caso per caso. Se il cloud pubblico rimane la soluzione ideale per rapidità e facilità d'uso, il cloud privato offre maggiore controllo, evita lock-in con i fornitori e assicura una migliore prevedibilità dei costi. In un contesto di crescita esponenziale dei dati e carichi di lavoro sempre più intensivi, il ritorno a un'architettura cloud privata può rappresentare una scelta strategica per chi cerca controllo, pianificazione e gestione più efficiente delle risorse.