Cardinale Camillo Ruini: Una Vita al Servizio della Chiesa Cattolica

Pubblicato: 22/09/2025, 09:53:54 ·
Dalla formazione teologica al ruolo di Vicario Generale di Roma e presidente della CEI

Camillo Ruini, nato nel 1931 a Sassuolo, è una figura di rilievo nella Chiesa cattolica italiana. Ordinato sacerdote nel 1954, ha dedicato la sua vita all'insegnamento, alla guida pastorale e all'organizzazione ecclesiastica, ricoprendo ruoli chiave come Vicario Generale di Roma e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La sua attività ha influenzato profondamente il dialogo tra Chiesa e società italiana negli ultimi decenni.

Formazione e primi anni di ministero

Camillo Ruini è nato il 19 febbraio 1931 a Sassuolo, nella provincia di Modena, diocesi di Reggio Emilia. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, frequentando anche l'Almo Collegio Capranica, dove ha conseguito la licenza in entrambe le discipline.

È stato ordinato sacerdote l'8 dicembre 1954 e, dopo alcuni anni, nel 1957 è tornato a Reggio Emilia dove ha insegnato filosofia nel seminario diocesano fino al 1968. In questo periodo ha anche svolto ruoli pastorali come cappellano dei laureati cattolici e delegato per l'Azione Cattolica.

Dal 1968 al 1986 ha insegnato teologia dogmatica presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Modena-Reggio Emilia-Carpi-Guastalla, ricoprendo anche la carica di preside dal 1968 al 1977. Successivamente ha insegnato teologia dogmatica allo Studio Teologico Accademico Bolognese fino al 1983.

Ruolo nella Chiesa italiana e nomina a cardinale

Nel giugno 1986 Papa Giovanni Paolo II lo nominò segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), incarico che mantenne fino al 1991. In questo ruolo Ruini fu un punto di riferimento per la Chiesa italiana, promuovendo il dialogo tra la Chiesa e la società civile.

Il 17 gennaio 1991 fu nominato vescovo ausiliare e pro-vicario generale per la diocesi di Roma, mentre il 28 giugno dello stesso anno fu elevato al rango di cardinale con il titolo di Sant'Agnese fuori le mura.

Il 1° luglio 1991 divenne Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma e arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano, cariche che mantenne fino al 2008. Contestualmente fu anche Gran Cancelliere dell'Università Lateranense e dell'Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.

Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e impegno pubblico

Ruini fu presidente della CEI dal 1991 al 2007, riconfermato da Papa Giovanni Paolo II e successivamente da Papa Benedetto XVI fino al raggiungimento del limite di età. Durante questo periodo, fu una voce autorevole e spesso presente nei media italiani, rappresentando la posizione della Chiesa su temi sociali e politici.

Sotto la sua guida, la CEI affrontò questioni complesse come la laicità dello Stato, i diritti civili, la bioetica e il ruolo della famiglia, cercando di mantenere la rilevanza della Chiesa in un contesto sempre più secolarizzato.

Ruini partecipò anche come cardinale elettore al conclave del 2005 che elesse Papa Benedetto XVI, contribuendo così alle decisioni più importanti della Chiesa cattolica contemporanea.

Altri incarichi e contributi accademici

Oltre ai ruoli pastorali e amministrativi, Ruini ha avuto un'intensa attività accademica e culturale. Ha pubblicato numerosi saggi e studi a partire dagli anni '70, soprattutto nel campo della teologia dogmatica.

È stato presidente della 'Peregrinatio ad Petri Sedem', organismo che promuove i pellegrinaggi a Roma, dal 1992 al 1996. Ha inoltre fatto parte di diversi dicasteri vaticani, tra cui la Congregazione per i Vescovi e il Pontificio Consiglio per i Laici.

Ruini ha svolto un ruolo di rilievo anche nel Giubileo del 2000, partecipando al comitato organizzatore, e ha contribuito a varie iniziative volte a rafforzare il legame tra la Chiesa e i fedeli italiani.

Eredità e ruolo nella Chiesa contemporanea

Il cardinale Camillo Ruini è considerato una figura chiave per la Chiesa italiana degli ultimi decenni, capace di coniugare rigore dottrinale e attenzione alle sfide della modernità.

La sua leadership ha contribuito a mantenere un profilo pubblico significativo della Chiesa in Italia, soprattutto in un periodo caratterizzato da crescente secolarizzazione e cambiamenti sociali profondi.

Anche dopo il ritiro dai principali incarichi, Ruini rimane una voce rispettata e un punto di riferimento per molti ecclesiastici e laici, grazie alla sua lunga esperienza e al suo impegno costante nel dialogo tra fede e cultura.