Vaticano, al via l’appello per il cardinale Becciu: le nuove prove dopo l’esposto in procura a Roma

Pubblicato: 22/09/2025, 09:10:55 ·

Si riaccendono i riflettori sul caso giudiziario più discusso degli ultimi anni in Vaticano. Questa mattina, nella nuova aula del tribunale vaticano, prende il via l’appello per la compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra,operazione che secondo la sentenza di primo grado ha causatoperdite

Si riaccendono i riflettori sul caso giudiziario più discusso degli ultimi anni in Vaticano. Questa mattina, nella nuova aula del tribunale vaticano, prende il via l’appello per la compravendita del palazzo di Sloane Avenue a Londra, operazione che secondo la sentenza di primo grado ha causato perdite per almeno 139 milioni di euro. Al centro del processo il cardinale Angelo Becciu, condannato nel dicembre 2023 a 5 anni e 6 mesi per peculato, abuso d’ufficio e subornazione, per aver indotto monsignor Perlasca a rendere falsa testimonianza. Proprio la figura di Perlasca potrebbe essere determinante anche in questo secondo grado di giudizio, questa volta però in favore del cardinale.

La strategia della difesa

Nel lungo esposto presentato alla procura di Roma, Becciu con i suoi legali Fabio Viglione e Maria Concetta Marzo, parla di prove manipolate e di un complotto orchestrato per distruggerlo. Ad essere contestato non è solo l’impianto accusatorio, ma anche il fatto che Papa Francesco, tra il 2019 e il 2020, abbia firmato quattro rescritti che hanno ampliato i poteri della procura vaticana, autorizzando, ad esempio, le intercettazioni. Gli avvocati puntano inoltre a mettere in discussione il memoriale dell’accusa firmato da monsignor Alberto Perlasca, considerato il principale testimone, che secondo la difesa sarebbe stato «influenzato da due testimoni chiave, Francesca Immacolata Chaouqui e Genoveffa Ciferri.

Sentenza nel 2026

Papa Leone XIV si è mostrato sin da subito vicino alla questione. Nel maggio di quest’anno ha incontrato Becciu e nei giorni scorsi ha ricevuto il presidente della corte d’appello, monsignor Alejandro Arellano Cedillo, e ha visitato la nuova aula del tribunale nel palazzo apostolico. La corte d’appello ha in agenda cinque udienze già per questa settimana. La sentenza, però, non arriverà prima del 2026. Il cardinale sardo spera che il secondo grado ribalti la condanna e ristabilisca la sua reputazione dopo i fatti che lo hanno portato ad essere escluso dall’ultimo Conclave.