
Roberto Vannacci, nato nel 1968, è un generale italiano con una lunga carriera nelle Forze Speciali, impegnato in missioni internazionali in Somalia, Rwanda, Bosnia, Iraq e Afghanistan. Decorato per il suo servizio, ha poi intrapreso una carriera politica come europarlamentare della Lega. La sua figura è al centro di controversie disciplinari legate alla pubblicazione di libri sulle sue esperienze militari, ma rimane un personaggio di rilievo nel panorama italiano sia militare che politico.
Gli Inizi e le Prime Missioni
Roberto Vannacci nasce a La Spezia il 20 ottobre 1968 e inizia la sua carriera militare entrando nelle Forze Speciali italiane. Già a 24 anni partecipa a missioni ad alto rischio, come in Somalia, dove prende parte a operazioni speciali contro i miliziani di Mohammed Farah Aidid, noto signore della guerra locale.
Nel 1994, durante il genocidio in Rwanda, Vannacci comanda uno dei distaccamenti incaricati di evacuare civili italiani e internazionali, dimostrando capacità di comando in contesti estremamente complessi e pericolosi.
Successivamente è impegnato in Bosnia Erzegovina, in particolare nella zona di Pale e a Mostar, dove assume ruoli di comando e si occupa anche di operazioni psicologiche nell'ambito delle missioni internazionali.
Carriera nelle Forze Speciali e Operazioni in Medio Oriente
Negli anni 2000, Vannacci assume ruoli di comando di rilievo in Iraq e Afghanistan. Comanda lo Special Forces Task Group in Iraq e diventa il primo comandante della Task Force 45 in Afghanistan, dove guida operazioni mirate contro insorti in diverse aree strategiche.
Le sue azioni sono caratterizzate da un approccio che cerca di limitare i danni collaterali, riflettendo una particolare attenzione alla precisione e alla responsabilità nelle operazioni militari.
Per il suo servizio riceve riconoscimenti sia dallo Stato italiano sia dagli Stati Uniti, tra cui la Bronze Star Medal e la Legione al Merito, testimonianza del valore e dell'efficacia delle sue azioni sul campo.
Il Passaggio alla Vita Istituzionale e Politica
Dopo una carriera operativa intensa, nel 2023 Vannacci viene nominato comandante dell'Istituto Geografico Militare a Firenze, un incarico prestigioso ma molto diverso dal suo passato sul campo.
Nel 2024 si candida alle elezioni europee con il partito Lega, risultando tra i candidati più votati in Italia e diventando europarlamentare. Viene anche eletto vicepresidente del gruppo parlamentare 'Patrioti per l'Europa', ruolo da cui viene però rimosso poco dopo a causa di opposizioni politiche interne.
Nel 2025 assume la carica di vicesegretario della Lega, confermando il suo impegno politico e la sua influenza all'interno del partito guidato da Matteo Salvini.
Controversie e Questioni Disciplinari
La carriera di Vannacci non è stata esente da polemiche. Nel 2023 viene sospeso per 11 mesi a seguito della pubblicazione del libro 'Il mondo al contrario', in cui racconta episodi delle sue missioni senza autorizzazione ufficiale.
Un'istruttoria disciplinare rischia di portare al suo declassamento a soldato semplice, una misura estrema che sottolinea la delicatezza delle informazioni divulgate e le regole rigide dell'esercito italiano riguardo alla riservatezza.
Nonostante le difficoltà, Vannacci ha dichiarato di essere sereno e convinto della correttezza delle sue azioni, annunciando l'intenzione di difendersi nelle sedi opportune e non escludendo un possibile ritorno al servizio attivo.
Profilo Personale e Riconoscimenti
Roberto Vannacci è sposato con Camelia Mihailescu, di origine rumena, e ha due figlie. La sua vita privata è mantenuta relativamente riservata rispetto alla sua intensa attività professionale.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerose decorazioni, a testimonianza del suo impegno e della sua dedizione, tra cui riconoscimenti italiani e americani.
La sua figura rappresenta un esempio di militare che ha saputo coniugare capacità operative di alto livello con un impegno politico e istituzionale significativo.