
Il conflitto nella Striscia di Gaza ha causato una crisi umanitaria senza precedenti, con decine di migliaia di vittime civili palestinesi. Le azioni militari israeliane, iniziate nell'ottobre 2023, sono state definite da molte organizzazioni internazionali e attivisti come genocidio, a causa dell'alto numero di morti, della distruzione sistematica delle infrastrutture e dell'impatto devastante sulla popolazione civile, in particolare donne, bambini e anziani.
Il Bilancio Umano del Conflitto
Dal 7 ottobre 2023 al gennaio 2025, secondo il Ministero della Salute palestinese, sono morte circa 46.913 persone nella Striscia di Gaza, con oltre 110.750 feriti. La maggior parte delle vittime, circa il 59%, sono donne, bambini e anziani, mentre il restante 41% sono uomini, di cui il 18% tra i 18 e i 30 anni. Questi dati sono confermati da organizzazioni internazionali come l'Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA) e da ricerche indipendenti come quella dell'università di Uppsala, che utilizza metodi di triangolazione per garantire l'accuratezza delle cifre.
Al 15 giugno 2025, il numero totale di palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza ha superato i 56.000, con un ritmo di 3-4 morti ogni ora dall'inizio dell'offensiva israeliana. Tra questi, il 30% erano minorenni, con quasi 12.000 bambini di età inferiore ai 12 anni e quasi 1.000 neonati. Se si includono le vittime in Cisgiordania, il totale supera i 57.000 morti.
La raccolta dati è resa difficile dalla distruzione delle infrastrutture sanitarie e civili, ma le cifre fornite dal Ministero della Salute di Gaza sono considerate affidabili anche da enti come l'ONU e l'OMS, nonostante siano contestate dalle autorità israeliane.
Le Azioni Militari e la Qualificazione di Genocidio
Le operazioni militari israeliane a Gaza, iniziate in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, hanno provocato una distruzione senza precedenti. Intere città sono state rase al suolo, infrastrutture vitali come ospedali, scuole e reti idriche sono state distrutte, e vaste aree agricole e siti culturali sono stati resi inabitabili.
Molti esperti, organizzazioni per i diritti umani e attivisti definiscono queste azioni come genocidio, sottolineando l'intenzionalità di colpire la popolazione civile palestinese in modo indiscriminato e sistematico. Amnesty International, tra gli altri, ha denunciato che Israele ha causato la morte di oltre 42.000 palestinesi, inclusi più di 13.300 bambini, e ferito oltre 97.000 persone, spesso con attacchi diretti o indiscriminati.
La distruzione rapida e massiccia ha portato la popolazione di Gaza sull'orlo del collasso, con milioni di persone private di accesso a servizi essenziali e costrette a vivere in condizioni di estrema precarietà.
Impatto Sociale e Umanitario sulla Popolazione Palestinese
La guerra ha causato la cancellazione di intere famiglie e comunità. Nel novembre 2024, il Ministero della Salute di Gaza ha riferito che 1.410 famiglie erano state completamente cancellate dal registro civile a causa dei bombardamenti israeliani.
Molti palestinesi sono stati costretti a sfollare ripetutamente all'interno della Striscia di Gaza, vivendo in condizioni di estrema insicurezza e privazione. Le testimonianze raccolte descrivono una lotta quotidiana per la sopravvivenza in un territorio devastato e isolato.
La crisi umanitaria si estende oltre le vittime dirette del conflitto, includendo la mancanza di accesso a cure mediche, cibo, acqua potabile e servizi di base, aggravando ulteriormente la sofferenza della popolazione civile.
La Controversia Internazionale e le Prospettive Future
La qualificazione di genocidio è oggetto di dibattito a livello internazionale. Mentre molte organizzazioni per i diritti umani e alcuni governi condannano le azioni israeliane come genocidio, altri attori internazionali e lo stesso governo israeliano respingono questa definizione, sostenendo che le operazioni militari sono una risposta legittima a minacce di sicurezza.
Nonostante le controversie, la comunità internazionale continua a monitorare la situazione, chiedendo indagini indipendenti e il rispetto del diritto internazionale umanitario per proteggere i civili.
Il futuro della Striscia di Gaza rimane incerto, con la necessità urgente di una soluzione politica che ponga fine al ciclo di violenza e garantisca diritti e sicurezza per la popolazione palestinese.