Ranger’s House, l’incredibile storia della casa di Bridgerton

Pubblicato: 20/09/2025, 16:34:54 ·

Innamorate della casa di Bridgerton? Ecco tutti i segreti di Ranger's House, la casa che vediamo nella nota serie televisiva

Ranger’s House è una dimora elegante nel cuore di Greenwich, un frammento di storia che oggi vive una nuova stagione di splendore grazie al successo della serie televisiva targata Netflix Bridgerton. Chi la segue riconosce subito la sua facciata in mattoni rossi, severa e raffinata allo stesso tempo, che nel racconto televisivo diventa la residenza della famiglia Bridgerton.

Ma prima ancora di essere trasformata in set, questa villa georgiana aveva già attraversato secoli di vicende affascinanti. Edificata nel XVIII secolo, fu rifugio di nobili, di mercanti e persino custode di una straordinaria collezione d’arte. Oggi, chi la osserva dall’esterno o ne varca le sale, sente che tra quelle mura si intrecciano storie di eleganza e potere.

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La storia di Ranger’s House

Ranger’s House nasce come sogno privato e diventa, col tempo, custode di vicende nobiliari e di passioni collezionistiche. Siamo all’inizio del Settecento, quando il capitano Francis Hosier decide di costruire una residenza che rispecchi il suo successo: il nucleo originario della villa prende forma intorno al 1720, affacciandosi sul lato occidentale di Greenwich Park. Non era la prima costruzione sorta su quel terreno: già nel Seicento il maniscalco reale Andrew Snape, uomo ingegnoso e pieno di idee, aveva edificato qui stalle e piccole abitazioni, inaugurando la vocazione residenziale di quest’area affacciata su Blackheath.

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Negli anni la villa passa nelle mani di figure di rilievo, tra cui spicca Philip Dormer Stanhope, IV conte di Chesterfield, celebre per le lettere in cui offriva consigli di vita e politica al figlio e al figlioccio. Queste stanze hanno dunque ascoltato conversazioni raffinate, illuminate dall’eco di un’epoca in cui la casa non era soltanto un rifugio ma un teatro di cultura e di relazioni. Successivamente, l’edificio diventa la dimora ufficiale del Ranger, il custode del parco di Greenwich: da qui il nome con cui ancora oggi è conosciuta.

L’ultimo Ranger ad abitarla è il feldmaresciallo Lord Wolseley, figura carismatica dell’esercito britannico. Con la moglie Louisa e la figlia porta nuova vita all’edificio, arricchendolo di librerie, trofei e arredi che riflettevano la loro personalità. È però all’inizio del Novecento che la villa assume la sua identità più preziosa, quando Sir Julius Wernher, magnate dei diamanti, vi raccoglie una collezione d’arte di fama mondiale: dipinti, manufatti e oggetti che ancora oggi ne fanno un luogo di straordinario interesse.

Gli ultimi anni, dalle mostre a Bridgerton

La parabola recente di Ranger’s House è un intreccio di restauri, nuove funzioni e, infine, fama globale. Negli anni Sessanta la dimora viene sottoposta a un importante intervento conservativo che ne restituisce l’eleganza originaria. In quel periodo la casa non è ancora il museo che conosciamo oggi, ma un luogo polifunzionale: le sale accolgono mostre dedicate alla storia locale, la sala da pranzo si trasforma in ristorante e gli spazi superiori ospitano uffici. È anche in questa fase che prende forma il roseto che tuttora profuma il giardino, diventando una cornice romantica e molto amata dai visitatori.

Negli anni Ottanta la gestione della villa passa all’English Heritage, l’ente che si occupa della tutela del patrimonio storico inglese. Questo passaggio segna una svolta, perché consente di restituire alla casa una vocazione culturale più definita. Ranger’s House, nel corso del tempo, ha dato ospitalità a nuclei di opere importanti: dalla Suffolk Collection alla collezione di strumenti musicali Dolmetsch. Oggi le sue stanze brillano grazie alla collezione di Sir Julius Wernher, imprenditore tedesco che aveva costruito la sua fortuna commerciando oro e diamanti.

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Wernher, appassionato collezionista, aveva arredato le sue residenze con oggetti preziosi che attraversano epoche e stili: dall’arte dell’antica Grecia ai dipinti rinascimentali, dalle miniature medievali fino alle opere decorative del XIX secolo. Sono più di 700 i pezzi che ora si possono ammirare a Ranger’s House.

E poi c’è il presente pop: con Bridgerton, la villa è entrata nell’immaginario collettivo mondiale. Gli esterni di Ranger’s House sono stati scelti dalla produzione Netflix per incarnare la residenza londinese dei Bridgerton, e sin dal primo episodio la sua facciata in mattoni rossi avvolta da glicini viola è diventata iconica. L’effetto scenico, in realtà, è frutto della troupe: le piante rampicanti e le decorazioni floreali sono state applicate appositamente per le riprese e rimosse al termine. Oggi milioni di spettatori associano quella casa elegante e familiare ai balli e agli intrecci della serie, facendo di Ranger’s House un vero luogo di pellegrinaggio per i fan.

La collezione Wernher

Entrare a Ranger’s House oggi è soprattutto immergersi in un universo di meraviglie: quello raccolto da Sir Julius Wernher tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Wernher aveva due residenze iconiche, Bath House a Piccadilly e Luton Hoo nel Bedfordshire. Qui disponeva le sue opere con un gusto personale e curioso, appassionato di ciò che amava definire lo “splendidamente brutto”: oggetti insoliti, talvolta eccentrici, sempre preziosi e realizzati con maestria. Oggi la sua collezione, una delle più importanti mai assemblate da un privato, vive nelle stanze della Ranger’s House, dove oltre settecento opere sono distribuite in dodici ambienti. Alcune sale sono state allestite proprio per rievocare l’atmosfera di Bath House.

Il percorso attraversa secoli di storia dell’arte: dipinti rinascimentali e fiamminghi, porcellane francesi, sculture italiane e gioielli medievali. Tra i capolavori possiamo ammirare la Madonna del melograno della bottega di Sandro Botticelli, opere di Filippino Lippi, Hans Memling, Pieter de Hooch, Gabriël Metsu e Francesco Francia, oltre ai ritratti dei maestri inglesi Joshua Reynolds, George Romney e John Hoppner.

Accanto ai dipinti, l’arte decorativa racconta la passione enciclopedica di Wernher: avori bizantini e rinascimentali, smalti luminosi, bronzi finemente cesellati, maioliche italiane, arazzi, mobili raffinati e delicate porcellane di Sèvres. Spicca una scultura in marmo di Bergonzoli, L’amore degli angeli, che raffigura un angelo nell’atto di baciare una giovane donna: una visione romantica e al tempo stesso sensuale.

Ranger’s House è un frammento vivo di storia londinese: la villa è aperta ai visitatori che desiderano scoprire da vicino le meraviglie della collezione Wernher. Un’occasione preziosa per chiunque voglia conoscere un volto autentico e sorprendente di Greenwich, oltre l’immaginario scintillante di Bridgerton.