L’insegnamento del cardinale Pizzaballa

Pubblicato: 20/09/2025, 05:10:46 ·

A Motta di Livenza lo aspettavano come negli anni ’60 i bambini aspettavano che uscisse la figurina Panini di Pier Luigii Pizzaballa, il portiere dell’Atalanta, che era rarissima. E invece Pier Battista Pizzaballa, cugino del calciatore, cardinale arcivescovo della cristianità di Gaza, quest’anno no

A Motta di Livenza lo aspettavano come negli anni ’60 i bambini aspettavano che uscisse la figurina Panini di Pier Luigii Pizzaballa, il portiere dell’Atalanta, che era rarissima. E invece Pier Battista Pizzaballa, cugino del calciatore, cardinale arcivescovo della cristianità di Gaza, quest’anno non andrà alla processione della Madonna dei miracoli, prevista per domenica 21 settembre.

“La gente ha bisogno di sapere che ci sono, che sono qui. In coscienza non mi sento di lasciare la diocesi”. Queste le sue semplici parole, accompagnate da riflessioni dolorose. Diocesi il cui destino è sempre più incerto dopo che il governo israeliano ha sferrato l’attacco finale via terra a Gaza city

Parlando della guerra in corso, il cardinale non nasconde il suo dolore: “Sento un grande senso di impotenza e di frustrazione. Cerco di rimanere sereno e libero. Comunque, è chiaro che quanto sta accadendo è di una gravità enorme. Sono affranto per tutto l’odio che questa situazione sta creando”. La prospettiva dei due Stati, è sempre più lontana come possibilità, anche se resta quella ideale”. La Chiesa – ricorda Pizzaballa – “ha già riconosciuto lo Stato palestinese” perché “i palestinesi hanno bisogno di sostegno umano, ma anche di essere riconosciuti come popolo”.

Mentre il nostro governo omertoso e volutamente ambiguo non compie un gesto, che sia uno, per bloccare l’invasione genocida di Gaza, il cardinale usa poche e semplici parole: “Questo va detto. C’è una sproporzione reale, tra quanto è accaduto il 7 ottobre e la risposta da parte di Israele…Credo che sia evidente, e non si può tacerlo.
Ne pago le conseguenze e il prezzo, anche in termini di relazioni e di amicizie. Però bisogna riconoscerlo”.

Contare i morti è di per sé una insopportabile tragedia. E tuttavia l’oscenità del governo di Israele ricorda molto da vicino il metodo nazista che fu applicato ad esempio dopo l’attentato di Via Rasella, a Roma, da parte dei tedeschi: 10 morti italiani per ogni morto tedesco.

Il cardinale Pizzaballa, che non parla spesso, è quello che è entrato a Gaza con tonnellate di aiuti. E’ un prete del fare. E’ un esempio e un modello non per i credenti ma per tutti. E’ uno che dice in modo semplice e chiaro: quello che Israele sta facendo a Gaza è inaccettabile. Almeno chi si proclama credente dovrebbe prenderne atto.


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