L'Italia e l'Incapacità di Difendere i Suoi Asset Tecnologici Strategici: Un Fallimento Inaccettabile

Pubblicato: 19/09/2025, 16:06:02 ·
Tra ritardi normativi, scarsa visione strategica e dipendenza estera, il nostro Paese rischia di perdere la sovranità tecnologica

L'Italia mostra una grave incapacità nel proteggere i propri asset tecnologici strategici, fondamentali per la sicurezza nazionale e la competitività globale. Nonostante alcune iniziative recenti, come il DPCM del 2025 sulla cybersicurezza, il quadro generale rimane frammentato e insufficiente. La mancanza di una strategia coerente e di investimenti adeguati espone il Paese a rischi crescenti, tra cui la perdita di controllo su tecnologie critiche e la dipendenza da potenze straniere.

Un Ritardo Storico nella Sovranità Tecnologica

L'Italia ha storicamente mostrato una scarsa capacità di difendere i propri asset tecnologici strategici, un problema che si riflette in una dipendenza crescente da tecnologie straniere, soprattutto nei settori della difesa e delle infrastrutture critiche.

Solo di recente, con il DPCM del 30 aprile 2025, si è tentato un salto di qualità nella protezione degli asset digitali strategici, riconoscendo finalmente la cybersicurezza come pilastro della sovranità nazionale, ma questo arriva con decenni di ritardo rispetto ad altri Paesi europei e globali.

Il decreto, pur importante, appare più come una risposta emergenziale che il frutto di una visione strategica a lungo termine, e coinvolge principalmente le pubbliche amministrazioni e alcune società a controllo pubblico, lasciando scoperti molti altri settori vulnerabili.

Normative e Poteri Speciali: Un Sistema Ancora Fragile

La ridefinizione dei poteri speciali per la tutela degli asset strategici, come la tecnologia 5G e il cloud, è un passo necessario ma insufficiente se non accompagnato da una reale capacità di implementazione e controllo.

Il coinvolgimento di più ministeri e dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale indica un tentativo di coordinamento, ma la complessità burocratica e la mancanza di risorse dedicate rischiano di rendere inefficaci queste misure.

Inoltre, la normativa italiana si inserisce in un contesto europeo che spinge verso una maggiore autonomia strategica, ma l'Italia fatica a tenere il passo, perdendo terreno rispetto a Paesi come Francia e Germania che investono con decisione in tecnologie critiche.

Investimenti Insufficienti e Dipendenza Esterna

L'Italia non solo manca di una strategia chiara, ma anche di investimenti adeguati nel settore della difesa tecnologica e della cybersicurezza, settori fondamentali per la protezione degli asset strategici.

I fondi europei, pur rappresentando un'opportunità, sono spesso gestiti senza una visione integrata che valorizzi le capacità nazionali, limitando così l'efficacia degli interventi nel campo delle tecnologie quantistiche, dell'intelligenza artificiale e della guerra elettronica.

Questa situazione alimenta una pericolosa dipendenza da fornitori esteri, con il rischio concreto che tecnologie critiche e infrastrutture vitali siano controllate da attori stranieri, compromettendo la sicurezza nazionale e la sovranità tecnologica.

La Cyberwarfare e il Dominio Spaziale: Sfide Ignorate o Sottovalutate?

Il Ministero della Difesa ha riconosciuto l'importanza crescente della cyberwarfare e del dominio spaziale come nuovi fronti strategici, ma l'Italia resta indietro nella capacità di difesa e controllo in questi ambiti.

Nonostante le dichiarazioni ufficiali e qualche iniziativa, manca una strategia coerente che integri tecnologia, formazione e investimenti per affrontare le minacce informatiche e spaziali in modo efficace e tempestivo.

Il rischio è che l'Italia si ritrovi spettatrice passiva in un contesto geopolitico sempre più complesso, dove la supremazia tecnologica diventa sinonimo di potere e sicurezza nazionale.

Conclusioni: Serve un Cambiamento Radicalmente Strategico

L'incapacità italiana di difendere i propri asset tecnologici strategici non è più tollerabile e richiede un cambio di paradigma immediato.

Serve una strategia nazionale chiara, coordinata e sostenuta da investimenti significativi, capace di integrare le politiche di difesa, innovazione tecnologica e cybersicurezza.

Solo così l'Italia potrà sperare di riconquistare la sua sovranità tecnologica, proteggere i propri interessi e competere efficacemente nel panorama globale.