Venezia ricorda Valeria Solesin a dieci anni dalla strage del Bataclan

Pubblicato: 14/11/2025, 17:14:024 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Venezia ricorda Valeria Solesin a dieci anni dalla strage del Bataclan

Una città in memoria

A dieci anni dalla strage del Bataclan, Venezia ha voluto rendere omaggio a Valeria Solesin, giovane ricercatrice veneziana tragicamente scomparsa durante l’attacco terroristico del 13 novembre 2015. La cerimonia, tenutasi nella sala consiliare del Comune di Venezia, ha riunito istituzioni, familiari, amici e cittadini per ricordare una figura simbolo di impegno, cultura e apertura al mondo. La presenza di autorità locali e di rappresentanti della comunità accademica ha sottolineato il valore della memoria collettiva e il ruolo che la città ha scelto di assumere nel mantenere viva la testimonianza di chi ha perso la vita in nome della libertà. Valeria Solesin, nata a Venezia nel 1986, era una brillante sociologa e ricercatrice, impegnata in progetti internazionali e profondamente legata alla sua città. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto non solo nella comunità veneziana, ma anche nel panorama accademico europeo. La cerimonia ha voluto celebrare la sua figura non solo come vittima di un tragico evento, ma come esempio di vita dedicata allo studio, al dialogo e alla ricerca di un mondo più giusto.

Il ricordo delle istituzioni

Durante la commemorazione, il sindaco di Venezia ha sottolineato l’importanza di non dimenticare gli eventi che hanno segnato la storia recente, ricordando che la memoria è uno strumento fondamentale per costruire un futuro più consapevole. “Ogni anno che passa, il ricordo di Valeria Solesin diventa sempre più prezioso per la nostra comunità”, ha dichiarato. “La sua storia ci insegna che la cultura e la conoscenza sono armi potenti contro l’odio e la violenza.” La cerimonia ha visto anche la partecipazione di docenti e colleghi di Valeria, che hanno raccontato la sua passione per la ricerca e la sua capacità di unire persone di diverse provenienze. “Valeria era una persona che credeva profondamente nel valore della diversità e del confronto”, ha ricordato un professore dell’Università Ca’ Foscari, dove la giovane aveva conseguito la laurea. “La sua scomparsa è stata una perdita enorme per tutti noi, ma il suo esempio continua a ispirarci.”

La testimonianza della famiglia

La famiglia di Valeria Solesin ha voluto condividere alcuni ricordi personali, sottolineando il legame profondo che la giovane aveva con Venezia e con la sua comunità. “Valeria era una persona curiosa, generosa e piena di entusiasmo”, ha raccontato la madre. “Aveva una grande voglia di conoscere il mondo e di contribuire a renderlo migliore. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso, ma il suo spirito continua a vivere in chi la ricorda.” La cerimonia ha anche dato spazio a momenti di riflessione e di silenzio, durante i quali sono stati letti alcuni brani tratti dai diari e dai saggi di Valeria. Questi testi hanno permesso di riscoprire la sua sensibilità, la sua capacità di analisi e la sua profonda umanità. “Leggere le sue parole oggi è come sentirla ancora vicina”, ha commentato un amico di lunga data. “Valeria ci ha insegnato che la cultura è un ponte tra le persone, un modo per superare le differenze e costruire un futuro migliore.”

La memoria come impegno

La commemorazione di Valeria Solesin a Venezia non è stata solo un momento di ricordo, ma anche un’occasione per riflettere sul ruolo della memoria nella società contemporanea. “La memoria non è solo un atto di rispetto verso chi non c’è più”, ha dichiarato un rappresentante dell’associazione “Venezia per la Pace”. “È un impegno concreto a non dimenticare, a non abbassare la guardia di fronte all’odio e alla violenza.” La cerimonia ha concluso con un appello alla comunità a continuare a promuovere la cultura, il dialogo e la conoscenza come strumenti per costruire un mondo più giusto e solidale. “Valeria Solesin è stata una testimone della bellezza della diversità e della forza della cultura”, ha concluso il sindaco. “Il suo ricordo deve essere un faro per tutti noi, un invito a non arrenderci di fronte alle difficoltà e a continuare a credere in un futuro migliore.”

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