FarWest, inchiesta sul sistema criminale di evasione fiscale in Bulgaria

Pubblicato: 14/11/2025, 12:09:044 min
Scritto da
Maria Gloria Domenica
Categoria: Spettacolo
Condividi:
#fiscale #aziende #evasione #bulgaria #italiane #farwest #societa #inchiesta
FarWest, inchiesta sul sistema criminale di evasione fiscale in Bulgaria

Un’indagine sulle aziende italiane in Bulgaria

Nella puntata di stasera di FarWest, il programma di approfondimento di Rai 3 condotto da Salvo Sottile, viene svelato un sistema criminale di evasione fiscale che coinvolge centinaia di aziende italiane con sede in Bulgaria. L’inviato della trasmissione, recatosi sul posto, ha documentato la presenza di uffici vuoti dove risultano domiciliate società che operano in Italia ma che dichiarano i loro profitti all’estero. Questa pratica, nota come “fiscal dumping”, permette di ridurre drasticamente il carico fiscale, sfruttando le differenze tra le normative dei due paesi. Secondo le testimonianze raccolte, è sufficiente pagare poche centinaia di euro per ottenere la registrazione di una società bulgara, senza alcun controllo effettivo sulle attività reali svolte. La facilità con cui si possono aprire società in Bulgaria ha attirato non solo imprenditori in cerca di vantaggi fiscali, ma anche la criminalità organizzata. L’inchiesta ha rivelato che molte di queste aziende sono utilizzate per riciclare denaro sporco o per occultare profitti illeciti. Le autorità italiane e bulgare sono state messe in allerta da tempo, ma la complessità delle indagini e la lentezza dei processi giudiziari rendono difficile intervenire efficacemente. Un esperto di diritto tributario intervistato da FarWest ha sottolineato che “la Bulgaria offre un sistema di tassazione tra i più bassi d’Europa, e questo la rende un luogo ideale per chi vuole aggirare le norme fiscali italiane”.

Il ruolo della criminalità organizzata

L’inchiesta ha messo in evidenza come il sistema di evasione fiscale in Bulgaria sia diventato un vero e proprio business per la criminalità organizzata. Le società bulgare vengono utilizzate per creare reti di fatturazione fittizia, attraverso le quali vengono spostati milioni di euro senza lasciare traccia. In alcuni casi, le aziende italiane risultano intestate a prestanome, mentre i veri proprietari rimangono nell’ombra. Questa pratica, nota come “fatturazione triangolare”, permette di occultare i profitti e di evitare il pagamento delle tasse in Italia. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, molte di queste operazioni sono gestite da gruppi criminali con ramificazioni internazionali. Le autorità hanno individuato diversi casi in cui le società bulgare erano collegate a clan mafiosi operanti in Italia. Un magistrato coinvolto nelle indagini ha dichiarato che “il fenomeno è in crescita e rappresenta una seria minaccia per l’economia legale”. L’inchiesta di FarWest ha documentato anche come la criminalità organizzata sfrutti la complicità di alcuni professionisti locali, che forniscono consulenze e assistenza per la creazione di società fittizie.

Le conseguenze per l’economia italiana

L’evasione fiscale attraverso le società bulgare ha conseguenze pesanti per l’economia italiana. Ogni anno, lo Stato perde centinaia di milioni di euro di entrate fiscali, che potrebbero essere utilizzati per finanziare servizi pubblici e investimenti. Inoltre, le aziende che operano in modo legale si trovano in una posizione di svantaggio rispetto a quelle che ricorrono a sistemi illeciti per ridurre il carico fiscale. Questo fenomeno distorce la concorrenza e penalizza chi rispetta le regole. Un rappresentante dell’Associazione degli imprenditori italiani ha dichiarato che “l’evasione fiscale in Bulgaria danneggia l’intero sistema economico e favorisce la crescita dell’illegalità”. L’inchiesta di FarWest ha anche evidenziato come la pratica del “fiscal dumping” sia diffusa in diversi settori, dal commercio all’edilizia, e coinvolga aziende di ogni dimensione. Le autorità italiane stanno intensificando i controlli e collaborando con i colleghi bulgari per contrastare il fenomeno, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

Il mercato nero dei fuochi d’artificio

Oltre all’evasione fiscale, la puntata di FarWest dedica spazio anche al mercato nero dei fuochi d’artificio. L’inviato della trasmissione racconta il lato oscuro di un settore che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. Molti fuochi d’artificio venduti in Italia provengono da aziende bulgare che operano in regime di evasione fiscale, spesso senza rispettare le norme di sicurezza. Questo fenomeno mette a rischio la salute dei consumatori e alimenta la concorrenza sleale nei confronti delle aziende italiane che rispettano le regole. L’inchiesta ha documentato come i fuochi d’artificio illegali vengano venduti in mercati rionali e attraverso canali online, spesso a prezzi molto inferiori rispetto a quelli legali. Un esperto di sicurezza ha sottolineato che “i prodotti provenienti dal mercato nero non sono sottoposti a controlli e possono essere pericolosi per chi li utilizza”. Le autorità stanno intensificando i controlli, ma la diffusione del fenomeno rende difficile contrastarlo efficacemente.

Questo articolo è stato scritto utilizzando le seguenti fonti:

Commenti

Caricamento commenti…