Garlasco, gli ex legali di Sempio ascoltati come testimoni nella nuova inchiesta

Pubblicato: 12/11/2025, 11:35:584 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Garlasco, gli ex legali di Sempio ascoltati come testimoni nella nuova inchiesta

La riapertura del caso e le nuove accuse

La Procura di Brescia ha deciso di fare luce su una questione rimasta a lungo in ombra: i compensi versati agli avvocati difensori di Andrea Sempio nel 2017, quando il giovane era indagato per l'omicidio di Chiara Poggi. Gli ex legali Federico Soldani e Simone Grassi sono stati convocati come testimoni per chiarire se abbiano ricevuto pagamenti in nero dal padre dell'imputato, Giuseppe Sempio. La convocazione si inserisce in un'inchiesta più ampia che vede indagati l'ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e lo stesso Giuseppe Sempio, rispettivamente per corruzione e corruttore. Il fascicolo rappresenta una piega inaspettata nel caso Garlasco, che sembrava ormai chiuso dopo l'archiviazione della posizione di Andrea Sempio nel 2017. La nuova indagine nasce da un elemento concreto: un biglietto ritrovato nella casa della famiglia Sempio recante la scritta "Venditti Gip archivia X 20-30 euro". Questo appunto ha spinto gli inquirenti a ipotizzare un possibile scambio corruttivo, con una cifra stimata tra i ventimila e i trentamila euro. Tuttavia, la ricostruzione dei fatti rimane ancora nebulosa, e le testimonianze dei legali potrebbero risultare decisive per chiarire la vera destinazione di quei soldi.

Il nodo dei compensi in nero

Giuseppe Sempio ha sempre sostenuto che i fondi prestati dai familiari fossero destinati esclusivamente al pagamento del pool difensivo incaricato di rappresentare il figlio. Secondo questa versione, il denaro sarebbe stato utilizzato per compensare in nero gli avvocati Soldani, Grassi e Massimo Lovati, il terzo membro dello studio legale che potrebbe essere ascoltato a breve. La tesi del padre di Andrea si basa su una logica semplice: le spese legali erano ingenti e il ricorso al nero rappresenterebbe una pratica non inusuale nel settore legale, sebbene illegittima dal punto di vista fiscale. Gli inquirenti, tuttavia, leggono la stessa situazione in modo radicalmente diverso. Secondo l'accusa, quella cifra non sarebbe stata versata agli avvocati, bensì consegnata a Venditti per ottenere l'archiviazione della posizione di Andrea Sempio. Il biglietto trovato in casa rappresenterebbe, in questa prospettiva, una traccia della transazione corruttiva. La distanza temporale tra i fatti del 2017 e l'apertura dell'inchiesta ha però complicato la ricostruzione: lo stesso Giuseppe Sempio ha dichiarato di non riuscire a spiegare in maniera nitida l'origine dell'appunto, collegandolo genericamente a frasi lette sui giornali in quel periodo.

Il ruolo cruciale dei testimoni

L'audizione degli ex avvocati rappresenta un momento cruciale per l'inchiesta. Soldani e Grassi potranno fornire dettagli specifici sui compensi ricevuti, sulle modalità di pagamento e sulla tempistica dei versamenti. Se confermassero di aver ricevuto somme in nero nel 2017, ciò supporterebbe la versione di Giuseppe Sempio e allontanerebbe l'ipotesi corruttiva. Al contrario, se negassero di aver ricevuto compensi significativi in quel periodo, la tesi accusatoria acquisirebbe maggiore credibilità. La natura della testimonianza sarà determinante anche per valutare la credibilità delle parti coinvolte. Gli avvocati, pur essendo stati difensori di Andrea Sempio, non hanno interesse diretto nel processo contro Venditti e Giuseppe Sempio, il che potrebbe conferire maggiore peso alle loro dichiarazioni. Tuttavia, il fatto che siano stati loro stessi a ricevere potenzialmente compensi irregolari potrebbe creare conflitti di interesse o reticenze nel fornire informazioni complete.

Il contesto del caso Garlasco

Il delitto di Chiara Poggi, la studentessa uccisa a Garlasco nel 2007, ha rappresentato uno dei casi di cronaca nera più dibattuti in Italia. Andrea Sempio era stato indagato per l'omicidio in concorso, ma la sua posizione era stata archiviata nel 2017. La riapertura dell'inchiesta sulla corruzione introduce una dimensione completamente nuova: non solo il merito della morte di Chiara Poggi, ma anche le modalità attraverso cui la giustizia ha operato in quegli anni. Se l'archiviazione fosse stata ottenuta mediante corruzione, ciò comporterebbe conseguenze giuridiche significative, potenzialmente portando a una riapertura del fascicolo principale. La complessità del caso Garlasco emerge dunque in tutta la sua portata. Non si tratta più solo di stabilire chi ha ucciso Chiara Poggi, ma anche di verificare se il sistema giudiziario abbia funzionato correttamente, se le decisioni siano state assunte sulla base di prove e diritto, oppure se siano state influenzate da interessi economici e corruttivi. Le testimonianze dei legali di Sempio rappresentano un tassello essenziale di questo puzzle complesso.

Prospettive future

L'esito dell'audizione degli ex avvocati determinerà i prossimi passi dell'inchiesta. Se emergeranno elementi che confermano la corruzione, la Procura di Brescia potrebbe procedere verso il rinvio a giudizio di Venditti e Giuseppe Sempio. In caso contrario, l'ipotesi corruttiva potrebbe essere archiviata, lasciando irrisolto il mistero del biglietto trovato in casa Sempio. In ogni caso, questa inchiesta rappresenta un momento di verifica importante per la credibilità delle istituzioni giudiziarie italiane, dimostrando che nessuno, nemmeno chi ricopre ruoli di responsabilità, è al di sopra della legge.

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