Pokrovsk sul filo del collasso

Pubblicato: 10/11/2025, 06:00:424 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
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Pokrovsk sul filo del collasso

La situazione a Pokrovsk

La città di Pokrovsk, nell’Ucraina orientale, si trova al centro di una battaglia che potrebbe segnare un punto di svolta nel conflitto tra Russia e Ucraina. Secondo fonti militari ucraine e analisi di media internazionali, tra cui la Cnn, le forze russe sono ormai vicinissime a conquistare la città, che rappresenta uno snodo cruciale nel Donetsk. I combattimenti si sono intensificati negli ultimi giorni, con scontri a fuoco urbani e bombardamenti continui che hanno messo a dura prova la resistenza delle truppe ucraine. Un comandante di battaglione, che ha parlato a condizione di anonimato, ha descritto la situazione come “difficile”, con i soldati “quasi circondati” e costretti a difendere ogni metro di territorio. La caduta di Pokrovsk sarebbe la più grande vittoria per Mosca dal 2023, e potrebbe avere un impatto strategico e simbolico significativo.

L’offensiva russa e il prezzo umano

L’avanzata russa su Pokrovsk è stata caratterizzata da un uso massiccio di uomini e mezzi, con le forze di Mosca pronte a sacrificare due soldati pur di farne entrare uno in città. Questa strategia, descritta da militari ucraini e confermata da osservatori internazionali, ha portato a un numero elevatissimo di vittime russe nei dintorni di Pokrovsk. Nonostante le perdite, l’esercito russo continua a spingere, sfruttando la superiorità numerica e la capacità di logistica. I combattimenti sono diventati particolarmente cruenti nelle aree urbane, dove le truppe di difesa ucraine cercano di rallentare l’avanzata nemica con ogni mezzo disponibile. La situazione è resa ancora più complessa dalla presenza di civili e dalla difficoltà di coordinare le operazioni in un contesto di guerra urbana.

L’impatto sul Donbass e sul fronte orientale

La perdita di Pokrovsk avrebbe conseguenze immediate sul fronte orientale, dove la situazione per Kiev continua a peggiorare. La città rappresenta un punto di riferimento strategico per il controllo del Donbass, e la sua caduta potrebbe aprire la strada a ulteriori avanzate russe verso altre località chiave. Le forze ucraine, già sotto pressione in altre zone del fronte, rischiano di trovarsi in una posizione ancora più difficile, con la possibilità di dover ritirarsi o di dover affrontare nuovi attacchi su più fronti. La pressione sulle truppe di Kiev è aumentata anche a causa dei raid russi su altre regioni, come Kharkiv e Odessa, dove i droni hanno causato danni e vittime tra la popolazione civile.

Le reazioni internazionali e il futuro del conflitto

La situazione a Pokrovsk ha attirato l’attenzione di leader e analisti internazionali, che vedono nella battaglia un possibile punto di svolta nel conflitto. Il ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky ha ribadito la necessità di investire nella difesa dell’Ucraina per frenare l’offensiva russa e salvaguardare la sicurezza dell’Europa. “Se vogliamo fermare la Russia, dobbiamo pagare”, ha dichiarato Lipavsky, sottolineando l’importanza di un impegno continuo da parte dei paesi europei. La Repubblica Ceca, finora un fedele alleato di Kiev, potrebbe però vedere un cambiamento di politica dopo la vittoria del miliardario populista Andrej Babis alle elezioni parlamentari di ottobre. Il governo uscente teme che il nuovo esecutivo possa bloccare o limitare l’iniziativa per fornire munizioni all’Ucraina, con conseguenze potenzialmente gravi per il fronte orientale.

Le conseguenze umanitarie e il ruolo dei droni

L’uso massiccio di droni da parte delle forze russe ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile. A Dnipro, un drone ha colpito un condominio, causando tre vittime e almeno 11 feriti. Nella regione di Kharkiv, un attacco simile ha ucciso una donna di 43 anni e distrutto una casa, mentre a Odessa diversi garage privati sono stati danneggiati. I raid con droni hanno anche causato blackout e interruzioni di servizi essenziali, lasciando decine di migliaia di persone senza luce, acqua e riscaldamento. La guerra dei droni, che ha cambiato il volto del conflitto, continua a rappresentare una minaccia costante per la popolazione civile e per le infrastrutture strategiche.

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