Un’inaugurazione tra storia e tradizione
Nelle sale monumentali del Castello Aragonese di Reggio Calabria ha preso vita una mostra che va ben oltre il semplice allestimento espositivo: “Buratto, Fili, Bastoni” è un viaggio emozionale nella storia del teatro di figura italiano, inaugurato sabato scorso nell’ambito del progetto “DiStretto d’Emozioni – Dove il Passato sfida il Futuro”. L’evento, che ha visto la partecipazione delle massime autorità cittadine – dal sindaco Giuseppe Falcomatà al vicesindaco Paolo Brunetti, dall’assessore alla Pubblica Istruzione Anna Briante a quello alla Programmazione Carmelo Romeo, fino al consigliere delegato al Turismo Gianni Latella – ha attirato un pubblico variegato, composto da cittadini, appassionati e rappresentanti della stampa. La cornice storica del Castello ha aggiunto fascino a un’esperienza che si è rivelata, fin dall’inizio, un ponte tra passato e presente. Protagonista indiscusso dell’inaugurazione è stato Vittorio Zanella, referente insieme alla moglie Rita Pasqualini della Fondazione “Pasqualini–Zanella”. Zanella, con la competenza di chi ha dedicato una vita alla conservazione e alla valorizzazione di questo patrimonio, ha raccontato la storia della propria famiglia, custode di una collezione unica al mondo: migliaia di marionette, burattini e pupi, riconosciuti da UNIMA (Unione Internazionale della Marionetta) come Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. La passione trasmessa da Zanella ha trasformato la visita in un’esperienza immersiva, in cui ogni oggetto esposto racconta una storia, un mestiere, una tradizione che rischia di scomparire.
La collezione: un patrimonio da scoprire
La mostra “Buratto, Fili, Bastoni” non è una semplice raccolta di oggetti antichi, ma un vero e proprio museo vivente del teatro di figura. Attraverso un percorso studiato con cura, i visitatori hanno potuto ammirare capolavori di artigianato, marionette di legno intagliato, burattini di stoffa e cartapesta, pupi siciliani dalle armature luccicanti, maschere della commedia dell’arte e strumenti di scena d’epoca. Ogni pezzo è accompagnato da didascalie dettagliate e, in alcuni casi, da video che ne illustrano l’utilizzo nelle rappresentazioni tradizionali. Zanella, in qualità di cicerone d’eccezione, ha guidato il pubblico tra le sale, svelando segreti e aneddoti legati alla creazione e alla conservazione di questi tesori. La collezione rappresenta non solo una testimonianza artistica, ma anche un documento sociale e culturale: attraverso i burattini e le marionette si possono leggere le trasformazioni della società italiana, i mutamenti del gusto, l’evoluzione delle tecniche artigianali e la persistenza di tradizioni popolari che resistono al tempo.
Un’esperienza per tutte le generazioni
Uno degli aspetti più significativi dell’evento è stata la capacità di coinvolgere pubblici di tutte le età. Bambini, ragazzi, adulti e anziani hanno trovato nella mostra un punto di incontro tra memoria e curiosità. Il momento più emozionante è arrivato al termine della visita, quando Zanella ha offerto una breve ma intensa performance con le maschere di Pantalone e Pulcinella, due icone del teatro popolare italiano. L’esibizione, semplice nella forma ma ricca di significato, ha regalato sorrisi e stupore, dimostrando come il teatro di figura sia ancora in grado di parlare al cuore delle persone. La presenza delle istituzioni locali non è stata solo formale: il sindaco Falcomatà ha sottolineato l’importanza di iniziative culturali che valorizzino il patrimonio immateriale della città, mentre l’assessore Briante ha evidenziato il ruolo educativo della mostra, capace di avvicinare i più giovani alla storia e all’arte. L’evento si è rivelato così un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, in cui la Fondazione “Pasqualini–Zanella” ha messo a disposizione la propria esperienza e le proprie risorse, mentre il Comune ha garantito sostegno e visibilità.
Il progetto “DiStretto d’Emozioni” e il futuro della cultura a Reggio Calabria
La mostra si inserisce nel più ampio progetto “DiStretto d’Emozioni – Dove il Passato sfida il Futuro”, che punta a trasformare Reggio Calabria in un polo culturale di respiro internazionale. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze del territorio, promuovere il turismo esperienziale e creare occasioni di incontro e crescita per la comunità. In questo contesto, “Buratto, Fili, Bastoni” rappresenta un tassello fondamentale, perché dimostra come la cultura popolare possa diventare motore di sviluppo e identità. Secondo quanto riportato da fonti autorevoli come Il Quotidiano del Sud e Calabria Ora, l’iniziativa ha già riscosso un notevole successo di pubblico e critica, confermando l’interesse dei reggini e dei visitatori per proposte culturali innovative e di qualità. Anche UNIMA Italia, attraverso i suoi comunicati, ha lodato l’impegno della Fondazione e delle istituzioni locali nel preservare e diffondere il teatro di figura, riconoscendone il valore universale.
Conclusioni e prospettive
“Buratto, Fili, Bastoni” non è solo una mostra, ma un invito a riscoprire le radici della nostra cultura, a interrogarsi sul valore della manualità e della creatività, a riconoscere nell’arte popolare una fonte inesauribile di ispirazione. L’esperienza vissuta al Castello Aragonese dimostra che, anche in un’epoca dominata dal digitale, esiste un bisogno autentico di contatto con la materia, con la storia, con le emozioni semplici e genuine che solo il teatro di figura sa regalare. La speranza è che questa iniziativa possa essere solo l’inizio di un percorso più ampio, che porti Reggio Calabria a diventare un riferimento nazionale per la valorizzazione del patrimonio immateriale. Il successo dell’evento lascia intravedere un futuro in cui cultura, tradizione e innovazione camminino insieme, offrendo alla città nuove opportunità di crescita e visibilità.
