Missili, droni e resistenza: escalation nel conflitto Russia-Ucraina

Pubblicato: 03/11/2025, 06:00:324 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Esteri
Condividi:
#missili #ucraina #droni #attacchi #russi #conflitto #russia #ultime
Missili, droni e resistenza: escalation nel conflitto Russia-Ucraina

Intensificazione degli attacchi russi e impatto sui civili

Nelle ultime ore, la Russia ha intensificato la sua offensiva contro l’Ucraina con un massiccio lancio di droni e missili, causando vittime civili e gravi danni alle infrastrutture energetiche. Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, solo nell’ultima settimana sono stati impiegati circa 1.500 droni d’attacco, 1.170 bombe aeree guidate e oltre 70 missili di vario tipo, con l’obiettivo dichiarato di colpire principalmente la popolazione civile e le strutture vitali del Paese. Gli attacchi hanno interessato diverse regioni, tra cui Dnipro, Zaporizhzhia, Kharkiv, Chernihiv e Odessa, provocando almeno sei morti, tra cui due bambini, e interruzioni significative nella fornitura di energia elettrica a decine di migliaia di persone. Questi dati sono stati confermati da fonti ufficiali ucraine e riportati da Sky TG24 e Mediaset TGcom24, che evidenziano come la strategia russa miri a indebolire la resistenza ucraina attraverso un logoramento sistematico delle condizioni di vita della popolazione.

Arrivo dei missili Patriot e sostegno internazionale

In risposta a questa escalation, Kiev ha annunciato l’arrivo dei missili Patriot dalla Germania, un sistema di difesa aerea avanzato destinato a rafforzare la protezione contro i raid missilistici e i droni russi. Questo arrivo rappresenta un segnale tangibile del sostegno continuo da parte dei Paesi occidentali, tra cui Stati Uniti, Norvegia, Germania, Italia e altri membri della NATO e dell’Unione Europea, che forniscono supporto sia in termini di equipaggiamenti militari sia di aiuti economici. Zelensky ha sottolineato l’importanza di questi contributi per garantire la resilienza energetica e militare dell’Ucraina durante l’inverno, periodo particolarmente critico per il Paese. L’attenzione internazionale rimane alta, con un coordinamento stretto tra Kiev e i suoi alleati per mantenere aperti i canali di supporto e prepararsi a eventuali nuove ondate di attacchi.

La battaglia di Pokrovsk: punto cruciale del conflitto

Sul fronte terrestre, la situazione a Pokrovsk, città strategica nella regione del Donetsk, si conferma drammatica. Le forze russe hanno concentrato un numero imponente di soldati – stimati intorno a 170.000 – per un’offensiva decisiva che potrebbe segnare un punto di svolta nel conflitto. La sproporzione numerica tra le truppe russe e quelle ucraine è evidente, con nove soldati russi per ogni difensore ucraino, e la battaglia si sta trasformando in uno scontro estenuante di logoramento. La resistenza ucraina, pur determinata, è messa a dura prova dall’intensità degli attacchi e dalla pressione costante sul terreno. Secondo analisti militari e fonti di stampa come Il Manifesto, questa fase rappresenta una delle prove più difficili per Kiev, che vede crescere lo sconforto tra i soldati e una crescente incertezza sulle strategie adottate dai comandi.

Tensioni e implicazioni geopolitiche

Parallelamente agli scontri sul campo, emergono segnali di tensioni anche in altri Paesi europei. In Belgio, ad esempio, sono stati segnalati voli sospetti di droni sulle basi militari e aeroporti, con il ministro della Difesa che ha ipotizzato un possibile tentativo di spionaggio russo. Questo episodio sottolinea come il conflitto ucraino abbia effetti destabilizzanti anche oltre i confini diretti della guerra, alimentando preoccupazioni sulla sicurezza e sulla stabilità dell’intera area euro-atlantica. Sul piano diplomatico, il presidente statunitense Donald Trump ha recentemente dichiarato di non considerare al momento la fornitura di missili a lungo raggio Tomahawk all’Ucraina, pur affermando di aver contribuito a fermare diversi conflitti nel mondo con approcci negoziali. Questa posizione riflette una certa cautela nella gestione dell’assistenza militare, che potrebbe influenzare le dinamiche future del sostegno occidentale a Kiev. Il Cremlino, dal canto suo, ha definito non urgente un incontro tra Putin e Trump, lasciando aperta la possibilità di un confronto futuro ma senza segnali concreti di un’imminente distensione.

Questo articolo è stato scritto utilizzando le seguenti fonti:

Commenti

Caricamento commenti…