Achille Costacurta, la verità raccontata

Pubblicato: 31/10/2025, 18:31:524 min
Scritto da
Redazione
Categoria: News
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Achille Costacurta, la verità raccontata

Un’adolescenza tra crisi e riscatto

Achille Costacurta, figlio dell’ex calciatore Billy Costacurta e dell’attrice Martina Colombari, ha scelto di raccontare la sua storia con una sincerità rara, ospite del podcast “One More Time” condotto da Luca Casadei. Il giovane, oggi ventunenne, ha ripercorso con lucidità e coraggio un percorso segnato da momenti di profonda sofferenza, tra detenzione, TSO, dipendenze e un tentativo di suicidio. La sua testimonianza, resa pubblica in un episodio disponibile da oggi, offre uno spaccato intimo e crudo di un’adolescenza complicata, ma anche di una lenta e difficile rinascita. Achille ha descritto un’infanzia e un’adolescenza segnate da una difficile gestione delle emozioni e da una crescente distanza dai genitori, che hanno sempre cercato di sostenerlo, pur non riuscendo a comprendere appieno le sue difficoltà. Il giovane ha raccontato di aver vissuto momenti di isolamento, di rabbia e di confusione, che lo hanno portato a comportamenti rischiosi e a un rapporto conflittuale con la scuola e le istituzioni. La diagnosi di ADHD, arrivata solo di recente, ha rappresentato una svolta fondamentale nella comprensione di sé e delle proprie fragilità.

Il buio e la luce

Il racconto di Achille si sofferma su esperienze che hanno segnato il suo percorso in modo indelebile: la detenzione, il ricovero in TSO e il tentativo di suicidio. Questi episodi, vissuti in un contesto di crescente isolamento e di incapacità di chiedere aiuto, sono stati descritti con una sincerità disarmante. Il giovane ha spiegato come, in quei momenti, si sentisse “perso”, incapace di vedere una via d’uscita e di fidarsi delle persone intorno a lui. La diagnosi di ADHD, ottenuta solo lo scorso anno, ha rappresentato una sorta di liberazione: “Finalmente capivo perché non riuscivo a stare fermo, perché non riuscivo a concentrarmi, perché reagivo in modo così impulsivo”, ha raccontato Achille. La consapevolezza di avere un disturbo neurologico ha permesso al giovane di iniziare un percorso di cura e di ricostruzione, anche se il cammino è stato lungo e pieno di ostacoli. Il supporto della famiglia, pur non sempre perfetto, è stato fondamentale per superare le fasi più critiche.

La scelta di Milano e il desiderio di riscatto

Achille ha raccontato di aver scelto di allontanarsi dal caos di Milano, città che per lui rappresentava un luogo di tensione e di ricordi dolorosi. Il trasferimento in un contesto diverso, più tranquillo e meno stimolante, è stato un passo fondamentale per ritrovare la serenità e la voglia di ripartire. Oggi, il giovane vive una fase di riscatto, in cui cerca di costruire una vita più stabile e consapevole, lontano dalle dipendenze e dai comportamenti autodistruttivi. Il rapporto con i genitori, pur segnato da momenti di tensione e di incomprensione, è oggi più saldo e aperto al dialogo. Achille ha espresso gratitudine per il loro sostegno, anche nei momenti in cui la comunicazione è stata difficile. La sua storia è un esempio di come, anche dopo esperienze così traumatiche, sia possibile ritrovare la forza e la speranza di cambiare.

La testimonianza come strumento di aiuto

La decisione di raccontare la propria storia in un podcast così seguito come “One More Time” non è stata casuale. Achille ha spiegato di voler dare voce a chi, come lui, ha vissuto momenti di crisi e di solitudine, sperando di poter offrire un messaggio di speranza e di aiuto. La sua testimonianza è stata accolta con grande attenzione da parte del pubblico, che ha apprezzato la sua onestà e la sua capacità di guardare in faccia il dolore. La scelta di condividere la propria esperienza in un formato così diretto e intimo rappresenta un gesto di coraggio e di responsabilità. Achille ha voluto mostrare che, anche dietro le apparenze di una vita privilegiata, possono nascondersi fragilità e sofferenze profonde. La sua storia è un invito a non sottovalutare mai il malessere psicologico e a cercare aiuto, anche quando sembra impossibile.

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