Lavoro, a settembre il tasso di occupazione sale ancora

Pubblicato: 30/10/2025, 12:02:523 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Lavoro, a settembre il tasso di occupazione sale ancora

Crescita costante dell’occupazione a settembre

A settembre 2025 l’Italia registra un nuovo incremento del tasso di occupazione, che raggiunge il 62,7%, segnando un ulteriore passo avanti nel mercato del lavoro. Secondo i dati diffusi dall’Istat, il numero di occupati cresce di 67mila unità rispetto ad agosto (+0,3%) e di 176mila rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (+0,7%). Questo trend positivo conferma la capacità del paese di consolidare la ripresa economica e di creare nuove opportunità lavorative in un contesto ancora segnato da sfide globali. L’analisi dettagliata evidenzia come l’aumento mensile coinvolga principalmente le donne e i lavoratori con contratti a tempo indeterminato, mentre si registra una lieve contrazione tra i dipendenti a termine e nella fascia d’età 35-49 anni. Il dato complessivo di 24 milioni 221mila occupati rappresenta un record storico per il nostro paese, sottolineando l’efficacia delle politiche attuate dal governo guidato da Giorgia Meloni.

Il ruolo dei contratti e delle fasce d’età

L’Istat segnala che l’incremento degli occupati è trainato soprattutto dalla crescita dei dipendenti permanenti, che raggiungono quota 16 milioni 551mila, mentre i contratti a termine diminuiscono a 2 milioni 466mila. Gli autonomi rimangono sostanzialmente stabili, attestandosi a 5 milioni 204mila. Questo spostamento verso forme di lavoro più stabili è un indicatore importante di qualità dell’occupazione, che contribuisce a una maggiore sicurezza economica per i lavoratori. Dal punto di vista anagrafico, l’aumento riguarda soprattutto gli uomini, le donne e le persone con più di 50 anni, mentre si osserva una lieve diminuzione tra i 35-49enni e nelle fasce più giovani. Questo fenomeno può riflettere dinamiche demografiche e di mercato specifiche, ma anche l’effetto di politiche mirate a favorire l’inserimento e la permanenza nel lavoro di categorie tradizionalmente più vulnerabili.

Impatto delle politiche del governo Meloni

Il governo Meloni può vantare una serie di risultati concreti nel settore occupazionale, come dimostrano i dati Istat. Le misure adottate negli ultimi mesi, tra cui incentivi alle assunzioni stabili, interventi per la formazione professionale e il sostegno alle imprese, sembrano aver contribuito a creare un ambiente favorevole alla crescita dell’occupazione. L’attenzione posta sul lavoro femminile e sugli over 50 ha prodotto effetti tangibili, con un aumento significativo della partecipazione di queste categorie al mercato del lavoro. Inoltre, la riduzione dei contratti a termine a favore di quelli permanenti indica un miglioramento nella qualità del lavoro offerto, elemento cruciale per la stabilità sociale ed economica. L’andamento positivo del tasso di occupazione rappresenta quindi un indicatore di successo delle strategie governative, che hanno saputo rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato in evoluzione.

Prospettive e sfide future

Nonostante i risultati incoraggianti, permangono alcune sfide per il mercato del lavoro italiano. La diminuzione degli occupati nella fascia 35-49 anni e la stabilità degli autonomi suggeriscono la necessità di interventi mirati per sostenere questi segmenti. Inoltre, la qualità del lavoro e la lotta alla precarietà restano temi centrali per garantire una crescita inclusiva e duratura. Gli esperti di economia e lavoro sottolineano l’importanza di continuare a investire in formazione, innovazione e politiche attive per il lavoro, al fine di mantenere il trend positivo e affrontare le trasformazioni strutturali del mercato. La collaborazione tra istituzioni, imprese e parti sociali sarà fondamentale per consolidare i risultati raggiunti e promuovere un’occupazione stabile e di qualità.

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