Russia: abbattuti 100 droni ucraini, stop a voli. Putin chiede resa a Kiev

Pubblicato: 29/10/2025, 13:03:334 min
Scritto da
Gaetano Logatto
Categoria: Cronaca
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Russia: abbattuti 100 droni ucraini, stop a voli. Putin chiede resa a Kiev

L’offensiva dei droni e la risposta russa

Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre, le forze di difesa aerea russe hanno intercettato e distrutto circa 100 droni ucraini sopra diverse regioni della Federazione Russa, compresa la Crimea annessa. Il Ministero della Difesa di Mosca ha fornito un dettagliato resoconto geografico: 46 droni sono stati abbattuti nella regione di Brjansk, 12 a Kaluga, otto a Belgorod, sette nel Territorio di Krasnodar, sei ciascuno nelle aree di Mosca e Oryol, quattro a Ulyanovsk, tre rispettivamente in Crimea e nella Repubblica di Mari El, due nello Stavropol, e uno ciascuno nelle regioni di Kursk, Smolensk e Tula. Questa massiccia ondata di attacchi rappresenta una delle operazioni più estese condotte dall’Ucraina con droni a lungo raggio, secondo quanto riportato da fonti internazionali come il Washington Post e Reuters. La risposta russa non si è limitata alla difesa aerea: l’agenzia federale per l’aviazione ha temporaneamente sospeso l’attività di numerosi aeroporti, tra cui i tre principali scali della capitale, Sheremetevo, Zhukovskij e Domodedovo. La misura, seppur precauzionale, ha causato disagi significativi ai passeggeri e ha sottolineato la vulnerabilità delle infrastrutture critiche russe di fronte a una nuova generazione di minacce asimmetriche.

La strategia ucraina e le implicazioni militari

L’impiego massiccio di droni da parte dell’Ucraina riflette una strategia sempre più articolata per colpire obiettivi sensibili all’interno del territorio russo, cercando di logorare le difese nemiche e di minare il morale della popolazione. Secondo analisti citati dal New York Times, Kiev sta puntando a dimostrare la propria capacità di proiezione offensiva, nonostante la superiorità convenzionale delle forze armate russe. Questa escalation tecnologica rappresenta una sfida diretta alla narrativa di sicurezza inviolabile promossa dal Cremlino. Tuttavia, la reazione russa è stata immediata e, almeno sul piano della comunicazione, efficace: Mosca ha rivendicato la distruzione della quasi totalità dei velivoli senza pilota, minimizzando i danni materiali e sottolineando la prontezza delle proprie difese. Resta da verificare l’effettiva portata degli attacchi e l’eventuale impatto su installazioni militari o civili, ma l’episodio conferma la crescente centralità della guerra dei droni nel conflitto in corso.

La situazione sul campo e l’appello di Putin

Parallelamente agli scontri aerei, il presidente russo Vladimir Putin ha rivolto un appello ai soldati ucraini che, a suo dire, si troverebbero “circondati” nelle aree di Pokrovsk e Kupyansk. In un messaggio diffuso dai media di Stato, Putin ha invitato le truppe di Kiev alla resa, promettendo un trattamento umano in caso di capitolazione. L’invito, per quanto propagandistico, arriva in un momento di forte pressione militare su alcuni settori del fronte orientale, dove le forze russe stanno cercando di consolidare le posizioni conquistate nelle ultime settimane.

Reazioni internazionali e prospettive

La comunità internazionale sta monitorando con attenzione l’evoluzione della situazione. Da un lato, l’Occidente continua a fornire supporto militare e diplomatico all’Ucraina, ribadendo la condanna dell’aggressione russa; dall’altro, alcuni osservatori temono che l’escalation degli attacchi con droni possa innescare una spirale di rappresaglie sempre più pericolosa, con il rischio di colpire obiettivi civili e di destabilizzare ulteriormente la regione. Secondo Reuters, la capacità ucraina di colpire in profondità il territorio russo rappresenta un elemento di novità nel conflitto, ma anche un fattore di incertezza per gli equilibri regionali. La risposta di Mosca, tra difesa aerea rafforzata e misure di sicurezza straordinarie, dimostra la volontà di non cedere terreno sul piano psicologico e propagandistico, ma al tempo stesso evidenzia le fragilità di un sistema che deve fare i conti con una minaccia sempre più sofisticata.

Conclusioni: una guerra che evolve

Il conflitto tra Russia e Ucraina continua a evolversi su più fronti: quello convenzionale, con aspri combattimenti nelle regioni orientali; quello tecnologico, con l’impiego crescente di droni e sistemi d’arma avanzati; e quello psicologico, dove la propaganda e la guerra dell’informazione giocano un ruolo decisivo. La distruzione di 100 droni ucraini e la temporanea chiusura degli aeroporti russi sono solo l’ultimo capitolo di una vicenda che sembra destinata a protrarsi ancora a lungo, con conseguenze imprevedibili per la stabilità europea e globale. La determinazione di Putin a proseguire la guerra, unita alla resilienza dimostrata dall’Ucraina, lascia intravedere uno scenario in cui la ricerca di una soluzione diplomatica appare sempre più complessa. Nel frattempo, l

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