Un progetto che unisce arte e tradizione calabrese
Nel cuore della Calabria, a San Arte che Parla APS, Persefone & Co APS, Joka Calabria APS e San Giorgio Soccorso, con il patrocinio del Comune di San Giorgio Morgeto. L’obiettivo è quello di valorizzare non solo l’arte contemporanea, ma anche le radici culturali e spirituali di un territorio ricco di storia e tradizioni. L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso denominato Espressioni d’Arte, promosso da Arte che Celia Pontari, si distingue per la sua capacità di intrecciare immagini, suoni e testimonianze, dando voce a un patrimonio immateriale spesso trascurato. Attraverso questa esperienza, si vuole restituire dignità e visibilità a luoghi e rituali che rappresentano l’essenza stessa della Calabria.Parla APS, che mira a coinvolgere attivamente la comunità locale, le scuole e le associazioni in un dialogo artistico e sociale. Il progetto fotografico, ideato dall’attivista culturale vibonese Giorgio Morgeto, prende vita un’iniziativa culturale di grande rilievo: un progetto fotografico che si propone di raccontare l’anima profonda di questa terra attraverso immagini cariche di significato. L’evento nasce dalla collaborazione tra diverse realtà associative locali, tra cui
Un viaggio emozionale tra memoria e spiritualità
Il cuore pulsante del progetto è la rappresentazione di una Calabria nascosta, fatta di piccoli borghi sospesi tra abbandono e resistenza, dove la memoria collettiva si manifesta attraverso riti antichi e figure emblematiche come le “magare”, custodi di un sapere ancestrale. Le fotografie esposte non sono semplici immagini, ma veri e propri racconti visivi che evocano la fragilità e la forza di una cultura che si aggrappa alle proprie radici per non scomparire. L’elemento spirituale è centrale: il legame con i defunti, le pratiche rituali e la sacralità dei luoghi si fondono in un percorso sensoriale che coinvolge lo spettatore a più livelli. La scelta del Convento dei Domenicani come sede dell’esposizione non è casuale; questo spazio storico diventa un contenitore ideale per un dialogo tra passato e presente, tra arte e vita quotidiana. La mostra si configura così come un’esperienza immersiva, capace di stimolare riflessioni profonde sul senso di appartenenza e sulla necessità di preservare la memoria collettiva.
Coinvolgimento della comunità e ruolo delle istituzioni
L’inaugurazione, prevista per venerdì 31 ottobre 2025 alle ore 18:00, rappresenta un momento di grande importanza per la comunità di San Giorgio Morgeto e per tutti coloro che credono nel valore dell’arte come strumento di coesione sociale. All’evento parteciperanno figure istituzionali e culturali di rilievo, tra cui il Sindaco Salvatore Valerioti, la Presidente di Arte che Parla APS Simona Mileto, la giornalista Marina Rizzo e l’ideatrice del progetto Celia Pontari. Il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni locali è un elemento chiave per garantire la continuità e la diffusione del messaggio culturale. Attraverso laboratori, incontri e attività didattiche, il progetto si propone di stimolare nei giovani una maggiore consapevolezza delle proprie radici e un interesse verso le forme espressive contemporanee. Questo approccio multidisciplinare è stato riconosciuto come un modello virtuoso da esperti di cultura e antropologia, che sottolineano l’importanza di iniziative capaci di coniugare arte, identità e partecipazione civica.
Un contributo significativo alla valorizzazione territoriale
Il progetto fotografico si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione del patrimonio culturale calabrese, spesso marginalizzato nei circuiti artistici nazionali e internazionali. L’attenzione rivolta a temi quali la fragilità, la memoria e la spiritualità consente di offrire una narrazione alternativa e autentica, capace di attrarre un pubblico sensibile e attento alle dinamiche culturali contemporanee. Secondo studiosi come Giovanni Caruso, docente di antropologia culturale, iniziative di questo tipo rappresentano un ponte tra passato e futuro, contribuendo a rafforzare il senso di identità collettiva e a promuovere uno sviluppo culturale sostenibile. Inoltre, la collaborazione tra associazioni e istituzioni locali dimostra come la sinergia tra diversi attori possa generare risultati concreti e duraturi, favorendo la rinascita di territori spesso segnati da fenomeni di spopolamento e marginalizzazione. L’evento si configura quindi come un’occasione preziosa per riscoprire la Calabria attraverso uno sguardo nuovo, capace di cogliere la complessità e la ricchezza di un patrimonio culturale che continua a parlare, nonostante le difficoltà del tempo.
