Alberto Stasi non può aver ucciso Chiara Poggi: incongruenze su orari e tracce di sangue

Pubblicato: 26/10/2025, 15:07:503 min
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Redazione
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Alberto Stasi non può aver ucciso Chiara Poggi: incongruenze su orari e tracce di sangue

Nuove evidenze mettono in discussione la colpevolezza di Stasi

La vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, torna al centro dell’attenzione con una svolta che potrebbe ribaltare le certezze giudiziarie consolidate negli anni. La Procura di Pavia, dopo una revisione approfondita del fascicolo, ha evidenziato elementi che mettono in dubbio la responsabilità di Alberto Stasi, condannato in via definitiva e detenuto dal 2015. Le ultime scoperte riguardano soprattutto la ricostruzione degli orari e l’analisi delle tracce ematiche, che non combaciano con la versione ufficiale del delitto. Secondo quanto riportato da Luca Fazzo sul Giornale, la nuova indagine ha portato alla luce una serie di discrepanze che rendono impossibile per Stasi essere stato presente al momento dell’aggressione. In particolare, la tempistica degli spostamenti e le evidenze scientifiche sul sangue rinvenuto sulla scena del crimine non corrispondono con la sua posizione e i suoi movimenti noti. Questi elementi, uniti a un riesame critico delle prove, suggeriscono che la dinamica dell’omicidio debba essere completamente riscritta.

Le incongruenze sugli orari e la scena del crimine

Uno degli aspetti più controversi riguarda la tempistica dell’omicidio. Le indagini iniziali avevano stabilito che l’aggressione fosse avvenuta in una finestra temporale compatibile con la presenza di Stasi nella villa di Garlasco. Tuttavia, i nuovi accertamenti indicano che l’orario del delitto potrebbe essere stato anticipato o posticipato rispetto a quanto ipotizzato, escludendo così la possibilità che Stasi fosse sul luogo al momento fatale. Inoltre, l’analisi delle tracce di sangue ha sollevato ulteriori dubbi. Le perizie più recenti, condotte con tecniche avanzate di genetica forense, hanno rilevato che alcune macchie ematiche non appartengono a Stasi, ma potrebbero essere riconducibili a un’altra persona presente sulla scena. Questo dettaglio è cruciale perché mette in discussione la ricostruzione della colluttazione e la sequenza degli eventi, aprendo la strada a ipotesi alternative.

Il ruolo di Andrea Sempio e le nuove piste investigative

Parallelamente alla revisione delle prove contro Stasi, la Procura ha riaperto il fascicolo su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, già indagato in passato e ora tornato al centro dell’inchiesta. Le indagini stanno valutando con attenzione la sua posizione, anche alla luce di sospetti su una presunta tangente che avrebbe coinvolto l’ex procuratore Mario Venditti, accusato di aver insabbiato le accuse contro Sempio. Questa nuova direzione investigativa suggerisce che la verità sull’omicidio di Garlasco potrebbe essere stata offuscata da interessi e manovre occulte, che hanno portato a un errore giudiziario di vasta portata. La possibilità che Stasi sia stato ingiustamente condannato apre un dibattito importante sul funzionamento della giustizia e sulla necessità di un riesame approfondito del caso.

Implicazioni e prospettive future

Le ultime scoperte rappresentano un punto di svolta non solo per la vicenda giudiziaria di Alberto Stasi, ma anche per la comunità di Garlasco e per l’opinione pubblica che ha seguito con attenzione il caso. Se confermate, queste evidenze potrebbero portare a una revisione della sentenza e a un possibile proscioglimento dell’imputato, con conseguenze significative sul piano legale e umano. Gli esperti di criminologia e diritto sottolineano l’importanza di un approccio rigoroso e basato su prove scientifiche, che possa garantire un processo equo e la ricerca della verità. La vicenda di Chiara Poggi rimane un monito sulla complessità delle indagini e sulla necessità di evitare giudizi affrettati.

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