Re Carlo prega con il Papa, lo sfogo di Viganò: "Massone eretico del Nuovo ordine mondiale

Pubblicato: 25/10/2025, 11:48:48
Gaetano Logatto
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Gaetano Logatto
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Re Carlo prega con il Papa, lo sfogo di Viganò: "Massone eretico del Nuovo ordine mondiale

Un incontro storico tra Vaticano e monarchia britannica

Per la prima volta dopo cinquecento anni dalla Riforma anglicana, un evento di portata storica ha segnato il dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa d’Inghilterra. Re Carlo III, capo della monarchia britannica e della Chiesa anglicana, ha partecipato a una preghiera comune con Papa Leone XIV nella Cappella Sistina, uno dei luoghi più sacri del Vaticano. La cerimonia, che ha visto la presenza della regina Camilla e dell’arcivescovo di York Stephen Cottrell, è stata accompagnata da un suggestivo coro che univa le tradizioni musicali della Sistina, di Windsor e della cappella reale di St. James Palace. Questo gesto di ecumenismo e riconciliazione rappresenta un passo significativo verso il superamento delle divisioni storiche tra le due Chiese, nate con la Riforma protestante del XVI secolo. Lo scambio di doni tra i due leader religiosi – una fotografia in argento e un’icona di Sant’Edoardo il Confessore da parte di Re Carlo, e una riproduzione del mosaico di Cristo Pantocratore da parte di Papa Leone XIV – ha sottolineato il valore simbolico di questo incontro. Inoltre, il sovrano britannico è stato nominato “Royal Confrater” dell’Abbazia e della Basilica di San Paolo fuori le Mura, un riconoscimento che rafforza ulteriormente i legami tra le due istituzioni.

La reazione di monsignor Viganò: un duro attacco

Nonostante il clima di apertura e dialogo, l’incontro ha suscitato una forte reazione da parte di monsignor Carlo Maria Viganò, figura controversa e scomunicata nel 2024 per scisma. Attraverso un post su X (ex Twitter), Viganò ha definito l’evento come un’umiliazione per la Chiesa cattolica, accusando il Papa di aver accolto un “massone eretico del Nuovo ordine mondiale”. Le parole di Viganò riflettono una profonda frattura all’interno del mondo cattolico, dove correnti tradizionaliste e conservatrici vedono con sospetto ogni forma di dialogo ecumenico che coinvolga figure ritenute incompatibili con la dottrina cattolica. Il riferimento al “Nuovo ordine mondiale” richiama teorie complottiste che attribuiscono a poteri occulti e massonici un’influenza globale, spesso usate per delegittimare iniziative di apertura e collaborazione tra istituzioni religiose e politiche. L’attacco di Viganò non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di tensioni che coinvolgono anche altri esponenti della Chiesa e della società civile, divisi tra la necessità di dialogo e la difesa di una purezza dottrinale percepita come minacciata.

Il significato ecumenico e politico dell’incontro

L’incontro tra Re Carlo e Papa Leone XIV assume un valore che va oltre la semplice cerimonia religiosa. Esso rappresenta un tentativo di costruire ponti tra due tradizioni cristiane che per secoli sono state antagoniste, aprendo la strada a una collaborazione più stretta su temi di interesse comune come la pace, la giustizia sociale e la tutela dell’ambiente. La scelta della Cappella Sistina come luogo simbolico sottolinea l’importanza di questo gesto, che vuole essere un segnale di riconciliazione e di speranza per il futuro. Dal punto di vista politico, la presenza del sovrano britannico in Vaticano e il suo ruolo riconosciuto come “Royal Confrater” rafforzano i legami tra la monarchia e la Santa Sede, in un momento storico in cui le relazioni internazionali sono caratterizzate da complessità e sfide globali. La convergenza tra le due istituzioni può contribuire a promuovere un dialogo interculturale e interreligioso più ampio, favorendo la cooperazione su scala mondiale.

Le implicazioni per il mondo cattolico e anglicano

L’evento ha suscitato reazioni contrastanti anche all’interno delle rispettive comunità religiose. Molti fedeli e leader anglicani hanno accolto con favore il gesto di apertura, vedendolo come un passo avanti verso una maggiore unità cristiana. Allo stesso modo, numerosi esponenti della Chiesa cattolica hanno sottolineato l’importanza di superare antichi rancori per affrontare insieme le sfide contemporanee. Tuttavia, la posizione di monsignor Viganò evidenzia come permangano resistenze e divisioni, soprattutto tra coloro che temono che il dialogo possa compromettere la purezza della fede cattolica. Questa tensione interna rischia di rallentare il processo di riconciliazione e di alimentare conflitti che si riflettono anche nel dibattito pubblico e mediatico. In definitiva, l’incontro tra Re Carlo e Papa Leone XIV rappresenta un momento cruciale per il dialogo ecumenico, ma anche una sfida per le istituzioni religiose chiamate a bilanciare tradizione e innovazione in un mondo in rapido cambiamento.

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