Daspo per tre tifosi del Pistoia Basket dopo scontri a Rieti

Pubblicato: 25/10/2025, 13:47:294 min
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Redazione
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Daspo per tre tifosi del Pistoia Basket dopo scontri a Rieti

Scontri durante la partita e intervento delle autorità

Nel corso della partita di basket tra Real Sebastiani Rieti e Pasquale Fiocco, per prevenire ulteriori disordini e garantire la sicurezza negli eventi sportivi. Il Daspo, strumento previsto dalla normativa italiana, vieta ai destinatari di accedere a manifestazioni sportive per un periodo determinato, in questo caso a carico dei tre Daspo nei confronti di tre ultras pistoiesi, misura adottata dal questore di Rieti, tifosi coinvolti.Pistoia Basket 2000, disputata domenica scorsa al palasport di Rieti, si sono verificati gravi episodi di violenza tra tifoserie. Durante l’intervallo tra il secondo e il terzo quarto, alcuni sostenitori del Pistoia Basket, scesi nell’area bar esterna alla curva ospiti, hanno forzato le barriere mobili che delimitavano il settore, tentando di raggiungere la tifoseria avversaria. La situazione è degenerata in una serie di scontri verbali e fisici, con cori offensivi e tensioni crescenti. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e degli steward ha impedito che la situazione sfuggisse completamente di mano, evitando uno scontro diretto tra le due fazioni. Tuttavia, durante questi momenti concitati, un tifoso del Pistoia Basket ha colpito con un calcio al ginocchio un agente di Polizia, aggravando ulteriormente la situazione. Questo episodio ha portato all’emissione di

Contesto drammatico e indagini in corso

Gli scontri avvenuti al palasport si inseriscono in un contesto già segnato da un episodio tragico avvenuto poco prima della partita. Il pullman dei tifosi del Pistoia Basket era stato oggetto di un agguato da parte di ultras locali, che avevano lanciato sassi contro il mezzo. Questo attacco ha causato la morte dell’autista secondario, Raffaele Marianella, un evento che ha scosso profondamente entrambe le tifoserie e l’intera comunità sportiva. Le autorità hanno immediatamente avviato le indagini, con il fermo e l’iscrizione nel registro degli indagati di tre ultras rietini: Manuel Fortuna, Alessandro Barberini e Kevin Pellecchia, accusati di omicidio in relazione all’aggressione al pullman. Questo quadro di tensione ha inevitabilmente influito sul clima durante la partita, contribuendo a un’escalation di violenza che ha coinvolto anche i tifosi ospiti.

Misure di sicurezza e responsabilità sportive

L’emissione dei Daspo rappresenta una risposta decisa delle autorità per arginare il fenomeno della violenza negli impianti sportivi. Il questore Fiocco ha sottolineato come tali provvedimenti siano fondamentali per tutelare l’ordine pubblico e garantire che gli eventi sportivi si svolgano in un clima di rispetto e sicurezza. La collaborazione tra forze dell’ordine, steward e organizzatori è stata cruciale per contenere gli scontri e prevenire conseguenze più gravi. Dal punto di vista sportivo, la vicenda ha riacceso il dibattito sulla gestione delle tifoserie e sulla necessità di interventi più efficaci per evitare che passioni e rivalità degenerino in violenza. Esperti di sicurezza negli eventi sportivi, come quelli citati da testate come La Repubblica e Il Corriere dello Sport, evidenziano come sia indispensabile un approccio integrato che coinvolga istituzioni, società sportive e tifoserie stesse per promuovere una cultura del rispetto e della legalità.

Implicazioni future e riflessioni

Il caso di Rieti rappresenta un monito per tutto il movimento sportivo italiano, dove episodi di violenza continuano a minacciare la serenità degli eventi. L’applicazione del Daspo a tre tifosi del Pistoia Basket è un segnale chiaro che le autorità non tollereranno comportamenti violenti, ma è anche un invito a riflettere sulle cause profonde di tali tensioni. La tragedia dell’autista Marianella e i successivi scontri evidenziano come la sicurezza negli impianti sportivi non possa limitarsi a misure reattive, ma debba essere accompagnata da politiche preventive e da un impegno condiviso per educare le tifoserie a un confronto civile. Solo così sarà possibile restituire allo sport il suo valore aggregante e pacifico, lontano da episodi di violenza che ne minano la credibilità e la serenità.

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