La pseudoscienza in Senato: la conferenza sulla “macchina di Majorana

Pubblicato: 22/10/2025, 11:27:10
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La pseudoscienza in Senato: la conferenza sulla “macchina di Majorana

Un mito scientifico senza fondamento

Mercoledì 22 ottobre 2025, nelle aule del Gian Marco Centinaio, già ministro delle Politiche agricole, e ha suscitato un acceso dibattito tra scienziati, istituzioni e osservatori per la natura fortemente controversa e priva di basi scientifiche di questa presunta invenzione. La “macchina di Majorana” prende il nome dal celebre fisico italiano Ettore Majorana, scomparso misteriosamente nel 1938, ma non ha alcun riscontro nei suoi scritti o nelle sue ricerche ufficiali. La leggenda nasce da un racconto dell’imprenditore bresciano Rolando Pelizza, che affermava di aver incontrato Majorana in un monastero del Sud Italia e di aver ricevuto da lui le indicazioni per costruire questa macchina miracolosa. Tuttavia, non esistono prove documentali o sperimentali che confermino né l’incontro né l’esistenza del dispositivo, che rimane una mera narrazione priva di fondamento scientifico.Senato della Repubblica italiana, si è tenuta una conferenza pubblica dedicata alla cosiddetta “macchina di Majorana”, un dispositivo leggendario che, secondo i suoi sostenitori, sarebbe in grado di annichilire la materia, produrre energia illimitata, ringiovanire i tessuti umani e persino trasmutare la gommapiuma in oro. L’iniziativa è stata promossa dal vicepresidente del Senato,

La conferenza e le critiche del mondo scientifico

L’evento organizzato in Senato ha attirato l’attenzione del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze), fondato da Piero Angela, che ha espresso forte preoccupazione per la scelta di ospitare una conferenza che promuove una narrazione “a senso unico” e priva di contraddittorio scientifico. Il CICAP ha sottolineato come la conferenza rappresenti un esempio di pseudoscienza, in cui la voce della razionalità e del metodo scientifico viene esclusa, lasciando spazio a miti e credenze infondate che rischiano di confondere l’opinione pubblica e di minare la fiducia nella scienza. Dal punto di vista scientifico, la presunta macchina violerebbe i principi fondamentali della fisica conosciuta, in particolare quelli della conservazione dell’energia e della materia. Nessuna teoria accreditata o scoperta sperimentale supporta la possibilità di annichilire materia per produrre energia illimitata o di trasmutare materiali comuni in oro, né tantomeno di ringiovanire organismi viventi attraverso processi fisici ignoti. Queste affermazioni, tipiche dell’alchimia e della fantascienza, non trovano alcun riscontro nella comunità scientifica internazionale.

Il contesto politico e culturale dell’iniziativa

L’organizzazione della conferenza da parte di un esponente politico di rilievo come Gian Marco Centinaio ha sollevato interrogativi sul ruolo delle istituzioni nel promuovere o legittimare teorie prive di fondamento scientifico. L’evento, trasmesso anche in streaming sui canali ufficiali del Senato, ha rappresentato un’occasione per alcuni di rilanciare un mito che, nonostante la totale assenza di prove, continua ad affascinare per la promessa di soluzioni miracolose a problemi complessi come la crisi energetica e l’invecchiamento. In un’epoca in cui la scarsità di risorse e le sfide ambientali sono al centro del dibattito pubblico, la tentazione di credere in “macchine prodigiose” capaci di risolvere tutto con facilità è forte. Tuttavia, come evidenziato da esperti e organizzazioni come il CICAP, è fondamentale mantenere un approccio critico e basato sull’evidenza scientifica, evitando di confondere la speranza con la realtà.

La figura di Ettore Majorana e il confine tra mito e realtà

Ettore Majorana è stato uno dei fisici teorici più brillanti del XX secolo, noto per i suoi contributi alla meccanica quantistica e per la sua scomparsa misteriosa che ha alimentato numerose speculazioni. Tuttavia, non esistono documenti o testimonianze affidabili che colleghino Majorana a invenzioni di tipo “miracoloso” o a tecnologie fantascientifiche come quella descritta da Pelizza. La leggenda della “macchina di Majorana” si inserisce in un filone di narrazioni che mescolano scienza, mito e complottismo, spesso alimentate da interpretazioni distorte o da racconti non verificabili. La scienza, al contrario, si basa su metodi rigorosi, sperimentazione e revisione tra pari, criteri che questa vicenda non soddisfa in alcun modo.

Il rischio della pseudoscienza nelle istituzioni

L’evento in Senato rappresenta un caso emblematico del rischio che la pseudoscienza possa trovare spazio anche in sedi istituzionali di alto livello, con potenziali ripercussioni sulla percezione pubblica della scienza e sulla qualità del dibattito politico. La promozione di teorie infondate può alimentare disinformazione, diffidenza verso la ricerca scientifica e spreco di risorse pubbliche. Organizzazioni come il CICAP svolgono un ruolo cruciale nel contrastare queste derive, promuovendo la cultura scientifica e il pensiero critico. La vicenda della “macchina di Majorana” invita a riflettere sull’importanza di mantenere un confine netto tra scienza e pseudoscienza, soprattutto quando si tratta di decisioni e dibattiti che coinvolgono la collettività.

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