Più tasse per chi affitta a breve termine. così si combatte l’emergenza abitativa?

Pubblicato: 21/10/2025, 15:49:12
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Più tasse per chi affitta a breve termine. così si combatte l’emergenza abitativa?

La nuova tassazione sugli affitti brevi

Dal 2025, la normativa fiscale italiana ha introdotto un aumento significativo della tassazione sugli affitti a affitta una singola proprietà, mentre per chi gestisce da due a quattro immobili destinati a locazioni brevi l’aliquota sale al 26%. Questo aumento mira a disincentivare la moltiplicazione degli immobili destinati al turismo a scapito dell’offerta abitativa tradizionale. La cedolare secca si applica esclusivamente alle locazioni brevi, cioè contratti di durata massima di 30 giorni consecutivi per inquilino, stipulati tra privati senza servizi accessori tipici delle strutture ricettive. La normativa esclude quindi bed and breakfast o case vacanze gestite come attività imprenditoriali. Inoltre, è obbligatorio indicare con precisione nel modello di dichiarazione dei redditi quale immobile beneficia dell’aliquota al 21% e quali sono soggetti al 26%, per garantire trasparenza e controllo fiscale.breve termine, con l’obiettivo dichiarato di contrastare l’emergenza abitativa che colpisce molte città. La principale novità riguarda la cedolare secca, un regime fiscale agevolato che fino a poco tempo fa prevedeva un’aliquota del 21% per gli affitti brevi. Ora, questa aliquota rimane invariata solo per chi

Impatti sul mercato immobiliare e sull’offerta abitativa

L’aumento della tassazione sugli affitti brevi si inserisce in un contesto di crescente difficoltà nel reperire abitazioni a canoni accessibili, soprattutto nelle grandi città e nelle zone turistiche. La trasformazione di molti appartamenti in alloggi per turisti ha infatti contribuito a ridurre l’offerta di case disponibili per residenti, alimentando così l’emergenza abitativa. La nuova misura fiscale vuole quindi frenare questa tendenza, rendendo meno conveniente la gestione di più immobili destinati al turismo e incentivando il ritorno di queste proprietà al mercato delle locazioni tradizionali. Tuttavia, l’aumento della cedolare secca al 26% potrebbe avere effetti collaterali. Secondo alcuni esperti, come evidenziato da fonti specializzate nel settore immobiliare, un carico fiscale più elevato potrebbe spingere alcuni proprietari a uscire dal mercato degli affitti brevi o a praticare prezzi più alti per compensare i maggiori costi, con il rischio di ridurre l’offerta complessiva e favorire il sommerso. Inoltre, la gestione degli affitti brevi richiede un impegno operativo e una conoscenza normativa che non tutti i proprietari sono disposti a sostenere, soprattutto con una tassazione più gravosa.

Il ruolo delle piattaforme digitali e la compliance fiscale

Le piattaforme online come Airbnb, Booking.com e simili hanno rivoluzionato il mercato degli affitti brevi, facilitando l’incontro tra domanda e offerta e contribuendo a un boom di questa forma di locazione. Tuttavia, la diffusione di queste piattaforme ha anche reso più complesso il controllo fiscale e la regolamentazione del settore. Per questo motivo, la normativa del 2025 ha introdotto l’obbligo per gli host di comunicare il Codice Identificativo Nazionale (CIN) e di rispettare regole più stringenti in materia di dichiarazione dei redditi. Questi strumenti di compliance fiscale sono fondamentali per contrastare l’evasione e garantire che i proprietari paghino le tasse dovute, contribuendo così alle risorse pubbliche necessarie per affrontare l’emergenza abitativa. La trasparenza fiscale, unita a una regolamentazione più severa, può quindi rappresentare un passo importante per riequilibrare il mercato immobiliare tra esigenze turistiche e bisogni abitativi della popolazione residente.

Prospettive e sfide future

L’inasprimento della tassazione sugli affitti brevi rappresenta una risposta concreta a un problema complesso e radicato come l’emergenza abitativa. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla capacità delle istituzioni di monitorare l’applicazione delle norme e di intervenire con politiche abitative integrate, che includano incentivi per la locazione a lungo tasse sugli affitti brevi può essere uno strumento utile per combattere l’emergenza abitativa, ma non può essere l’unica soluzione. Serve un quadro normativo più ampio e coordinato, che tenga conto delle diverse esigenze e favorisca un mercato immobiliare più equo e sostenibile.termine, investimenti in edilizia sociale e misure di sostegno per le fasce più vulnerabili. Inoltre, sarà cruciale valutare l’impatto di queste misure sul mercato turistico, che in molte città rappresenta una fonte importante di reddito e occupazione. Un equilibrio tra la tutela del diritto alla casa e lo sviluppo sostenibile del turismo richiede un approccio multilaterale e flessibile, capace di adattarsi alle dinamiche economiche e sociali in continua evoluzione. In definitiva, l’aumento delle

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