Il santuario al centro di nuove rivelazioni
Il Santuario della Madonna Bozzola, situato nei pressi di Garlasco, è tornato prepotentemente alla ribalta in relazione al celebre delitto di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007. Negli ultimi mesi, emergono testimonianze e documenti che suggeriscono come questo luogo sacro possa aver avuto un ruolo cruciale nella vicenda. In particolare, Flavius Savu, ex latitante e condannato per estorsione a luci rosse proprio ai danni dell’allora rettore don Gregorio Vitali, ha rilanciato un’ipotesi finora ritenuta marginale: Chiara Poggi sarebbe stata uccisa perché venuta a conoscenza di un giro di scandali sessuali e abusi legati al santuario. Secondo Savu, la giovane avrebbe scoperto un “grosso giro di pedofilia e prostituzione” che ruotava attorno alla gestione del santuario, un segreto che avrebbe messo in pericolo la sua vita e scatenato ritorsioni violente.della
Le ombre sul santuario e le parole di don Gregorio
Don Gregorio Vitali, ex rettore del santuario, ha rotto il silenzio sulle accuse che circolano da tempo, ma si è detto all’oscuro di qualsiasi coinvolgimento diretto. Intervistato recentemente, ha negato di aver mai visto Chiara Poggi o le altre persone coinvolte nel caso frequentare il santuario, e ha definito le accuse come “misteri” destinati a essere chiariti nel tempo. Tuttavia, le dichiarazioni di Savu e il manoscritto consegnato dal nipote Cleo Koludra Stefanescu, detenuto per omicidio, hanno riacceso i riflettori su un possibile intreccio tra il santuario e ambienti oscuri, che potrebbero aver fatto da sfondo a eventi tragici e inquietanti.
Il manoscritto e la pista “estera”
Un elemento chiave che ha rilanciato l’attenzione sul santuario è un manoscritto datato maggio 2025, consegnato dai legali di Stefanescu, che senza citare esplicitamente il delitto di Garlasco parla di una ragazza che aveva denunciato un giro di pedofilia e prostituzione legato al santuario, gestito da un custode. Questa testimonianza, insieme alle parole di Savu, ha spinto la Procura di Pavia a valutare con attenzione questa pista, finora considerata “suggestiva” ma non esclusa. L’ipotesi di un “sicario venuto da fuori” per eliminare Chiara, avanzata in passato da alcuni legali, si intreccia così con la scoperta di segreti oscuri che potrebbero aver motivato l’omicidio.
Il contesto di omertà e mistero a Garlasco
Il piccolo comune di Garlasco è da anni teatro di vicende oscure che sembrano intrecciarsi con il santuario e il delitto Poggi. Oltre al caso principale, si registrano una serie di morti sospette e suicidi tra giovani legati al santuario, che alimentano il sospetto di un muro di omertà difficile da scalfire. Testimonianze raccolte da giornalisti e inquirenti parlano di un clima di paura e silenzio, dove verità scomode vengono nascoste dietro un’apparente normalità. Il santuario, da luogo di fede, si trasforma così in un teatro di segreti inquietanti che coinvolgono non solo la comunità locale ma anche figure esterne.
Verso una verità ancora da scrivere
Le indagini sul delitto di Garlasco continuano a essere aperte a nuove piste, con il Santuario della Open.online e Il Giorno, che seguono da vicino ogni sviluppo.Bozzola che si conferma un nodo centrale e controverso. Le dichiarazioni di Savu, il manoscritto di Stefanescu e le testimonianze raccolte aprono scenari che potrebbero rivoluzionare la comprensione di un caso finora avvolto nel mistero. La Procura di Pavia ha manifestato l’intenzione di approfondire queste nuove rivelazioni, consapevole che dietro il volto di un santuario apparentemente tranquillo si nascondano verità ancora da scoprire. Per chi vuole seguire l’evoluzione di questa vicenda, è possibile consultare approfondimenti e aggiornamenti su fonti autorevoli come