Un salotto tra passato e paranormale
Palazzo Morando, sede della Collezione di Costume e Moda del Comune di Milano, è da sempre un luogo di fascino storico e artistico. Ma dietro ai sontuosi salotti e alle preziose collezioni si nasconde una dimensione meno nota, fatta di leggende, presenze e inquietudini che affondano le radici nell’Ottocento e nel Novecento. Proprio qui, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vissero Lydia Caprara di Montalba e Gian Giacomo Morando Attendolo Bolognini, figure centrali della nobiltà milanese. Lydia, nata in una ricchissima famiglia di banchieri, trasformò il salotto del palazzo in un vero e proprio cenacolo intellettuale, ma anche in un luogo di sperimentazione esoterica, spiritismo, medianità e scrittura automatica. Oggi, a distanza di decenni, Palazzo Morando torna a vivere attraverso la mostra “Fata Morgana: memorie dall’invisibile”, curata dalla Fondazione Trussardi e allestita proprio negli ambienti in cui la contessa amava ricevere ospiti illustri e indagare i misteri dell’aldilà. La mostra, che inaugura il 16 ottobre 2025, rappresenta un’occasione unica per esplorare il filo rosso che lega la storia del palazzo all’interesse per il paranormale, attraverso installazioni, documenti e testimonianze che ridanno voce a un passato ricco di suggestioni.
Leggende e testimonianze: il fantasma della contessa
Le cronache e i racconti tramandati di generazione in generazione narrano che, ancora oggi, lo spirito di Lydia Caprara di Montalba si aggiri tra le stanze di Palazzo Morando. Non si tratta solo di dicerie popolari: numerosi testimoni, tra cui il personale del museo e visitatori occasionali, riferiscono di aver percepito movimenti insoliti di mobili, rumori senza spiegazione, ombre che scompaiono dietro le porte e voci sussurrate nelle ore notturne. Queste manifestazioni sarebbero particolarmente frequenti nelle sale un tempo adibite a salotto, dove la contessa amava praticare sedute spiritiche e sperimentare la scrittura automatica. Come riportato da Artuu, la figura di Lydia è diventata una vera e propria icona del mistero milanese, tanto da attirare l’attenzione di esperti di paranormale e appassionati di esoterismo. Le sue vicende personali – la passione per lo spiritismo, la ricerca di contatti con l’aldilà, la morte avvenuta proprio tra quelle mura – contribuiscono a creare un’aura di mistero che ancora oggi si respira tra le stanze del palazzo. Non è un caso che, in occasione della mostra “Fata Morgana”, sia stato coinvolto anche Massimiliano Gioni, direttore artistico della Fondazione Trussardi, noto per la sua attenzione al rapporto tra arte, memoria e immaginario collettivo.
Arte e paranormale: il progetto “Fata Morgana”
La mostra “Fata Morgana: memorie dall’invisibile” non si limita a celebrare la storia di Palazzo Morando, ma propone una riflessione più ampia sul rapporto tra arte, memoria e dimensione invisibile. La Fondazione Trussardi, che da quasi trent’anni si muove come “laboratorio diffuso di esperienze e immaginazione”, ha scelto questo luogo simbolico per indagare il confine tra realtà e finzione, tra passato e presente, tra visibile e invisibile. Attraverso installazioni site-specific, opere d’arte contemporanea e documenti d’archivio, la mostra invita il pubblico a immergersi in un’esperienza sensoriale e intellettuale che sfida le certezze e stimola la curiosità. Come sottolineato dalla presidente Beatrice Trussardi, il progetto vuole essere un’incursione nel tessuto cittadino, un modo per riportare alla luce storie dimenticate e risvegliare l’interesse per il patrimonio immateriale di Milano. In questo contesto, la figura di Lydia Caprara di Montalba diventa il filo conduttore di un percorso che unisce arte, storia e mistero, aprendo una finestra su un mondo in cui il paranormale non è solo folklore, ma parte integrante della cultura e dell’identità cittadina.
Il fenomeno del paranormale a Milano: tra scienza e suggestione
La mostra di Palazzo Morando non è un caso isolato nel panorama milanese. Negli ultimi anni, la città ha visto crescere l’interesse per i fenomeni paranormali, con eventi, conferenze e visite guidate dedicate ai luoghi “infestati” e alle storie di fantasmi. Questo fenomeno riflette una tendenza più ampia, che vede il paranormale diventare oggetto di studio anche da parte di psicologi, antropologi e storici, interessati a comprendere il ruolo delle credenze nel tessuto sociale e culturale. Tuttavia, il confine tra suggestione collettiva e fenomeno reale rimane labile. Se da un lato le testimonianze di presenze e fenomeni inspiegabili si accumulano, dall’altro la scienza tende a ricondurre questi episodi a fattori psicologici, suggestioni ambientali o semplici coincidenze. Eppure, il fascino del mistero resiste, come dimostra il successo di iniziative come “Fata Morgana”, capaci di coinvolgere un pubblico trasversale, dagli appassionati di storia locale ai curiosi del paranormale.
Palazzo Morando tra passato e futuro: una nuova vita per il mistero
Palazzo Morando si conferma così non solo come custode della memoria storica e artistica di Milano, ma anche come luogo di sperimentazione culturale, in cui passato e presente si intrecciano in modo suggestivo. La mostra “Fata Morgana” rappresenta un esempio virtuoso di come un edificio storico possa diventare teatro di narrazioni inedite, capaci di coinvolgere la comunità e stimolare il dibattito su temi spesso considerati marginali. La scelta di dedicare uno spazio espositivo al rapporto tra arte e paranormale segna un punto di svolta nel modo in cui le istituzioni culturali affrontano il tema del mistero. Non più relegato alle cronache di paese o ai programmi televisivi di intrattenimento, il paranormale entra a pieno titolo nei musei e nei circuiti dell’arte contemporanea, diventando oggetto di riflessione critica e di valorizzazione del patrimonio immateriale. Per chi volesse approfondire la storia di Palazzo Morando e le vicende legate alla contessa Lydia Caprara di Montalba, il sito di Artuu offre un racconto dettagliato e documentato, arricchito da immagini d’archivio e testimonianze dirette. Inoltre, la Fondazione Trussardi, attraverso il suo sito ufficiale, fornisce aggiornamenti costanti sulle attività e le mostre in programma, confermando l’impegno nel valorizzare la dimensione invisibile della città.
Conclusione: il fascino intramontabile del mistero
La mostra “Fata Morgana: memorie dall’invisibile” a Palazzo Morando dimostra che il fascino del paranormale non conosce confini temporali o geografici. Anche in una città moderna e dinamica come Milano, le storie di fantasmi, le sedute spiritiche e le leggende urbane continuano a esercitare un’attrazione irresistibile, stimolando la curiosità e alimentando il dibattito tra scienza, arte e cultura popolare. In un’epoca in cui la tecnologia e la razionalità sembrano dominare ogni aspetto della vita quotidiana, il successo di iniziative come questa conferma che la dimensione del mistero rimane un elemento fondamentale dell’esperienza umana, capace di unire passato e presente, storia e immaginazione, realtà e suggestione. Palazzo Morando, con la sua storia ricca di fascino e inquietudine, si conferma così come uno dei luoghi simbolo di questa Milano nascosta, pronta a svelare i suoi segreti a chi ha il coraggio di ascoltare.