L'evoluzione della mafia nel digitale
La mafia, un tempo nota per i suoi codici segreti e la sua tendenza a nascondersi, ha iniziato a sfruttare i social media come TikTok per promuovere la sua immagine e attrarre nuove generazioni. Questo cambiamento è stato evidenziato da un recente rapporto che mette in luce come i contenuti mafiosi su TikTok siano diventati un fenomeno culturale, trasformando la violenza in spettacolo e la prepotenza in intrattenimento. Gli algoritmi dei social media hanno reso possibile per i mafiosi creare un linguaggio che parla direttamente ai giovani, utilizzando hashtag, remix e video brevi per diffondere messaggi di potere e rispetto. Questo nuovo approccio è stato analizzato anche dalla Fondazione Magna Grecia, che ha presentato uno studio approfondito sulle strategie comunicative delle mafie sui social media, con un focus su TikTok. La ricerca ha evidenziato come la criminalità organizzata abbia assunto i tratti di un "brand" capace di attrarre e normalizzare l'immaginario mafioso, soprattutto tra i giovani, attraverso l'analisi di oltre 6.000 contenuti tra video, profili e commenti su TikTok adnkronos.
La presenza della Camorra su TikTok
La Camorra, una delle principali organizzazioni criminali italiane, è stata osservata mentre aumentava la sua presenza su TikTok. Secondo un'indagine condotta da VICE Italy, i giovani affiliati alla Camorra hanno iniziato a utilizzare TikTok per mostrare la loro ricchezza e potere, con contenuti che includono armi e simboli di lusso. Questo nuovo approccio è diverso dalla tradizione mafiosa di evitare i riflettori e dimostra come la mafia stia adattandosi ai tempi moderni per mantenere la sua influenza. La Camorra è specializzata in traffici di droga e esseri umani, oltre a gestire contratti edili illegali e lo smaltimento dei rifiuti in Campania. La sua struttura è organizzata in piccoli gruppi gerarchici noti come clan, tradizionalmente guidati da famiglie che controllano specifici territori. Questa organizzazione è stata in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici, utilizzando i social media per diffondere la propria immagine e reclutare nuovi membri.
Il linguaggio globale della devianza
La mafia italiana non è l'unica a sfruttare i social media per promuovere il proprio stile di vita. La Fondazione Magna Grecia ha confrontato le dinamiche della mafia italiana con quelle delle narco-culture messicane, evidenziando l'emergere di un linguaggio globale della devianza. Questo linguaggio è diventato un fenomeno culturale che attrae i giovani, trasformando la trasgressione in un accessorio da indossare e la violenza in un aspetto estetico accettabile. La ricerca ha sottolineato come il potere mafioso si sia trasformato in un brand che seduce e normalizza l'immaginario mafioso, soprattutto tra i più giovani. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante perché può portare a una normalizzazione della cultura criminale, rendendo più difficile la lotta contro le organizzazioni mafiose.
Le conseguenze e le sfide per la società
La crescente presenza della mafia su TikTok solleva importanti questioni sulla sicurezza e la società. La capacità della mafia di sfruttare i social media per promuovere la sua immagine e reclutare nuovi membri rappresenta una sfida significativa per le forze dell'ordine e le istituzioni. È necessario sviluppare nuove strategie per contrastare questa propaganda online e prevenire che i giovani siano coinvolti in attività criminali. Il procuratore Nicola Gratteri ha sottolineato la necessità di nuove competenze per affrontare questo nuovo tipo di minaccia, che richiede una comprensione approfondita degli algoritmi e delle strategie comunicative utilizzate dalle mafie sui social media Corriere della Sera. La collaborazione tra le istituzioni e le piattaforme social sarà fondamentale per contrastare efficacemente la propaganda mafiosa online e proteggere i giovani da questo tipo di influenze negative.