Israele esclusa dai Mondiali di ginnastica artistica: la decisione dell’Indonesia che fa discutere

Pubblicato: 12/10/2025, 12:41:26 ·
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Israele esclusa dai Mondiali di ginnastica artistica: la decisione dell’Indonesia che fa discutere
Il rifiuto del visto agli atleti israeliani a Jakarta solleva questioni politiche e sportive

L’Indonesia ha negato il visto agli atleti israeliani che avrebbero dovuto partecipare ai Mondiali di ginnastica artistica 2025, in programma a Jakarta. La decisione, motivata da ragioni politiche legate al conflitto israelo-palestinese, ha escluso anche un campione olimpico, suscitando reazioni nel mondo dello sport e della diplomazia.

La decisione dell’Indonesia e le motivazioni ufficiali

L’Indonesia ha negato il visto agli atleti israeliani che avrebbero dovuto partecipare ai Mondiali di ginnastica artistica 2025, previsti a Jakarta dal 19 al 25 ottobre. La scelta è stata ufficializzata dal ministro degli affari legali Yusril Ihza Mahendra, che ha spiegato come questa decisione sia in linea con la politica estera del Paese.

Il governo indonesiano non intrattiene rapporti con Israele fino a quando quest’ultimo non riconoscerà l’indipendenza e la piena sovranità dello Stato di Palestina. Questo principio è stato ribadito anche dal presidente Prabowo Subianto durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sottolineando la necessità di garantire sia la sicurezza di Israele sia l’indipendenza palestinese.

La scelta di negare il visto ha quindi una forte connotazione politica, riflettendo le tensioni storiche e diplomatiche tra i due Paesi, e ha avuto un impatto diretto sulla partecipazione israeliana ai Mondiali di ginnastica artistica.Fonte

Le conseguenze sportive e l’esclusione degli atleti israeliani

La negazione del visto ha comportato l’esclusione degli atleti israeliani dalla competizione mondiale, incluso un campione olimpico di ginnastica artistica. Questa esclusione ha privato gli atleti della possibilità di confrontarsi a livello internazionale in un evento di grande prestigio.

La decisione ha suscitato critiche da parte della comunità sportiva, che vede nello sport un ambito di inclusione e superamento delle divisioni politiche. Molti hanno sottolineato come l’esclusione degli atleti per motivi politici contrasti con i principi di equità e neutralità che dovrebbero caratterizzare le competizioni sportive internazionali.

L’episodio ha inoltre acceso un dibattito più ampio sul ruolo della politica nelle manifestazioni sportive, evidenziando le difficoltà di garantire un accesso libero e imparziale agli eventi in contesti geopolitici complessi.Fonte

Reazioni internazionali e prospettive future

La decisione dell’Indonesia ha attirato l’attenzione internazionale, con reazioni che variano tra sostegno alla posizione indonesiana e critiche per la politicizzazione dello sport. Organizzazioni sportive e diplomatiche stanno monitorando la situazione per valutare eventuali azioni future.

Alcuni esperti sottolineano come questo caso possa rappresentare un precedente preoccupante per la partecipazione degli atleti in contesti internazionali, soprattutto in Paesi con tensioni politiche irrisolte. La questione solleva interrogativi sulla capacità delle federazioni sportive di garantire eventi inclusivi e neutrali.

In prospettiva, la vicenda potrebbe stimolare un confronto più approfondito tra le istituzioni sportive internazionali e i governi, per definire regole più chiare e condivise che evitino esclusioni basate su motivazioni politiche, tutelando così il diritto degli atleti a competere.Fonte

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