Le recenti elezioni parlamentari in Siria, le prime dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, hanno escluso le comunità curde e druse, sollevando dubbi sulla loro rappresentatività e sulla transizione democratica del paese.
Il contesto delle elezioni
Le elezioni parlamentari tenutesi il 5 ottobre 2025 in Siria sono state presentate come un passo significativo verso la democrazia dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Tuttavia, queste elezioni hanno escluso due delle comunità più importanti del paese: i curdi e i drusi. Questa esclusione è stata giustificata con motivi di sicurezza, ma molti ritengono che sia una mossa politica per limitare l'influenza di questi gruppi.
La Siria è un paese con un mosaico etnico complesso, e le elezioni avrebbero dovuto rappresentare un'opportunità per rafforzare la coesione nazionale. Invece, l'esclusione delle comunità curde e druse ha sollevato preoccupazioni sulla legittimità e sulla rappresentatività del processo elettorale.
L'esclusione dei curdi e dei drusi
I curdi, che controllano ampie aree nel nord-est della Siria, hanno dimostrato capacità militari significative, soprattutto nella lotta contro lo Stato Islamico. Tuttavia, la loro esclusione dalle elezioni è stata motivata da presunti problemi di sicurezza, una giustificazione che molti considerano più politica che reale. La Turchia, che teme l'instaurarsi di autonomie curde lungo i suoi confini meridionali, ha osservato con attenzione gli sviluppi in Siria.
Anche i drusi, concentrati principalmente nella provincia di Suwayda, sono stati esclusi dal processo elettorale. Questa regione ha registrato scontri settari e difficoltà nell'accesso, ma la decisione di escluderla è vista come parte di una strategia più ampia per mantenere il controllo centrale e limitare l'autonomia delle minoranze.
Implicazioni e prospettive future
Le elezioni in Siria sono state parziali e indirette, con due terzi dei deputati scelti attraverso consigli locali. Questo ha suscitato critiche per la scarsa rappresentanza delle donne e delle minoranze. La situazione è ulteriormente complicata dalle dinamiche internazionali, con potenze come Russia, Iran e Stati Uniti che esercitano influenza sulla regione.
Il futuro della Siria dipenderà dalla capacità di integrare tutte le comunità nel processo politico e di affrontare le sfide poste dalla guerra civile e dalle tensioni etniche. L'incontro tra il presidente siriano Ahmed al-Sharaa e il leader curdo Mazloum Abdi ha portato a un cessate il fuoco, ma la strada verso una vera democrazia e inclusione rimane lunga e incerta.